31 agosto 1867 moriva il poeta della malinconia Charles Baudelaire
Charles Pierre Baudelaire (Parigi, 9 aprile 1821 – Parigi, 31 agosto 1867) è stato un poeta, scrittore, critico letterario, critico d’arte, giornalista, aforista, saggista e traduttore francese. È considerato uno dei più celebri e importanti poeti del XIX secolo, esponente chiave del Simbolismo, Espressionismo, affiliato del Parnassianesimo e grande innovatore del genere lirico, nonché anticipatore del Decadentismo.
I fiori del male, la sua opera maggiore, è un passaggio obbligatorio per qualsiasi persona appassionata di poesia. La lettura (e la rilettura) di quest’opera fornirà una chiave di interpretazione valida per qualsiasi poeta successivo al nostro parigino.
Il pensiero e la biografia di Baudelaire hanno influenzato molti autori successivi a lui (ad es. i “poeti maledetti” di Verlaine, Marcel Proust, Alfred de Vigny, Arthur Rimbaud, T. S. Eliot, Ezra Pound, Edmund Wilson ed in particolar modo Paul Valéry), appartenenti anche a correnti letterarie e vissuti in periodi storici differenti, e viene ancor oggi considerato non solo come uno dei precursori del Decadentismo, ma anche di quella poetica e di quella filosofia nei confronti della società, dell’arte, dell’essenza dei rapporti tra esseri umani, dell’emotività, dell’amore e della vita che lui stesso aveva definito come “Modernismo”.
Opere:
- Il salone del 1845 (Salon de 1845, 1845)
- Il salone del 1846 (Salon de 1846, 1846)
- La Fanfarlo (1847, novella)
- Del vino e dell’hashish (Du vin et du haschisch, 1851)
- Fusées (1851)
- L’Arte romantica (L’Art romantique, 1852)
- Morale du joujou (1853, riscritto nel 1869)
- Esposizione universale (Exposition universelle, 1855)
I fiori del male (Les Fleurs du mal, 1857)
- Il poema dell’hashish (Le Poème du haschisch, 1858)
- Il salone del 1859 (Salon de 1859, 1859)
- I paradisi artificiali (Les Paradis artificiels, 1860)
- La Chevelure (1861)
- Réflexions sur quelques-uns de mes contemporains (1861)
- Richard Wagner et Tannhäuser à Paris (1861)
- Il pittore della vita moderna (Le Peintre de la vie moderne, 1863)
- L’opera e la vita di Eugène Delacroix (L’œuvre et la vie d’Eugène Delacroix, 1863)
- Il mio cuore messo a nudo (Mon cœur mis à nu, 1864)
- Les Épaves (1866)
- Curiosità estetiche (Curiosités esthétiques, 1868, raccolta di articoli e saggi)
- Lo spleen di Parigi o Poemetti in prosa (Le Spleen de Paris o Petits poèmes en prose, 1869)
- L’Arte romantica (L’Art romantique, 1869)
- Diari intimi (Journaux intimes, 1851-1862)
- Lettere alla madre (1872, raccolta di lettere)
- Razzi (1897)
- La Capitale delle Scimmie (postumo)
Citazioni:
“I grandi poeti, i filosofi, i profeti sono esseri che grazie al puro e libero esercizio della volontà pervengono a uno stato nel quale essi sono al contempo causa ed effetto, soggetto e oggetto, ipnotizzatore e sonnambulo.”
“L’unica e suprema voluttà dell’amore sta nella certezza di fare del male. E l’uomo e la donna sanno fin dalla nascita che il male è fonte di ogni voluttà.”
“Dopo la dissolutezza ci si sente molto più soli, più isolati.”
“La vita ha un solo vero fascino; è il fascino del Gioco. Ma se vincere o perdere ci è indifferente?”
“La musica, in questo parente della poesia, rappresenta sentimenti piuttosto che idee; suggerisce delle idee, è vero, senza contenerle in sé.”
“Il vino esalta la volontà, l’hashish l’annienta. Il vino è un supporto fisico, l’hashish è un’arma per il suicidio.”
“La modernità è il transitorio, il fuggitivo, il contingente, la metà dell’arte, perciò l’altra metà è l’eterno e immutabile. Esiste una modernità per ogni pittore antico.”
“Il mio animo è così singolare che io stesso non mi ci riconosco […], violentato ogni giorno da una quantità di bisogni.”
“La più grande astuzia del diavolo è farci credere che non esiste.”
“L’intero universo visibile non è che un magazzino di immagini e segni a cui l’immaginazione darà un posto e un valore relativo, è una sorta di pascolo che l’immaginazione deve digerire e trasformare.”
“Le poesie lunghe sono la risorsa di quegli imbecilli che non ne sanno scrivere di brevi.”
“Il dandy dovrebbe aspirare ad essere ininterrottamente sublime. Dovrebbe vivere e dormire davanti a uno specchio.”
“Il piacere di stare nella folla è una misteriosa espressione del godimento della moltiplicazione del numero.”
“Il bambino è turbolento, egoista, senza dolcezza e senza pazienza; e nemmeno può, come il semplice animale, come il cane e il gatto, far da confidente ai dolori solitari.”
“La gloria è il risultato dell’adattamento di uno spirito alla stupidità nazionale.”
“Il primo venuto, purché sappia divertire, ha il diritto di parlare di sé stesso.”

“Per il mercante, anche l’onestà è una speculazione.”
“Lo stoicismo, religione che ha un unico sacramento: il suicidio.”
“Il bello è sempre bizzarro.”
“Esistono solo tre esseri rispettabili: il prete, il guerriero, il poeta. Sapere, uccidere e creare.”
“La lotta e la ribellione comportano sempre una certa dose di speranza, mentre la disperazione è muta.”
“Il Poeta è come lui, principe delle nubi
che sta con l’uragano e ride degli arcieri;
esule in terra fra gli scherni, impediscono
che cammini le sue ali di gigante.”
Curiosità:
- Il pittore Manet, amico di Baudelaire, decise di commemorarlo insieme ad altri artisti, ritraendoli nel dipinto Musica alle Tuileries, dove appunto compare anche Baudelaire.
- Nel dipinto L’Atelier du peintre, di Courbet, sono ritratti sia Charles Baudelaire che Jeanne Duval.
- I Fratelli Baudelaire, personaggi fittizi del film Una serie di sfortunati eventi, prendono il loro cognome dall’omonimo scrittore.
- Il Rapper italiano Marracash si ispira alla poesia L’Albatros di Baudelaire per comporre il brano L’Albatro in collaborazione con Dargen D’Amico e Rancore, dall’album Roccia music vol.2.
- Il gruppo rock pugliese C.F.F. e il Nomade Venerabile ha musicato Spleen, facendone una canzone, Un jour noir, contenuta nell’album Lucidinervi.
- Il gruppo italiano Baustelle gli dedica la canzone Baudelaire, contenuta nell’ album Amen.
- Alcest, musicista francese dark ambient, mette in musica alcune poesie di Baudelaire, tra cui Elevation.
- Il gruppo italiano Il Teatro degli Orrori con la canzone “E lei venne” contenuta nell’ album “Dell’impero delle Tenebre” ha musicato, rivisitandola, la poesia “Il Vino dell’ Assassino”.
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