“Dopo di noi il diluvio (vol.1)” della band Eva Braun: i nostri eroi mettono a nudo gli italiani

Arrivano da Roma e non sono proprio dei novellini. Almeno a giudicare dall’album in questione siamo di fronte a gente, a musicisti in generale, che sanno benissimo dove mettere le mani.

Dopo di noi il diluvio

E qui non parliamo soltanto della musica. Lo si evince infatti dai testi che gli Eva Braun, questo il nome della band di cui parliamo, hanno un vissuto alle spalle, un gran vissuto.

Gente che probabilmente sa cosa vuol dire sporcarsi le mani e faticare. Sicuramente gente che ha trovato tanti ostacoli di fronte al proprio cammino, altrimenti non si spiegherebbero testi così importanti e profondi e soprattutto così capaci di denunciare la miseria dell’essere umano senza cadere nello scivolone della banalità, rischio sempre dietro l’angolo e diffuso, come lo si può evincere in tanti loro colleghi non altrettanto bravi e lucidi nel descrivere la realtà.

La miseria intellettuale dell’uomo dicevamo dunque e principalmente qui si parla di tutti i vizi e di tutte le forme di mediocrità che attanagliano questo popolo italiano.

E in questo Dopo di noi il diluvio (Volume 1), primo album con cui hanno debuttato l’11 Aprile 2016 per l’etichetta romana Exit Record, i nostri “eroi” mettono a nudo gli italiani e quello che sono diventati. Un popolo strano davvero. Si verrebbe da dire così: un popolo strano.

Gente persa nell’apparenza, nella superficialità, nelle cose poco importanti e che tralascia quotidianamente la sostanza schiacciando chi è diverso, chi non si sente appartenere a questa ondata di ignoranza che da diversi anni si è abbattuta su tutto lo stivale.

Ed è proprio da qui che probabilmente nascono le canzoni degli Eva Braun, da questo sentire e vivere diversamente. Dalla rabbia che viene su guardandosi intorno e accorgendosi di che cosa siamo diventati.

Eva Braun

Probabilmente di fronte a tutto questo la musica risulta essere uno dei pochi e più efficaci mezzi da utilizzare per tirare fuori, e quindi denunciare, tutto ciò che fa male e che va male. Lo strumento più forte di tutto per farlo è quello della canzone.

Una canzone può essere potente e arrivare a molti. Può entrare dritto nel cuore e nelle menti. Una canzone può e deve far riflettere. Una canzone può e deve mettere tutto in discussione. Mettere in dubbio le certezze che abbiamo.

Qui le canzoni sono rock, belle e potenti. Occorre ascoltarle con attenzione, con molta attenzione. Attendiamo quindi il secondo capitolo di questa avventura con la consapevolezza che sarà sicuramente all’altezza del primo volume.

Consapevolezza che deriva soprattutto dall’aver compreso a pieno l’approccio con cui gli Eva Braun fanno musica, un approccio figlio della disperazione e della necessità. Nessuna moda quindi, nessuna rincorsa al successo, ma solo l’urgenza di dire le cose come stanno.

 

Written by Clarissa Malò

 

 

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