“Romanzi al sapore di miele”: l’incontro tra Emma Fenu e Cristina Caboni, 31 agosto 2017, Silanus
“Alle donne, perché si ritrovino e riescano ad accettare, dentro di sé, la miscellanea che le rende uniche, il loro essere streghe e fate, il loro essere comunque magiche, il loro essere “Dee del miele”.” – Maria Saccà – Nota critica “Le dee del miele”
Giovedì 31 agosto dalle ore 19:00 nel paese del Marghine in Piazza Sa Madalena si volgerà un evento letterario organizzato dal Comune di Silanus in collaborazione con l’Associazione Borghi Autentici d’Italia, Silanus Comunità Ospitale e la Pro Loco di Silanus.: “Romanzi al sapore di miele” con due protagoniste Emma Fenu e Cristina Caboni.
Un’iniziativa volta alla conoscenza dei due romanzi rispettivamente intitolati “Le dee del miele” edito dalla casa editrice Milena e “La custode del miele e delle api” edito dalla casa editrice Garzanti.
Evento che unisce il piacere letterario alla degustazione del miele, che sarà offerto gratuitamente grazie alla collaborazione della cooperativa agricola silanese Bio Agri Silla.
Chiavi differenti per simboleggiare quanto la figura della donna sia legata al miele, le due autrici saranno introdotte dal Vicesindaco Rita Morittu e dall’Assessore alla Cultura Maria Antonietta Nieddu. Presenti il bibliotecario ed operatore culturale del Centro Servizi Culturali di Macomer Roberto Putzulu e la docente di lettere Pasqualina Deriu.
Katia Debora Melis scrive su “Le dee del miele”: “È un impasto di chiaroscuri magici e magnetici che porta il lettore a uscire dal tempo corrente, ordinario, per entrare in un tempo speciale, fatto sì di stagioni, ma che hanno uno scorrere differente e a volte vanno più lente, a volte fin troppo veloci. Stagioni di Vita che travalica le singole esistenza, che si spande a profusione, senza risparmio. Il ritmo della narrazione segue abilmente e amabilmente il variare di questo flusso perenne, che è garanzia di continuità di ciò che vale, di ciò che porta senso, che dà senso alla vita stessa di ognuno. Ci si adagia, ci si fa abbracciare e cullare tra le braccia di una Madre che si incarna in una prosa che seduce e incanta, capace di ammaliare con una maja antiga, coi ritmi del canto sardo che sostengono una narrazione già di per sé carica e vibrante di passaggi lirici.”
Daniela Schirru scrive su “La Custode del Miele e delle Api”: “È ambientato per la maggior parte in Sardegna, nella cittadina immaginaria di Abbadulche, che si troverebbe vicino all’Isola di Sant’Antioco. Una terra bruciata dal sole, circondata dal mare e, allo stesso tempo, un giardino vivente di fiori dei più bei colori e abitata dalle api. Api portatrici di dolcezza e di un miele dai tanti sapori. Un paesaggio che lascia senza fiato chi si trova nei suoi paraggi; sebbene Abbadulche sia un paese immaginario giocando con l’immaginazione è possibile “sentire come di esserci”: sentirne i profumi, immaginare le onde del mare che si frantumano sulle coste, vedere le api che ascoltano il richiamo della loro custode o immaginare la magia che circonda quei luoghi. È una storia che ha il sapore del riscatto. Il riscatto della vita che decide di intraprendere la nostra protagonista, Angelica, una giovane donna che a causa del suo lavoro, l’apicultrice ambulante, è sempre in viaggio, in tanti paesi del mondo, alla ricerca di api da salvare, di apicultori da aiutare. Un lavoro che non la lascia mai ferma, e per cui ha difficoltà a lasciare radici. Un lavoro che, nonostante tutto, ama e che svolge con immensa passione.”
“Ho perso la strada. Ma l’erica mi dona coraggio. Con l’acacia ritrovo la forza. Perché il miele è la mia casa.” – Cristina Caboni
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