Intervista di Federica Ferretti al musicista e compositore Enrico Melozzi
E se vi dicessimo che nel panorama culturale Abruzzese si è accesa una stella che ci illuminerà molto a lungo?
Ma forse, avete già sentito parlare di un giovane musicista che, pian pianino, “meticolosamente”, come ci ha rivelato, è riuscito a conquistare il suo podio, insieme ad una ragazza di origini calabresi a cui va tutto il nostro sostegno per avere a sua volta dimostrato altrettanta tenacia, e che quindi vogliamo consacrare a ragion veduta “Donna di Conoscenza”.
Parliamo di una squadra affiatatissima, il direttore Enrico Melozzi e la cantante Noemi, che hanno saputo meritare il loro terzo posto a Sanremo 2012. La canzone è “Sono solo parole”, di un autore di cui sci siamo ulteriormente innamorati, perchè di Non Conventional Literature: Fabrizio Moro.
Riportiamo l’intervista che Enrico Melozzi ci ha gentilmente rilasciato, invitandovi a tener d’occhio uno dei fenomeni abruzzesi di cui andremo fieri nel tempo.
F.F.: La tua “storia”: musicista o direttore?
Enrico Melozzi: Sin dai tempi del Liceo, mi sono sempre divertito a suonare, avevamo costituito addirittura una band che si è appunto riunita la sera della mia festa teramana, il 3 marzo scorso, in onore del “podio”. Crescendo, ho capito che dovevo essere entrambe le cose, musicista e direttore, certo il direttore, non è altro che un musicita più abile, che cioè si esprime attraverso ciascuno dei suoi orchestrali. Suono e canto, perchè la musica è tutto!
F.F.: Sei quindi molto eclettico…
Enrico Melozzi: Mi definirei più propriamente un elastico, che si espande e si ritrae. Odierei infatti fare la stessa musica per tutta la mia carriera artistica, da cultore di Stravinslky: è il mio punto di riferimento a mò di “Picasso” della partitura, riuscendo a cambiare “strada” proprio nel momento in cui altri si sarebberero irrimediabilmente schiantati.
F.F.: Quanto ti influenzano le tue “radici” abruzzesi?
Enrico Melozzi: Riemergono in tutto ciò che mi riguarda: io sono orgogliosamente Abruzzese, e come tale, mi sono “impuntato” tenacemente. Ossia, pur potendo contare sempre sull’appoggio della mia famiglia, mi sono talvolta ritrovato a confrontarmi con un ambiente in cui la musica non era equiparata ad un lavoro che meritasse una sorta di rispetto, ma veniva osteggiato da una mentalità retriva, quasi subdola, equiparato ad un specie di hobby,o “otium cum dignitate” che dir si voglia. Io mi sono ribellato, e mi sono messo a studiare con impegno, ero un Abuzzese colpito nell’intimo che doveva però portare a casa il suo gregge. Partito per Roma con la solita valigia di cartone, ho camminato pian pianino, fino ad arrivare al podio.In questo cammino, vedici pure la transumanza, il paziente lavoro del pastore che porta il suo gregge al pascolo: si parte e, finalmente, si arriva.
F.F.: Il tuo soldalizio artistico con Noemi…
Enrico Melozzi: Sono stato davvero felice dei risultati che le mie colleghe donne hanno conseguito ques’anno, anch’io ho tifato rosa, e Noemi è una vera tigre da combattimento. Non è una semplice cantante, ma una musicista il cui strumento è la voce. Sta sempre sul pezzo, non delega mai, combatte ,perché crede, ed infatti ha vinto! La definirei una vera lavoratrice della musica.Tenace asua volta, seria, rispetta i valori di un lavoro cui si dedica anima e corpo.Anche lei, ama profondamente l’Abruzzo e gli Abruzzesi. Ci ha quindi rivelato che la nostra rossa preferita vorrà venirci a trovare, per rinsaldare questo patto di amicizia con la nostra regione, che speriamo sia solo agli inizi e foriero di sviluppi inimmaginabili.
Noi a nostra volta ringraziamo Enrico Melozzi per un’umiltà che appartiene solo ai Grandi, l’ennesimo a cui ha dato i natali l’Abruzzo e lo appoggeremo in ciascuna delle inizitive artistiche che lo vedranno portare ulteriore lustro a ciascuno di noi, suoi conterranei.
Fonte:
http://www.ilcorrieredabruzzo.it/cultura/20696-enrico-melozzi-qartigianoq-musicale-dabruzzo.html
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