“Io di amore non so scrivere” di Giulia Muscatelli: che cosa ci si aspetta dalla persona amata?
“Io di amore non so scrivere” è libro nato da un’idea di Giulia Muscatelli e pubblicato da Add editore nel 2025.

“Io di amore non so scrivere” presenta una nota fresca e frizzante aggiunta dalle illustrazioni di copertina e non solo, di Caterina Altavilla, che pone come tema centrale l’amore, in un’indagine che si avvale di protagonisti giovani ‒ adolescenti ‒ che incontra in varie parti d’Italia per carpire il loro pensiero a riguardo, ma che svela poi in un abile intreccio quello che è anche il proprio pensiero riguardo il tema scelto, il vissuto personale, in una viaggio tra passato e presente che la obbliga a riflessioni personali e scaturite dalle parole raccolte dai giovani intervistati.
“E confesso le parole fermano il gesto./ Io penso spesso di lasciare alle labbra il resto/ ma mi arresto. Non confesso./ Lo farò al più presto,/ magari domani, se allo specchio vi è un bel riflesso/ ed attendo un “no” complesso, del resto/ un “no” diretto si sente meno spesso.” ‒ Ethan James Falcon
L’amore e i suoi effetti caleidoscopici, luci e ombre di ciò che dovrebbe essere elemento semplice e naturale come forza motrice dei sentimenti. Parole e gesto niente di più essenziale e di intrinseco in ciò che si vive quotidianamente; quante volte i gesti contraddicono le parole o viceversa. Si vuole proclamare il proprio amore ma nel timore di un rifiuto si esplicita un’emozione avversa, mentre lo sguardo e i gesti del corpo palesano le propulsioni di un amore smisurato.
Le fragilità e insicurezze di ognuno che non possono essere confinate a una determinata generazione, perché le paure si impadroniscono del pensiero e bloccano la spontaneità e semplicità dei sentimenti a qualsiasi età. Ma in principio è ammettere a se stessi quella strana sensazione che si accende quando si incontra la persona che suscita e scatena la rivoluzione di sé, prevaricando su tutto con la forza dell’amore. Dall’accettazione di ciò che si prova al dichiarare il proprio amore al destinatario, ma qui subentra la paura del rifiuto.
Ma ciò che emerge va ben oltre il solo concetto di amore, si parla di bellezza, gruppo di appartenenza, amore possessivo, che ferisce e senso della morale, ma anche esempi fuorvianti come quelli dei genitori, rapporti conflittuali o genitori estremamente possessivi nel controllare le abitudini dei propri figli.

Ne “Io di amore non so scrivere” la bellezza giovane che facilita l’essere oggetto di desiderio, che fa assumere quasi un ruolo di leader di un gruppo che diviene discriminante, che ferisce e ristabilisci equilibri instabile. E ancora il pensiero sociale che ghettizza l’etichetta sociale nei confronti di maschi e femmine, un definire per stereotipi: “lo sciupafemmine” o “la ragazza facile”. I sentimenti non hanno sesso: amare e ricevere amore non ha delle strade preferenziali. L’amore è una grande forza motrice che avvicina e non divide, non allontana ma accoglie.
“Sul foglietto piegato in cinque parti che mi consegna quando ci salutiamo ha scritto che dell’amore vorrebbe tutto quello che lei ha sempre dato agli altri: «Una relazione tranquilla, calma, un posto sicuro, un luogo sicuro, un luogo in cui non si deve costantemente pregare l’altra persona di trattarti bene e di mostrarti affetto». I loro ragionamenti sono di una semplicità spiazzante.” ‒ “Io di amore non so scrivere”
Ma fondamentalmente cosa ci si aspetta dall’amore e dalla persona amata? Un rapporto sincero e duraturo, un viaggio che si può intraprendere abbattendo le barriere sociali e soprattutto con la volontà di rischiare, di mettersi in gioco armati di coraggio e semplicemente con tanto amore.
Written by Simona Trunzo