Isola di Niue: viaggio nel gioiello del Pacifico che sta fuori dai percorsi turistici tradizionali

“L’isola che racconta il silenzio del mondo.” ‒ Detto popolare niueano

Isola di Niue viaggio
Isola di Niue viaggio

Situata nel cuore del Pacifico meridionale, lontano dalle rotte turistiche più frequentate, Niue è un’isola corallina che pare uscita da una leggenda. Sebbene possieda una forte identità radicata nella cultura polinesiana, Niue è uno stato autonomo in libera associazione con la Nuova Zelanda, da cui dipende per alcuni aspetti quali la difesa e le politiche estere.

Grande poco più di 260 km quadrati, per le sue peculiarità geografiche è conosciuta anche come “The Rock of Polynesia”. Peculiarità che si manifestano con coste frastagliate disseminate di caverne, archi naturali e piscine naturali.

Isola di grande bellezza, Niue è abitata da una comunità che si è adattata perfettamente all’ambiente marino, che protetto al 100% dà la cifra dell’attenzione riservata all’ecosistema, sia da parte degli abitanti come delle istituzioni del luogo.

Con appena 1.600 abitanti e un’estensione inferiore a quella di molte città, elementi che fanno dell’isola uno dei luoghi abitati più piccoli al mondo, Niue si manifesta come un territorio la cui natura selvaggia è l’attributo di una spettacolare scenografia dove il tempo scorre al ritmo delle maree. Che si presenta con una quinta dominata da due terrazzi distinti; uno alto fino a 60 metri sopra il livello del mare l’altro, più vicino alla costa, è popolato da scogliere scolpite dal mare che si alzano fino a 20 metri. A differenza del suo entroterra, che ricoperto da una lussureggiante foresta tropicale, ospita straordinarie biodiversità.

Le coste di Niue non sono stereotipi da cartolina, ma elementi naturali che raccontano una storia dove le acque, fra le più trasparenti del mondo, ospitano balene megattere, tartarughe marine e pesci colorati che piroettano tra i coralli.

Nonostante le sue dimensioni ridotte, Niue offre una varietà di esperienze che vanno dalle escursioni all’interno delle grotte, a immersioni subacquee in un ambiente dove si può nuotare a stretto contatto con le balene. Nonché fare snorkeling tra canyon sottomarini o tuffarsi in grotte blu come Matapa Chasm o Anapala Cave.

Lì, dove il tempo sembra sospeso, è anche la presenza di lunghe spiagge sabbiose e di piccole baie appartate a fare di Niue un luogo idilliaco dal clima tipicamente tropicale, con temperature medie di circa 27°C durante tutto l’anno. Mentre la stagione dei cicloni inizia a dicembre e termina a marzo.

“Niue is not just an island. It is a reminder. That quiet places still exist. That stories still live.” ‒ Viaggiatore anonimo

Secondo la tradizione orale di Niue, quella arrivata fino a noi, le prime esplorazioni le si devono a navigatori polinesiani provenienti da Tonga, Samoa e dalle Isole Cook, che abitano Niue dal 900 d.C.

Poi, intorno al XVI secolo a raggiungere Niue sono ulteriori ondate migratorie.

Una delle leggende più note racconta di due grandi capi che guidano le prime canoe verso Niue, trovando un’isola disabitata ma ricca di risorse. Altre storie collegano Niue al dio polinesiano Tagaloa, che avrebbe creato l’isola come rifugio per i navigatori.

In tempi remoti l’isola era chiamata “Nuku-tu-taha” (isola che sta in piedi da sola) per la sua posizione isolata; il nome attuale, invece, significa ‘ecco il cocco’, che nella lingua locale si riferisce alla scoperta dell’isola.

A confermare il primo insediamento intorno all’anno 1000 d.C. sono testimonianze archeologiche e linguistiche, con la presenza di persone provenienti probabilmente da Tonga e da Samoa, che portano con sé piante come taro, banane e l’albero del pane.

I niueani, come altri polinesiani, per viaggiare tra le isole facevano uso delle stelle e delle correnti, ma a differenza di altri polinesiani costruiscono villaggi difensivi (kolo) sulle scogliere, probabilmente per proteggersi da invasioni.

Il primo europeo a sbarcare a Niue è James Cook nel 1774, a cui è però impedito di approdare, attaccando le sue barche con frecce e lance. In seguito a questo episodio Cook nomina l’isola ‘savage Island’, nome che rimane sulle mappe europee per secoli.

Nel 1830, è il missionario John Williams della London Missionary Society a tentare di convertire i niueani, ma anch’egli, come Cook, viene cacciato.

“We do not inherit the land from our ancestors; we borrow it from our children.” ‒ Proverbio polinesiano

Le tradizioni, a Niue, non sono un ricordo del passato: sono una forza pulsante che tiene insieme la comunità e ne scolpisce l’identità. Con tradizioni orali fortemente radicate riportano storie e leggende tramandate di generazione in generazione, sono parte della cultura polinesiana che valorizza profondamente la comunità, la famiglia e il rispetto per la natura. La vita sull’isola è ancora fortemente influenzata da questi valori, e molte delle pratiche tradizionali sono mantenute vive, anche se, come molti luoghi del mondo, la modernità ha apportato dei cambiamenti. Custodite gelosamente, le tradizioni degli abitanti di Niue affondano le radici in leggende polinesiane, migrazioni oceaniche e scoperte archeologiche che formano un unicum davvero interessante.

L’arte della danza niueana, il faiva, attraverso movimenti ritmati, canti e percussioni racconta storie epiche e miti ancestrali. I danzatori, adornati con abiti realizzati a mano con foglie di palma, conchiglie e tessuti colorati, diventano narratori viventi di un patrimonio culturale che trova le sue origini in tempi lontani. Inoltre, il cristianesimo, diffuso durante il periodo missionario, si intreccia con le credenze spirituali del luogo, dove antichi miti polinesiani testimoniano il rispetto profondo per la natura e gli antenati. Le cui presenze degli avi, i tupuna, sono considerate benevole per guidare e proteggere i vivi.

Una particolarità di Niue è la sua struttura sociale. Con un sistema di governo tradizionale simile a una struttura democratica moderna, che consente una certa autonomia alle autorità locali. Pur essendo legata alla Nuova Zelanda, Niue ha anche una propria bandiera e una moneta.

A tutt’oggi l’isola è suddivisa in villaggi, con il sistema sociale di ‘fa’amatai’, un’istituzione in cui la leadership è affidata a un capo del villaggio, chiamato ‘matai’, che ha il compito di risolvere le questioni all’interno della comunità. Questo sistema garantisce che le decisioni importanti, in particolare quelle relative alla comunità, vengano prese in modo collettivo e rispettando le tradizioni ancestrali. Ogni villaggio è una piccola comunità a sé stante, e la struttura sociale è molto coesa, con un forte accento sulla cooperazione e l’aiuto reciproco.

Nel giorno di festa di cui gode ogni villaggio si prepara cibo per tutti: radici di taro, pesce cotto nelle foglie, pani di cocco e banane dolci. Gli abitanti si riuniscono non solo per celebrare, ma, uniti da un forte senso comunitario che coinvolge anche gli ospiti che presenziano a tali cerimoniali, per ricordare chi sono. Con le donne che intrecciano foglie di pandanus con una precisione rara, mentre gli uomini costruiscono canoe secondo tecniche antiche, tramandate attraverso gesti silenziosi.

La comunità occupa il centro della vita niueana; a Niue nessuno è mai un estraneo: chi arriva sull’isola è accolto con la stessa gentilezza che si riserva a familiari.

La popolazione è principalmente di origine polinesiana, con una lingua locale chiamata ‘niueano’, parlata da molti abitanti, sebbene l’inglese sia anche ampiamente utilizzato. Purtroppo, la lingua locale è oggi considerata in pericolo, tuttavia è ancora parlata con orgoglio e trasmessa ai più giovani. È una lingua musicale e potente, che racchiude la visione del mondo di un popolo che vive in stretta simbiosi con l’oceano e la terra. Lo stile di vita dei niueani è intrinsecamente legato alla natura e alle risorse locali.

Un modo di vivere caratterizzato da un forte legame con le tradizioni ancestrali; una vita semplice ma profondamente connessa alla terra e al mare, dove la comunità pone al centro la coesione e il sostegno reciproco.

Rinomata per la sua tranquillità e la natura incontaminata, che la rende una meta ideale per chi cerca pace e avventura al contempo, l’industria turistica non è così sviluppata come in altre isole del Pacifico. Il turismo praticato a Niue è un turismo sostenibile, attenta a preservare il suo ambiente e la sua identità culturale. Che porta l’isola a essere all’avanguardia nella protezione ambientale; tanto che gran parte delle acque di Niue è stata dichiarata area marina protetta, dimostrando l’impegno dell’isola verso la conservazione della biodiversità marina. Il governo di Niue, inoltre, sta lavorando per diventare completamente autosufficiente in termini di energia rinnovabile.

Sebbene l’industria del turismo stia crescendo, la maggior parte degli abitanti di Niue vive in modo autosufficiente, coltivando la terra per ottenere cibo e raccogliendo frutti tropicali come cocco, papaya e taro. La pesca è un’attività fondamentale per l’alimentazione e le tradizioni legate al mare, con la navigazione e la pesca che hanno avuto un ruolo centrale nella storia dell’isola.

Tuttavia, Niue sta cercando di promuovere il suo patrimonio naturale e culturale, invitando i visitatori a scoprire questo remoto angolo di mondo, affascinante come pochi.

Nonostante la sua bellezza e unicità, Niue rimane fuori dai percorsi turistici tradizionali, tanto da potersi definire una destinazione ideale per chi cerca un’esperienza autentica e lontana dal turismo di massa. Con i suoi paesaggi mozzafiato, la cultura accogliente e l’impegno per la sostenibilità, Niue rappresenta un vero paradiso nascosto, pronto a sorprendere chiunque abbia il privilegio di visitarlo.

Come già detto, Niue è uno stato autonomo in libera associazione con la Nuova Zelanda; il che significa che i cittadini di Niue sono anche cittadini neozelandesi. Questo legame garantisce all’isola supporto economico e politico, pur mantenendo la propria identità culturale.

“Ko e vagahau Niue ko e tau mo e higoa he fonua.” (La lingua niueana è il cuore e il nome della nostra terra)

Una singolarità di Niue è il suo fuso orario: unico e particolare, che è UTC-11:00. Questo significa che l’isola è 11 ore indietro rispetto all’ora universale coordinata (UTC). Una specificità dovuta al fatto che Niue si trova vicino alla linea internazionale del cambio di data. Ed è proprio vicino a questa linea immaginaria, che divide i fusi orari del mondo in due giorni diversi, la posizione geografica di Niue.

Per questo motivo, anche se è vicina ad alcune isole del Pacifico come Samoa o Tonga, si trova in altro giorno rispetto a loro. Peculiarità che la colloca tra le regioni più occidentali del Pacifico rispetto al giorno corrente. Per esempio, mentre in Nuova Zelanda, a cui è strettamente legata, è il giorno successivo, a Niue è ancora il giorno precedente. Con un esempio si può affermare che se a Niue è ancora martedì sera, nelle vicine isole Tonga è già mercoledì pomeriggio. Fuso orario che la rende una delle ultime regioni al mondo a vivere ogni giornata rispetto al calendario globale.

Supponiamo che in Italia sia mezzogiorno (12:00) e che il fuso orario italiano sia UTC+1 (o UTC+2 durante l’ora legale). A Niue, in quel momento, sono le 23:00 del giorno precedente.

Caratteristica questa, che la rende un’isola che ‘vive nel passato’ rispetto a molte altre zone del Pacifico, la quale contribuisce al fascino di Niue, permettendo ai visitatori di ‘guadagnare tempo’.

Grazie alla posizione di Niue nel fuso orario, chi viaggia verso l’isola da un luogo che si trova dall’altra parte della linea del cambio di data (come la Nuova Zelanda, che è UTC+13), guadagna un giorno.

Come se tornasse indietro nel tempo!

Niue, ed è molto più di una destinazione: è un incontro con l’essenziale, con il respiro del pianeta, con la poesia della natura incontaminata.

Visitare Niue non è soltanto turismo, è abbandonare l’urgenza e camminare su sentieri dove il tempo sembra sospeso, mentre il profumo del mare si mescola al canto degli uccelli tropicali. Visitare Niue non è solo un viaggio nello spazio, ma anche nel tempo. È riscoprire il valore del silenzio, della lentezza, della meraviglia quotidiana; là dove il cielo e il mare si incontrano. In un mondo sempre più omologato, Niue è un inno alla differenza, un faro non solo di bellezza, natura e umanità, ma un bene prezioso da amare, proteggere e celebrare, anche da parte dei visitatori. Chi torna dopo aver vistato Niue porta con sé qualcosa che non è presente nei souvenir: è la memoria di uno sguardo su di un mondo ancora innocente.

“There is an island in the sea,where silence sings and roots run deep.”

 

Written by Carolina Colombi

 

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