“Non è colpa mia” di Valeria Bianchi Mian: quanto costa soddisfare il potente re Inconscio?

“… La figlia di Erodìade danzò in pubblico e piacque tanto a Erode che egli le promise con giuramento di darle tutto quello che avesse domandato. Ed essa, istigata dalla madre, disse: “Dammi qui, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista…” ‒ Matteo 14. 1, 12

Non è colpa mia

Non è colpa mia è un romanzo scritto da Valeria Bianchi Mian ed edito da Golem nell’ottobre del 2018.

Valeria Bianchi Mian è una psicoterapeuta con formazione in psicodramma.

Ha pubblicato numerosi articoli per riviste di settore. Conduce laboratori di tecniche espressive.

Ha coordinato spettacoli teatrali e gruppi di narrazione in strutture per tossicodipendenti e nelle scuole superiori, ottenendo il primo premio sezione scuole superiori al Sottodiciotto Film Festival di Torino (“Rabbia allo schermo”, 2002). È redattrice per Niedern Gasse, con la rubrica di poesia “Psychopoetry” e con gli scritti della “Fonderia Favolesvelte”. Per Psiconline cura le rubriche di cultura e psicologia “Contemporanea/Mente” e “Discutiamone insieme”.

Ha curato l’antologia in e-book “Poesie Aeree” (Matisklo Edizioni, 2014). Nel 2016 ha pubblicato il libro di racconti e filastrocche illustrate “Favolesvelte” con Golem Edizioni.

Non è colpa mia è la sua ultima fatica e affronta il dramma di dolori difficili da superare che si ripercuotono sulla psiche umana in maniera, spesso, del tutto irreparabile.

Tra le pagine, tutti sono danzatori che si spogliano di veli come ali di farfalla per poi doversi ricoprire di vergogna per non vedersi, per non accettarsi, per discolparsi.

Si rifiutano di guardare l’ombra del loro riflesso. Impediscono a chi sta loro intorno di liberarsi di pesi che non gli appartengono e di rinascere.

C’è un solo bocciolo tra tutte queste spine, un fiore soffocato e perduto che non può smettere di emanare il suo profumo nonostante non abbia più fiato per respirare e spazio per sbocciare.

Il buio è il velo di questa rosa esotica e la sua unica colpa è la semplice presenza: anche se lontana, anche se perduta.

Valeria Bianchi Mian

L’uomo non ricorda, se non a tratti.

La donna non ricorda se non tra la carta dei contanti.

La polvere bianca dona la felicità dell’oblio e le pustole della colpa.

Una danza di egoismo tra veli di piacere, tra ali di supplizio, tra le acque dello Stige e dell’Acheronte.

Le porte del palazzo di Erode sono state spalancate: tra le stanze risuona la danza dell’incanto. Voli di sospiri e di desideri.

Vogliono tutti una sola cosa in pagamento per la loro danza. Un’unica piccola cosa che soddisfi le richieste della voce di una coscienza ingannata.

In fondo cosa potrà mai costare al potente re Inconscio soddisfare un piccolo desiderio innocente della colpa misconosciuta: “Dammi, oh sommo Re Erode, la testa di Giovanni Battista”.

 

Written by Altea Gardini

 

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Blog Valeria Bianchi Mian

 

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