“Oltre il muro Gaza” di Beatrice Benet: la seconda edizione del reportage fotografico di Shadi AlQarra

“Mentre sto scrivendo in Qatar si è arrivati alla firma per una tregua che potrà dare un attimo di respiro alla popolazione palestinese, permetterà di riaprire i valichi con il conseguente passaggio dei convogli umanitari che potranno ridurre la malnutrizione che sta falciando soprattutto anziani e bambini, la mancanza di farmaci, di acqua potabile, di abiti e strutture per quello che resta degli ospedali ormai quasi totalmente distrutti.” ‒ dalla Nota dell’Autrice Beatrice Benet

Oltre il muro Gaza Beyond the Wall Gaza
Oltre il muro Gaza Beyond the Wall Gaza

La seconda edizione de “Oltre il muro Gaza ‒ Beyond the Wall Gaza” (Tomarchio Editore, aprile 2025) di Beatrice Benet e Shadi AlQarra vede una sessantina di pagine in più rispetto alla prima edizione edita nel settembre 2024. Una seconda edizione che rinnova l’impegno dell’autrice nei confronti del fotografo palestinese Shadi AlQarra che, con la famiglia, risiede a Gaza e che, negli ultimi due anni, ha vissuto ogni giorno senza poter fare programmi per il domani perché è da ritenersi una fortuna arrivare all’ora di cena con del cibo da condividere con i propri figli.

“Oltre il muro Gaza” è un insieme di immagini e di parole che presentano un popolo amante della terra e del mare, un popolo che come tutti gli altri chiede di essere riconosciuto come tale, al di là delle differenze religiose e culturali. Un popolo che a fine marzo 2025 ha manifestato duramente contro i metodi di Hamas per richiedere la pace con Israele, perché è sempre possibile arrivare alla pace. Giorni di manifestazioni che hanno visto in prima linea diverse componenti, dal partito rivale di Hamas (Fatah) ai leader che hanno influenza sulle varie comunità. Arrivare a negoziare per la pace è rendersi conto della bellezza che esiste nella differenza di cui noi tutti siamo partecipi ed è ciò a cui siamo chiamati a fare; ogni religione ‒ tolte le storture di interpretazione da parte di coloro che detengono potere ‒ vanta la differenza esistente nel creato.

Bisogna guardare l’altro ‒ il diverso ‒ vedendone la bellezza, come se fossimo in un campo di fiori, ognuno ha il suo stelo, colore del petalo, durata; insieme formiamo la meraviglia del mondo: noi esseri umani siamo straordinari nel bene e nel male ed ad ogni punto della nostra vita possiamo decidere di abbracciare l’ideale di pace. Cambiare idea, comprendere di aver percorso per rabbia o per brama di potere una via sbagliata è il primo passo per scrivere una nuova storia basata sulla tolleranza e sul perdono. 

“Con Shadi AlQarra, il coautore di questo libro, ho voluto una riedizione per poter raccontare ancora Gaza, la resistenza di questo popolo meraviglioso attraverso gli scatti di Shadi che sa sempre cogliere l’attimo con la sua innata sensibilità.” ‒ dalla Nota dell’Autrice

Moni Ovadia, nel 2024, apprezzò il progetto “Oltre il muro Gaza” firmandone la prefazione: “Questa breve opera di Beatrice Benet è densissima e fortemente intensa. Ogni foto ci guarda e ci sollecita, ogni racconto, cronaca, o narrazione tradizionale ci chiede di uscire da un orizzonte statistico dell’orrore per farci ricordare che il nostro primo dovere è quello di restare umani, di riconoscere il nostro simile nella sua dignità.”

L’opera non è più breve, avendo circa sessanta pagine in più, ma è ancora “densissima e fortemente intensa” nelle sue sfaccettature, infatti, troviamo al suo interno citazioni di autori che hanno cambiato il corso della storia con la promozione della pace come ad esempio Martin Luther King e Primo Levi, poesie e racconti di autori arabi, poesie e racconti dell’autrice Beatrice Benet ispirati a Gaza ed alla Palestina, un’intervista di Shadi AlQarra ad Adnan Hamed Hassan Abu-Bedh ‒ Il custode dei sogni ‒ che ha lavorato nelle sale cinematografiche dal 1962 e che ora, come molti altri, si ritrova a vivere per strada.

“Oltre il muro Gaza” ospita anche tre nuove collaborazioni, infatti, sono state inserite le opere “Dentro il muro, dentro il Cuore” di Davide Colasante, “Obulaguzi” di Mattia Airoldi e “Non era niente” di Antonio Blunda.

Un’edizione bilingue (italiano ed inglese) che, permettendo al libro di fuoriuscire dai confini italiani, trasporta la storia di questi scatti fotografici inviati da Shadi AlQarra e Beatrice Benet nonostante le difficili condizioni di wi-fi altalenante. Una storia che parla di semplicità, di gesti antichi, di sguardi profondi, di libri letti tra le macerie, di mestieri interrotti dalla guerra, di bandiere che ricordano l’identità, di trame inventate e di suggestioni tratte dalla realtà che mostrano il volto sorridente della Palestina.

Beatrice Benet citazioni Gaza
Beatrice Benet citazioni Gaza

Si ricorda che per volontà dell’autrice il guadagno dalle vendite del libro sarà devoluto in beneficenza in Palestina direttamente a Shadi AlQarra.

“Una parte della casa era ancora in piedi, senza finestre con buchi nel muro a ricordo dei colpi sparati, ma reggeva, era una parte dell’appartamento dello zio e c’era anche il bagno. Non c’era l’acqua, ma suo padre con suo fratello maggiore riempivano un cassone che permetteva di scaricare e far arrivare l’acqua al lavandino e questo le dava già un senso di normalità, poi c’era quello che restava della cucina e la mamma si era organizzata con un fornello da campo quando riuscivano a comprare il gas, altrimenti con il fuoco nel camino e anche questo era meglio di quello che avevano al campo.” ‒ dal racconto di Beatrice Benet “La bambina con il libro”

 

Written by Alessia Mocci

 

Info

Acquista il libro sul sito della casa editrice

Acquista il libro su Amazon

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

OUBLIETTE MAGAZINE
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.