“Il libro dell’acqua e di altri specchi” di Nadeem Aslam: Pakistan, amore e sofferenza

“Ogni tanto a Nargis veniva da pensare che forse gli esseri umani sarebbero dovuti restare a quello stadio precedente, lo stadio in cui ‘vedevano’ ciò che era nascosto. A volte mi sembra di non avere la minima idea di come funziona il mondo. Nargis guardò verso la finestra, il suo Paese là fuori e più in là ancora, il mondo.”

Il libro dell’acqua e di altri specchi Nadeem Aslam
Il libro dell’acqua e di altri specchi Nadeem Aslam

“Il libro dell’acqua e di altri specchi” di Nadeem Aslam (ADD editore, 2024) è un romanzo che intreccia storie di immensa sofferenza e immenso amore, in una introspezione dello spirito umano in un particolare scenario di quotidianità quale può essere quella del Pakistan.

Una finestra sul mondo che si affaccia sul Pakistan, dove si intreccia la storia dei due protagonisti, due architetti pregni d’amore l’uno per l’altro, di generoso amore per il prossimo in pensieri e azioni e per la propria terra, vittime del loro stesso paese rotto dall’irruenza e dalla violenza brutale che si insinua nelle vite di ogni cittadino.

Un amore per una terra che li rende prigionieri in un ideale effimero che tutto crea tutto distrugge. Una contrapposizione tra luce ed oscurità, amore ed odio, in cui si estrapola una verità sociale, politica, religiosa: un divario indissolubile, in un quotidiano vivere che si interseca tra l’amore e l’orrore della morte e della violenza ingiustificata.

Il romanzo “Il libro dell’acqua e di altri specchi” di Nadeem Aslam offre al lettore più chiavi di lettura, dai conflitti alla discriminazione e sottomissione nei confronti delle donne, in una subordinazione religiosa culturale che le priva d’identità personale e di libertà di pensiero, parola, azione.

Una denuncia delicata e al contempo forte, in cui si è sottomessi in un regime di terrore e paura, in una sottomissione sociale dittatoriale. Una lotta per i propri diritti, per un’emancipazione culturale difficile ad essere accettata, ormai pregna di una persistenza atavica, che non vuole essere sradicata, una realtà che non si vuole accettare e nascosto da un velo di silenzi e ipocrisia.

“Nel libro mutilato c’era la storia di un ragazzo abbandonato su un’isola disabitata e allevato dalle gazzelle. Cresciuto da solo, non era tanto un figlio della natura selvaggia quanto un’anima destinata alla perfezione. Libero dalle tentazioni del mondo e della carne, aveva ottenuto la salvezza attraverso le proprie facoltà innate. Attraverso l’osservazione e il pensiero.”

In tutto la narrazione i libri sono dei protagonisti silenti, sin dalle prime righe: dalla catena umana creata per salvare e trasportare decorosamente i libri sacri, evento in cui i due protagonisti sono travolti in una voragine senza ritorno.

In questa stessa occasione Imran si ritrova tra le mani la pubblicazione persa del libro del padre, elemento simbolico nello scatenarsi del tutto. E ancora libri che diventano vittime di violenza e distruzione, perché identificabili con una libertà identitaria di pensiero che non può sussistere: la cultura rende liberi quindi va distrutta.

Nadeem Aslam citazioni
Nadeem Aslam citazioni

Quanti i casi in cui i primi attacchi sono effettuati proprio ai danni dei libri, distrutti o bruciati per violare quell’unicità individuale e sviluppo di coscienze etiche che intaccherebbero una volontà ottusa e intollerante.

Un intreccio di contrasti in cui sopravvive l’ideale di bello, speranza e amore, che caratterizza i protagonisti, in questa continua lotta e alternanza tra bene e male, che ha come obbiettivo una rinascita decorosa per tutti e tutto.

“Distolse lo sguardo, incapace di continuare. C’erano centinaia e centinaia di righe. Ma mentre leggeva si sentiva come sott’acqua, non riusciva a respirare, provava un disperato bisogno di risalire in superficie.”

 

Written by Simona Trunzo

 

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