La Nasa scopre due pianeti sosia della Terra

Lo scorso 18 aprile, la prestigiosa rivista americana Science ha annunciato la scoperta di due pianeti che potrebbero essere abitabili. Kepler, il telescopio della Nasa che riesce a cercare nello spazio pianeti simili alla terra, ha infatti scoperto due pianeti che si trovano nella cosiddetta “zona abitabile”, possono contenere acqua allo stato liquido e ruotano attorno ad una stella simile al sole.

Aspettiamo però ad esultare, perché essi, che per altro sono ancora in fase di studio, sono molto lontani, trovandosi su un sistema solare che dovrebbe distare a circa 2.000 / 3.000 anni luce. Raggiungerli quindi, per noi diventa impensabile.

Tali pianeti girano intorno alla stella Kepler-62, e sono stati rinominati Kepler-62 e e Kepler-62 f, dato che i pianeti prendono solo il suffisso della relativa stella scoperta. Anche la loro grandezza è simile a quella della Terra, poiché sono rispettivamente l’uno di 1,6 volte più grande, e l’altro solo di 1,4 volte.

La missione Kepler é un programma di ricerca astronomica sviluppato dalla Nasa. Nello specifico, è costituito da un satellite artificiale, chiamato appunto Kepler, e messo in un’orbita eliocentrica parzialmente sovrapposta a quella terreste. È in pratica il primo strumento realizzato dall’uomo capace di cercare pianeti della dimensione della Terra e anche più piccoli al di fuori dei confini del nostro sistema solare.

Il telescopio Kepler è stato lanciato in orbita da Cape Canaveral il 7 marzo 2009, ed è in grado di osservare la luminosità di oltre 100.000 stelle per più di 4 anni. Osservando tale luminosità è possibile verificare eventuali pianeti grazie al metodo del transito.

Per meglio spiegare tale concetto, possiamo dire che Kepler riesce a capire, tramite l’emissione delle radiazioni di una stella, se un pianeta le orbita intorno o meno, tramite l’intensità di queste radiazioni, poi, riesce a fare dei calcoli che si rivelano abbastanza precisi sulla dimensione e la distanza che questi stessi pianeti hanno dalla loro stella madre.

Abbiamo affermato quindi, che tali pianeti appena scoperti, si trovano in una zona abitabile della nostra galassia. È doveroso precisare però che non tutta la nostra Via Lattea presenta caratteristiche atte alla vita.

Gli scienziati pensano che le condizioni necessarie affinché possa esistere una qualsiasi forma vivente, possano svilupparsi solo in un punto non troppo vicino al centro della galassia, dove ci sono fenomeni gravitazionali troppo intensi, e non troppo lontano dallo stesso centro. Vi è insomma una “fascia abitabile”, dove è situato il nostro sistema solare.

La navicella spaziale Kepler si è rivelata la rock star della scienza” ha dichiarato John Grunsfed, amministratore associato del Science Mission Directorate della Nasa. “La scoperta di questi pianeti nella zona abitabile ci porta un po’ più vicino a trovare un posto come la nostra casa. È solo una questione di tempo prima di sapere se la galassia sia sede di una moltitudine di pianeti come la Terra, o se siamo una rarità“. E noi speriamo che presto, la domanda che l’uomo si pone da sempre, fin dalla notte dei tempi, trovi risposta.

 

Written by Cristina Biolcati

 

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