“Frammenti di un’anima. Tra sconfitte e rivincite. La mia vita” di Antonio Mungo: radici familiari e culturali
“Frammenti di un’anima. Tra sconfitte e rivincite. La mia vita”, edito da Mario Vallone editore nel 2021, testo corposo, 337 pagine dove l’autore, ma anche chi di lui ha voluto esprimere un particolare ricordo, ha sottratto all’oblio non solo e non tanto personali vicende, quanto attitudini e slanci verso la vita, gli studi, la cultura, il bello, le radici profonde e salvifiche che tutte queste cose rappresentano.
Da qualche mese aspettavo il momento giusto per scrivere del libro di Antonio Mungo, originario di Lattarico, in provincia di Cosenza, apprezzato professore di Latino e Greco, insegnato per 43 anni in vari licei della sua provincia, oltre 25 dei quali presso il Liceo Classico B. Telesio di Cosenza.
Di questa lunga lettura mi rimane impressa l’immagine fanciulla incline ai sogni, a un dolce fantasticare, punto di quando in quando da scintille d’amaro. Infanzia strozzata che torna ancora e ancora a voltarsi indietro, all’immagine del padre prematuramente scomparso, ormai assente fisicamente ma che, anziché affievolirsi nello scorrere incessante del tempo, giganteggia.
Le poesie di Antonio Mungo, nate come percorso complanare alla sua ricca esperienza biografica ed emotiva, sono bensì specchio della vicenda esistenziale umana.
Ognuno vi potrà ritrovare dolci carezze e coccole, tormenti e sofferenza, distacco, speranza e sogni, illusioni e delusioni.
Un’altalena di momenti felici e disillusioni.
Anche i passaggi dalla prosa alla poesia e viceversa accompagnano questo moto ondoso del viaggio dei ricordi. Sempre guidato, Mungo, nella vita e nella sua nuova veste di scrittore, “dal faro della cultura” rappresentato da quel Liceo Telesio che lo ha visto nella duplice veste di studente, prima, e nella sua lunga carriera di docente, poi.
Antonio Mungo è un tutt’uno con la sua Calabria e come lei “ha una memoria tutta sua: mito, leggenda, fantasia e storia si fondono in un unicum organico (…) una realtà che è un affresco di contrasti”.
Come l’Autore definisce la sua terra, così si dichiara al lettore e al mondo: “dolcezza con venature di amarezza profonda”. La sua vita, le vicende che di essa riporta in superficie e veste di luce nuova, di abito letterario, sono tutto un canto alla sua terra, un atto d’amore persistente in quel canto di sé che è poi, principalmente canto di Lei e della sua storia.
Delle tante storie e leggende e poesie e opere d’arte.
E di quel viaggiare che dai tempi antichi l’ha resa quale oggi è. E di quel viaggiare, facendone tesoro, si fa lui stesso araldo per nuovi viaggi che ampliino gli orizzonti verso altre terre, altre genti e usanze, altri colori.
Verso destini incerti e perigliosi, anche; verso il rischio di perdersi, ma anche di ritrovarsi o di trovare frammenti combacianti che possano servire un poco ad aggiustare quei pezzi di cuore un po’ rotti dal tempo e dalla vita.
La lotta e il perenne conflitto, una volta assunti come destino, fanno cantare ancora e sempre. Anche questo significa speranza!
Written by Katia Debora Melis