“Dopo la primavera araba: Islam, donne e modernità”, saggio di Pierluigi Casalino
In uscita di Pierluigi Casalino (La Carmelina edizioni, 2014) “Dopo la primavera araba: Islam, donne e modernità”, prefazione di Roby Guerra, nota di Alessia Mocci.
Pierluigi Casalino, intellettuale di formazione universalistica e attento osservatore delle dinamiche storiche, recepisce la cultura, nel significato più autentico e vasto del termine, come strumento principale di conoscenza di fatti, persone e circostanze: solo la cultura è l’anima del mondo o dei diversi mondi, la dimensione che ci consente di cogliere il senso delle cose.
La radice del sapere non va mai disgiunta all’ansia del nuovo, secondo una sua ricorrente affermazione. Interessato in primo luogo a comunicare se stesso, Casalino sembra reincarnare l’antica vocazione della sophia greca, attraverso le molteplici esperienze maturate nel corso della millenaria avventura della ricerca dell’uomo e del suo destino.
Muovendo dalla singolarità dell’io, che va divaricandosi nel cammino dell’esistenza e del cosmo. Centrale in questa prospettiva è il concetto di viaggio. Anche in questa ottica si spiegano gli interessi multiculturali e multietnici di Casalino, in particolare dell’Islam, mondo diverso, ma non necessariamente separato dal nostro (leggi sul web i numerosi interventi dedicati all’influenza del pensiero e dell’escatologia arabo-islamica su Dante e sullo straordinario contributo dato alla nascita dell’Europa moderna da figure come Ibn Rushd, l’Averroè dei latini, e di altri filosofi e scienziati musulmani, come Ibn Si^na^, l’Avicenna dei latini).
Casalino si è anche occupato di critica d’arte, intervistando autori contemporanei ed emergenti, rilasciando egli stesso intervista su argomenti diversi. Apprezzabile il suo contributo alle celebrazioni del centenario del Futurismo e alla riscoperta del messaggio delle avanguardie.
Ora, il presente saggio metapolitico e pur ovviamente attualissimo, “Dopo la Primavera Araba. Islam, donne e modernità” (La Carmelina edizioni, Ferrara, Roma) con prefazione di Roby Guerra e nota di Alessia Mocci (un estratto ad hoc dalla rassegna stampa dell’autore). Saggio dirompente, atipico, mediaticamente scorretto, una visione infatti distante dal manicheismo dominante ancora sulla questione, tra buonismo multietnico e arroccamenti occidentali.
Valga come indizio intrigante, crediamo, la semplice ardua risposta sul caso Oriana Fallaci e l’Islam, di seguito in questa intervista. Per Casalino, al di là di certo focus storico culturale, anche, forse insospettato (sempre distante dai cliché), nelle e dalle donne arabe la pistola fumante per una vera (e non effimera) futura Primavera e Estate (!) arabo-islamica, almeno potenzialmente ma speranza già concreta.
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