“Zeitoun” di Dave Eggers – recensione di Alessandro Vigliani

C’è una notizia cattiva.

 

Zeitoun

Sandro Bondi, sì proprio quel Sandro Bondi parrebbe essere diventato responsabile della saggistica di Mondadori. Visto che il mondo letterario è in gran parte terreno di marchette non poteva che entrare a far parte della famiglia Mondadori – in mano a Berlusconi – uno degli uomini del Silvione nazionale, rappresentante tra i massimi nell’arte del servilismo.

Qual migliore personaggio per esprimere il panorama letterario fatto di una mano lava l’altra e della prassi usata ma ben poco culturale del quanto lecco tanto ho indietro?
Ecco.

Poi c’è la notizia bella. Ed è questa. Ciò che di buono Mondadori ha fatto (Saviano a parte) non andrà perduto. Ormai è stampato e prima che diventi non so, la biografia in trecentotrentadue numeri della vita di Berlusconi, ha fatto in tempo a darci dei capolavori come “Zeitoun” di Dave Eggers.

D’accordo, quelli che amano i romanzi storceranno un po’ il naso perché Zeitoun è più un lavoro giornalistico. Però va studiato, appreso, immagazzinato perché è un lavoro che merita tutta l’attenzione di un lettore coscienzioso.

La storia, vera, è quella di Zeitoun, padre di famiglia islamico che nei giorni di Katrina (ve lo ricordate l’uragano che si è abbattuto su New Orleans?) invece di abbandonare tutto decide di restare. Saluta moglie e figli che partono per altra destinazione e lui resta. Resta perché di lavoro ripara le case e pensa di essere utile nella tempesta che sta arrivando.

Così quando l’acqua raggiunge i tre metri d’altezza lui comincia ad andare in giro per New Orleans a bordo di una canoa. E aiuta persone, cani, cerca di spronare inutilmente i militari all’intervento per soccorrere le persone rimaste isolate, e lo fa finché non viene arrestato perché erroneamente considerato uno sciacallo a casa sua e condannato a priori per la sua religione.

Dave Eggers

Zeitoun è un libro sulla paura dopo l’undici settembre, sul pregiudizio, su come un uomo solo possa decidere di combattere una catastrofe mentre lo Stato più potente al mondo annega, non dentro New Orleans, ma nel bicchiere d’acqua di soccorsi delegati a esaltati militari che non fanno altro che arrestare, reprimere, colpire.

Il racconto è asciutto, freddo, spietato come si conviene a una cronaca giornalistica. Eggers ci sa fare e lo dimostra. Non è facile farti stare inchiodato su un testo del genere eppure lui ci riesce. Non a caso, millesimo 1970, è considerato uno dei più promettenti e interessanti autori della letteratura americana, fondatore della rivista letteraria McSweeney’s, diventata poi casa editrice, e badate bene, aprite le orecchie, ideatore della 826Valencia scuola di scrittura di San Francisco NO PROFIT e indirizzata a bambini e ragazzi tra i 6 e i 18 anni.

 

Written by Alessandro Vigliani

 

Fonte

http://www.alessandrovigliani.it/recensioni-libri/165-zeitoun-dave-eggers.html

 

3 pensieri su ““Zeitoun” di Dave Eggers – recensione di Alessandro Vigliani

  1. Sai che la stavo preparando anche io? Davvero un bel documento su un immane disastro contemporaneo…

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