“Borgo Sud” di Donatella Di Pietrantonio: evocare ciò che non viene scritto

La sua mossa è arrivata alle tre di un mattino di giugno. Non so quanto sarei rimasta immobile e zitta, a guardarli. Così di schiena la creatura sembrava un grosso bambolotto, di quelli che sua madre non aveva mai posseduto da piccola. Quasi non la riconoscevo, indossava un cappello di paglia mezzo sformato, con i fiori finti scoloriti sulla tesa larga, il bordo sfilacciato da una parte. Sotto però gli occhi erano i suoi, luminosi e pungenti, solo più spalancati, come quando aveva paura.”

Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio
Borgo Sud di Donatella Di Pietrantonio

Ne “Borgo Sud” è l’Arminuta che racconta del suo incontro, dopo tanto tempo in cui non si vedevano, con Adriana, la sua sorellina un po’ selvatica e con la sua creatura (Vincenzo) che, invece, non aveva mai conosciuto.

Più che un incontro si tratta di un’irruzione nella nuova vita dell’Arminuta. Già da questa mia introduzione credo che si capisca molto chiaramente che Borgo Sud segue a L’Arminuta, il romanzo che ha reso famosa l’autrice a livello internazionale.

Dico subito che il valore letterario di Borgo Sud non è inferiore a quello del precedente romanzo, perché parliamo di due opere eccellenti, da tutti i punti di vista, benché il limite di questo romanzo stia proprio nell’essere un sequel.

Ma per chi, come me, si è coinvolto così tanto per la storia dell’Arminuta, leggere questo prosieguo è stato davvero appassionante e altrettanto coinvolgente.

Tant’è che se l’Arminuta aveva vinto Premio Campiello nel 2017, Borgo Sud si è piazzato al secondo posto del Premio Strega nel 2021, senza considerare tutte le altre affermazioni.

Porrei al centro di Borgo Sud, anzitutto la relazione tra le due sorelle, che non è solo importante, ma direi vitale per ambedue. Nonostante i modi spicci e ruvidi di Adriana, che potrebbero trarre in inganno, il legame affettivo tra le due è profondissimo, anche perché ha dovuto sostituire la quasi totale mancanza di affetto genitoriale, comune ad entrambe, anche se con modalità diverse.

A distanza di anni la figura della madre acquisterà più spessore, ma l’aridità affettiva di fondo vissuta dalle due ragazze non si potrà cancellare e nel caso di Adriana la conflittualità assumerà aspetti anche estremi e grotteschi.

Sempre al centro del romanzo metterei poi il luogo dove è principalmente ambientato questo romanzo, vale a dire: Borgo Sud, il borgo marino di Pescara, dove abitano prevalentemente famiglie di pescatori, tra cui quella di Adriana e Rafael, il padre del piccolo Vincenzo, il cui nome deriva dall’amato fratello morto delle due sorelle.

A Borgo Sud si conoscono praticamente tutti, e nessuno da fuori può entrare e uscire senza che qualcuno del borgo lo noti, ci fa capire Di Pietrantonio con la sua scrittura asciutta e icastica, capace di evocare addirittura ciò che non viene scritto. Risulta molto efficace e ben inserito anche l’utilizzo dell’idioma parlato nella regione.

La descrizione del luogo che Donatella Di Pietrantonio ci rimanda è magistrale, tale che leggendo pare esserci dentro. Si percepisce persino il silenzio o anche l’essere osservati attraverso le fessure delle persiane delle case del borgo. Alla fine, è proprio il luogo che pare impregnare di sé i soggetti che lo abitano.

Donatella Di Pietrantonio citazioni Borgo Sud
Donatella Di Pietrantonio citazioni Borgo Sud

Adriana è al centro di questo romanzo con le sue tante vicissitudini, il suo rapporto complesso, a dir poco, con il suo uomo, ma anche l’Arminuta, la voce narrante del romanzo, non è da meno e anche la sua storia, con un matrimonio che sembrava volgere al meglio, ma che riserverà grandi sorprese e delusioni. Come se la storia della sua infanzia segnata dagli abbandoni non volesse abbandonarla e la costringesse a fare sempre i conti con se stessa.

Se nel romanzo de L’Arminuta la De Pietrantonio riporta una frase in epigrafe di Elsa Morante, in Borgo Sud il riferimento è, ancora non casualmente, ad un’altra grande scrittrice: Natalia Ginzburg, della quale riprende invece la seguente frase: “Quando io mi sposai avevo venticinque anni. Avevo lungamente desiderato di sposarmi e avevo spesso pensato, con un senso di avvilita malinconia, che non ne avevo molte probabilità” [da Mio marito].

 

Written by Algo Ferrari

 

Bibliografia

Donatella Di Pietrantonio, Borgo Sud, Einaudi, 2020

 

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