“Anemone al buio” di Maria Silvia Avanzato: quando follia e lucidità si urtano con effetti imprevedibili
“Ha aperto la finestra, c’è odore di pioggia che asciuga lenta sull’asfalto, qualche clacson, qualche cigolio del quartiere: finestre, fili del bucato, televisioni accese. Non mi ero mai accorta di vivere in un quartiere del genere, sembra indolenzito dal maltempo. La vita ricomincia dopo il temporale, ma a stento, in sordina. Come la mia. Una vita che domani potrebbe non esistere più e nessuno se ne accorgerebbe. Chi si ricorda di un fagotto lercio raggomitolato su un divano?”

Gloria ha subito un terribile incidente in macchina, è viva per miracolo. Non vede più, ma ci sono buone speranze affinché la vista torni presto, e non ricorda quasi niente. Fortunatamente a prendersi cura di lei c’è Licia, l’amica di una vita, l’unica che sia in grado di farla sentire al sicuro.
Ma i ricordi cominciano a tornare, molto lentamente ma con forza dirompente.
E così ecco che torna Nicola, il grande amore che forse così grande non era, dal momento che ora è sposato con un’altra donna e risiede all’estero. Ma è tutto così vago, e lo è anche Anemone, una sorella, risalente ad un lontano passato, che tutti le dicono non essere mai esistita.
“Anemone al buio” (Fazi Editore, 2016) è l’ultimo romanzo (sempre per Fazi Editore nel 2013 ha pubblicato “Crune d’aghi per cammelli” e nel 2015 “In morte di una cicala”), inserito nella collana “Darkside”, di Maria Silvia Avanzato, bolognese classe 1985.
È difficile inserire “Anemone al buio” in un genere in particolare, il nome della collana che lo ospita è probabilmente il miglior modo con il quale lo si possa definire. È qualcosa di sorprendente, si parte subito con la protagonista che non vede più nulla e non ricorda quasi niente.
E così ecco che anche il lettore vaga nel buio e nell’amnesia proprio come Gloria. Lei non sa nulla e neppure noi. E non ci resta che affidarci a lei, seguire i ricordi che mano a mano riaffiorano, provare smarrimento e insicurezza.

287 pagine che scorrono veloci, con un susseguirsi mai finito di colpi di scena e incredibili rivelazioni. L’autrice è stata molto abile nel creare questi momenti di suspense, nel non far capire in anticipo al lettore cosa sarebbe potuto accadere.
Oscurità e lapsus, paura e vitalità, follia e deboli equilibri sono i protagonisti di “Anemone al buio”. Un romanzo con una donna importante, dai tratti decisi anche nei momenti di crisi più profondi.
Una donna che ha una seconda occasione, così come spesso capita nella vita reale, ma che fatica a ricominciare, presa da mille paure e ormai incapace di fidarsi degli altri, ormai così fragile e segnata da ciò che di terribile le accade.
“Anemone al buio” è un camminare sul filo del rasoio, in bilico tra amore e follia, tra momenti di tensione e false quieti, senza sosta, con ritmo incalzante, fino all’ultima pagina, all’ultima parola.
Written by Rebecca Mais
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