“Via Nuova”: mostra di Susy Gómez presso la Galleria Giorgio Persano a Torino sino all’11 marzo 2023

La Galleria Giorgio Persano ha cominciato la sua attività nel 1970 e, da allora, ha portato avanti un interessante percorso di produzioni, mostre ed eventi.

Via Nuova mostra di Susy Gómez - Photo di Marco Salvario
Via Nuova mostra di Susy Gómez – Photo di Marco Salvario

Dal 2020, la sua sede è a Palazzo Scaglia di Verrua, edificio di grande valore storico e artistico nella zona del quadrilatero romano di Torino.

Palazzo Scaglia di Verrua, costruito a cavallo del 1600, è stato risparmiato dal Barocco, che nel periodo successivo ha ridisegnato il volto di Torino, l’unica altra costruzione torinese rimasta fedele all’epoca rinascimentale è il Duomo di San Giovanni, ma non dalla Seconda guerra mondiale, durante la quale è stato gravemente danneggiato dai bombardamenti incendiari del novembre del 1942 e dell’agosto del 1943, che ne causarono il crollo del tetto. I restauri ne hanno recuperato, almeno in parte, la bellezza originaria. Sulla facciata e nei cortili, si possono ammirare gli affreschi del bresciano Antonino Parentani.

Nei suoi locali al primo piano, dal 24 gennaio all’11 marzo 2023, la galleria Giorgio Persano ospita una personale di Susy Gómez, nata nel 1964 a Pollensa, sull’isola di Maiorca, e specializzatasi alla facoltà di Belle Arti di Barcellona.

Negli anni Novanta l’artista spagnola allestisce con successo le sue prime mostre e comincia la collaborazione con la galleria Giorgio Persano.

Le sue opere sono perlopiù rivolte a indagare le relazioni tra individuo e società, tra arte e spiritualità, tra libera espressione e vincoli culturali.

Nella sua produzione, l’uomo perde la propria identità nella molteplicità delle possibili interazioni con il contesto in cui è destinato a vivere, perché non esistono comportamenti obbligati, scelte giuste o sbagliate.

Via Nuova è la scultura che dà il titolo alla mostra.

L’artista, mentre era in meditazione durante una sua performance, si è fatta ricoprire di porcellana; quando la pasta si è solidificata formando una specie di guscio rigido, Susy Gomez l’ha spezzata per liberarsi e uscirne. Successivamente le due parti in porcellana sono state dorate. Molteplici i significati tra i quali, forse quello di più immediata lettura, è la condizione della donna rinchiusa in una prigione dorata, che può trovare solo in se stessa la forza per emanciparsi e affermarsi. Una donna altrimenti schiava della cultura maschilista, ma anche di se stessa e della propria passività.

La mostra, oltre ad alcuni disegni giovanili, accoglie cinque grandi opere fotografiche, formato 180 x 240 centimetri, tutte realizzate nel 2022.

L’artista spagnola sceglie dalle pagine delle riviste di moda femminile le illustrazioni che più la colpiscono e su di esse interviene con dense e monocromatiche pennellate di colore; a questo punto, fotografa la propria opera e la stampa ingrandita su lastre di alluminio.

Via Nuova - mostra di Susy Gómez - Photo di Marco Salvario
Via Nuova – mostra di Susy Gómez – Photo di Marco Salvario

Le opere sono presentate non appese contro le pareti come normali quadri, ma leggermente inclinate, e questo le rende quasi tridimensionali; letteralmente ci si sente spinti a entrare nell’immagine, come si può varcare una porta aperta.

In modo non diverso dalla scultura “Via Nuova”, la figura femminile viene a essere umiliata, cancellata, schiacciata sotto la vernice; riescono a mostrarsi le mani o le gambe o il viso. È come se il corpo fosse stato costretto a indossasse un opprimente burqa. Un annullamento che si riflette anche nel (non) titolo delle opere: “Sin Título N° …” e un numero progressivo da 269 a 273.

Eppure la donna, pur resa sommersa nel parallelo del processo fotografico e nella società, non è mai completamente sopraffatta: dove più spesso sembra il velo di vernice che la ricopre, proprio lì si riescono ancora a cogliere i lineamenti di un volto o del corpo. Tracce che sembrano annunciare il seme ancora vitale di una ribellione, di una rivincita contro i preconcetti di un’anacronistica tradizione patriarcale e maschilista, anzi è meglio usare il termine “machista” per adattarci alla realtà spagnola dell’artista.

“Via Nuova” è la quinta personale di Susy Gómez ospitata alla Giorgio Persano, la prima è stata “[mi:]” nel 1995 e da allora l’artista ha continuato il suo coerente percorso di ricerca e sperimentazione, ogni volta riuscendo a regalare nuove e diverse emozioni. Nel 1997 è stata presentata la mostra “La Casa Que Hoy Soy”, nel 2001 “Si Pudiera Decir Lo Contenta Que Estaba”, che sembrava avvicinarsi al surrealismo pur in un contesto di critico e sarcastico disincanto, e nel 2014 “Dias blancos” dove, pure in un’atmosfera meno repressa anzi quasi di sereno ricordo, possiamo trovare le scelte tecniche della produzione recente.

 

Written by Marco Salvario

 

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