Adolescenti fra musica e miti: la discoteca è diventata un palco per balli solitari

Per i ragazzi musica significa ascolti in massa e soprattutto, consumismo. I messaggi musicali sono quelli ricevuti dalla radio e dal video di reti televisive che li collegano ad immagini di divi del palcoscenico, o ad atmosfere sfrenate create dai concerti negli studi o in piazze di larghissimi spazi.

Discoteca - Photo by SportFace
Discoteca – Photo by SportFace

Il linguaggio dei suoni, però, è tra quelli che ragazzi e ragazze dovrebbero conoscere molto più a fondo e sarebbe opportuno che i genitori curassero l’educazione musicale dei propri figli facendoli accostare ad essa in modo attivo, magari facendo loro conoscere l’uso di qualche strumento.

E sarebbe altresì importante incoraggiarli standogli appresso, per evitare che si arrendano alle prime difficoltà (talvolta un altro strumento potrebbe essere a loro più congeniale). La conoscenza è infatti l’unico modo perché imparino a districarsi tra i vari messaggi musicali in cui sono spesso sommersi, mettendoli in condizione di saper almeno distinguere quelli validi da quelli che sono solo paccottiglia.

Che la musica goda di un ampio consenso tra tutte le categorie sociali e le fasce di età è, inoltre, più che dimostrato dal successo strepitoso che conoscono le pubblicazioni specializzate vendute in edicola con varie scadenze periodiche; ogni fascicolo, accompagnato da un nuovo “compact disc” più comunemente “CD”, si vende ormai a centinaia di migliaia di copie.

Le pareti delle stanze dei ragazzi si tappezzano inoltre di poster e fotografie del cantante preferito. Pur non facendo torto ai divi dei serial televisivi più seguiti, del calciatore del proprio cuore. È, del resto, l’età in cui l’identificazione con i personaggi più amati diventa irresistibile al punto che i ragazzi si vestono, pettinano, addobbano come il proprio idolo, le ragazze scelgono il proprio look cercando d’imitare il più possibile la famosa cantante o la pop star più in auge. E finiscono inevitabilmente per assomigliarsi, in questa nuova divisa di gruppo, perché pure gli amici e le amiche fanno altrettanto.

Ogni generazione, in definitiva, ha i propri miti, se li crea ad ogni costo; ed il tentativo di dimostrare ai figli che i loro divi non valgono quanto quelli di “ieri”, sembra terribilmente patetico. Eppure, appartiene alla dinamica dei rapporti fra generazioni, destinata a ripetersi come in un rito che si perde nella notte dei tempi passati e nell’alba di quelli futuri.

La discoteca rappresenta il luogo d’incontro tutt’ora preferito dai giovani salentini, in cui possono esprimere il proprio desiderio di movimento sfrenato e libertà che anche in passato ha costituito per ognuno di noi un momento di evasione dagli schemi tradizionali, da conquistare ogni sabato sera nonostante gli avversi propositi dei nostri genitori. Per molti essa costituisce un ritrovo abituale in cui trascorrere le proprie serate libere, venendo così a perdere – progressivamente ma inesorabilmente – quelle caratteristiche di luogo di aggregazione che poteva un tempo essere frequentato durante i week-end e le feste “comandate”.

Anche il suo ambiente è mutato in modo considerevole: la musica sempre più martellante impedisce o perlomeno ostacola, la comunicazione interpersonale, mentre i laser, i colori e le luci psichedeliche frastornano i poco avvezzi a tale tipo d’intrattenimento.

Discoteca - Photo by GdS.it
Discoteca – Photo by GdS.it

Un tempo luogo d’incontro e condivisione di sguardi compiacenti, la discoteca è diventata oggi un palco, talvolta anche opprimente e spesso omologante che ospita giovani impegnati per lo più in balli solitari, specchio molto spesso di un malessere esistenziale, una evidente solitudine ed una ormai manifesta impossibilità di comunicare con gli altri.

Il tempio della musica appartiene decisamente ad una realtà che coinvolge i giovani, ma della quale molto presto si liberano, allorquando ci si confronta con altre esperienze di aggregazione anche se la scelta della discoteca a volte si caratterizza come obbligatoria: oltre ai pub, le pizzerie e sale da gioco, è spesso l’unico ambiente dove potersi incontrare, ascoltare musica e ballare, accogliendo fra un video ed un drink più o meno alcolico un pubblico evidentemente insoddisfatto della vita sociale.

Ai nostri giorni invero, sono sempre più numerosi coloro che ritengono d’impiegare il proprio tempo libero ascoltando in assoluto relax la musica con i propri amici, magari davanti ad un piatto tipico e sorridendo a quanti cercano improbabili occasioni d’incontro, bastano d’altronde poche note e dolci sapori per emozionarsi e conoscersi sempre meglio!

La musica è una fortuna ed è la nostra vera terapia”. Ezio Bosso

 

Written by Mariagrazia Toscano

 

 

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