Scoperto nuovo quadro di Van Gogh: giaceva in una soffitta, da oggi in mostra ad Amsterdam
Il Museo di Amsterdam dedicato all’artista, ha annunciato proprio in questi giorni di avere scoperto un nuovo quadro di Vincent Van Gogh, in passato ritenuto un falso.
Si tratta della tela chiamata “Tramonto a Montmajour” e risale al 1888, periodo in cui il geniale postimpressionista olandese si trovava ad Arles, nel sud della Francia. Il dipinto riproduce un’atmosfera crepuscolare nella campagna della Provenza, con i classici vigneti, la rocca e l’abbazia benedettina di Montmaiour sullo sfondo.
La paternità dell’opera, secondo quanto indicato dal museo, è stata appurata attraverso il minuzioso lavoro condotto da due esperti che hanno esaminato la tecnica utilizzata, i pigmenti del colore, lo stile e tutti gli indizi disponibili. Particolare attenzione è stata rivolta alla provenienza del quadro e ad alcune lettere scritte dal pittore stesso.
Prima di essere venduto, nel 1901, il dipinto faceva parte della collezione di Theo Van Gogh, fratello del pittore. L’opera, che sarà esposta dal 24 settembre, è un olio e misura 93,3 x 73,3 cm. Il periodo che il celebre pittore trascorse ad Arles, fu ricco di grande creatività.
Fu proprio in Provenza che Van Gogh dipinse la sua opera più famosa, “I girasoli”, per la quale è conosciuto in tutto il mondo. “Una scoperta di questa importanza- ha commentato Axel Ruegel, direttore del museo- non era mai stata fatta nella storia della nostra esposizione”.
Ed ancora: “è una rarità che si possa aggiungere un nuovo dipinto all’opera di Van Gogh” – ha spiegato- “ma è ancora più eccezionale il fatto che si tratti di un lavoro di transizione e di un dipinto a grandezza intera di quando l’artista era al culmine della carriera”.
Nel 1908 ci fu un ulteriore passaggio di consegne che, secondo alcune fonti, portò l’opera nelle mani della famiglia di industriali norvegesi Mustad.
A quel punto, ritenuta non originale, la tela finì in una soffitta da cui è emersa solo negli anni Settanta. Ma risale al 1991 l’ultimo verdetto negativo sull’autenticità del quadro, emesso proprio dal museo Van Gogh di Amsterdam.
A consentire di ristabilire la verità, secondo le informazioni fornite dal museo, sono stati ora nuovi e più approfonditi accertamenti condotti grazie alla nuove tecnologie disponibili e a nuovi documenti emersi. A queste “prove” si è poi aggiunta la testimonianza dello stesso Van Gogh che, in una lettera inviata a suo fratello e datata 5 luglio 1888, descrive la scena che compare nel dipinto e afferma di non essere soddisfatto del suo lavoro.
Il solito Van Gogh! Da fine settembre e per un anno intero la tela sarà esposta nei saloni dell’appena rinnovato museo che prevede di attirare, nel 2014, la ragguardevole cifra di 1,2 milioni di visitatori.
Non vogliamo di certo intervenire in un giudizio che non ci compete, però, a ben guardare il quadro, dobbiamo ammettere che lo stile ricorda molto quello del pittore olandese.
Forse per anni è stato ignorato e nascosto in una soffitta, perché si tratta comunque di un paesaggio malinconico, mentre invece Van Gogh ci aveva abituati ai suoi colori brillanti che illuminavano le tele. Ai suoi magnifici girasoli. Quasi non avessimo voluto ammettere che, ad un certo punto forse, le angosce e le ansie esistenziali del pittore possano avere preso il sopravvento anche sulla sua visione della pittura.
È un quadro più “spento”, quello che i visitatori si troveranno davanti in questi giorni al museo di Amsterdam, più studiato e meno “sanguigno”. Ma non per questo meno autentico.
Written by Cristina Biolcati
http://youtu.be/lIHchfCI-dw