“Amorfa” di Elena Micali: la costante del verso necessario

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Elena Micali, al suo esordio col libro Amorfa, originaria di Santa Domenica di Ricadi (VV) vive a Cesena, è un’autrice giovane e preparata, con una precisa coscienza della difficoltà di domare l’arte della parola in poesia.

Amorfa di Elena Micali
Amorfa di Elena Micali

Nondimeno si cimenta, fin da quando era ragazzina, in questa come in altre discipline artistiche, con costanza e determinazione, non senza dubbi e qualche amarezza o smacco, ma sempre con la volontà di progredire nella comunicazione col sé più profondo e del sé irriducibile musicista delle note più svariate della vita.

A 24 anni, con studi classici e musicali alle spalle, una laurea specialistica in Clarinetto al Conservatorio di Cesena, è insegnante nella scuola secondaria di I grado. Abituata a seguire il ritmo, sentirlo prima di tutto dentro di sé, ha appreso dai classici la lezione della fusione tra parola e ritmo, melodie e dissonanze in musica e in versi. Così, con molta umiltà e altrettanta determinazione, è giunta a presentare questa sua prima raccolta di poesie, edita da Mario Vallone editore, con prefazione di Maria Concetta Preta e postfazione di Pasquale De Luca.

La silloge, aperta da una nota dell’Autrice e arricchita da alcuni collages di Michele Rombolà, è breve – 54 testi – e bipartita. La prima parte, costituita da nove poesie, è dedicata al recupero di liriche e vissuto della primissima giovinezza e di questa fase esistenziale riporta il marchio emozionale. Da qui parte quell’esigenza irrinunciabile di sfogare i sentimenti o di mettersi alla prova nell’esercizio stilistico. In ogni caso, la scrittura come palestra, al seguito di un flusso di coscienza ininterrotto, con testi mediamente brevi, che risentono ancora di quell’acerbo vissuto, che è tuttavia humus sostanzioso.

La seconda parte, di 45 testi, sviluppa lo sciame di esperienze e ripercorre, affiancandola, la crescita umana e artistica della giovane autrice, sempre attenta alla giusta misura, al cuore delle situazioni, al mai andare oltre in iperbolici tentativi d’abbagliare e stupire chi legge.

Le tematiche sono varie e ritornano in più componimenti, variamente proposte, all’interno della silloge: l’Amore e Eros, non discinto talvolta da sofferenza e Thanatos. Sentimento e passione; solitudine; femminilità, intrisa d’amicizia e desolante dolore per la perdita oppure di sussulti d’orgoglio contro la malvagità presente nella vita di coppia, nella società, nel mondo interno, così come la guerra.

La voce lirica, Amorfa perché non cristallizzata, non definita perché non definibile né definitiva, pur in mezzo al male e alle macerie, si erge sicura di quelle poche sicurezze che sono pilastri portanti dell’esistenza, fino a dirci:

“In questa città logorata,/ non maledico la vita./ Canterò nuove melodie/ per far risplendere la mia esistenza,/ per far rinascere la felicità.”

Elena Micali
Elena Micali

Anche dopo il giorno più buio c’è sempre un domani. “Domani il dolore si cicatrizzerà”.

Così mentre la forma si conquista e si perde, ciò che resta e che cresce è la percezione e la consapevolezza.

Realtà e parola non battono allo stesso ritmo. Credere che possano rispecchiarsi l’una nell’altra è solo illusione. Così le emozioni vengono afferrate quasi per un lembo, ripercorse, per quel che ne resta come impronta del loro passaggio, ma alla fine ciò che conta e che ne risulta è una donna ogni giorno più decisa, salda, cosciente e sicura di sé: non la metà della metà, non la metà di nessuna mela, ma l’integrità valorizzata, potenziata, espansa e compenetrata.

Una prova difficile quella d’esordire oggi con e nella Poesia, ma la determinazione e il cuore, insieme alle giuste parole, non mancano di certo a Elena Micali!

 

Written by Katia Debora Melis

 

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