In uscita Cielo: la nuova raccolta poetica di Rosario Tomarchio, Rupe Mutevole Editore

È in arrivo in tutte le librerie virtuali e fisiche, la nuova silloge poetica dell’autore siculo Rosario Tomarchio. “Cielosarà pubblicata dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni, per la collana editoriale “Trasfigurazioni in collaborazione con Oubliette Magazine.

Cielo è una raccolta che racconta in poesia la straordinaria bellezza della vita infinita, il cielo diventa così metafora dell’oltre morte, della vita ultraterrena.

 La prima traccia tematica presente la si può riscontrare sin dalla prima lirica presente nella raccolta: ne “Il giorno di domenica” Rosario Tomarchio esorta il lettore al rallegrarsi per il giorno festivo, di controparte la pagina seguente ci ricorda l’amaro del ricordo per una persona perduta, della tristezza che invade l’animo per il ricordo pressante e l’attesa della morte liberatrice.

“Suonano le campane a festa/ è il giorno di riposo,/ profumati di acqua e di rose/ e si felice, metti l’abito più bello/ e dai la lieta notizia e fai festa.” – “Il giorno di domenica

“Guardo il mare/ mentre cerco di calmare/ la mia mano tremolante/ di passione./ Lo guardo con gli occhi/ lucidi e mentre ti penso,/ le mie lacrime si confondono/ con l’acqua del mare.” – “La lontananza

Una lontananza che potrebbe essere paragonata alla distanza fra l’uomo ed il cielo. L’essere umano è avvolto dalla pesantezza di un trascorso antico, dalla necessità di aver consapevolezza, conoscenza, ed allo stesso tempo ha la pretesa di futuro e di innovazione. Una dicotomia folle caratterizzata dalle semplici parole ed emozioni delle liriche.

“Ecco l’uomo della croce/ ti vediamo cadere/ sotto il peso delle nostre colpe./ Ti vediamo inchiodato alla croce/ le tue braccia aperte/ in un abbraccio/ eterno e d’amore.” – “L’uomo della croce

Cielo” è un appassionato canto all’aldilà, alle sue forme, alle sue anime. La passione evocativa si delinea schietta e caparbia. L’esortazione alla divinità è pacificatrice anche quando l’Io diventa straniero in altre terre, l’amor di pace resta l’unica consolazione per la condizione dell’uomo che si interroga sull’infinito, sulla sua condizione di essere finito in un mondo che celebra l’interminabile.

“Cara terra con il profumo dei tuoi fiori mi abbagli/ e nel grano in erba mi seduci./ Mi seduci come un’amante,/ sensuale e dolce come le arance della mia amata terra,/ e come un amante mi dai l’oro dei limoni e/ l’amaro della lontananza.” – “Profumo di Sicilia

 

Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail (info@rupemutevole.it) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni” con la collaborazione di Oubliette Magazine invia ad: alessia.mocci@hotmail.it

 

Foto di copertina: “Cielo” di Veronica Raciti

 

Written by Alessia Mocci

Addetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it)

 

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