Lou Griffin Zanutta seconda posizione con “Il sentiero delle parole” al Leandro Polverini, Rupe Mutevole Edizioni
Il premio Nazionale di Poesia Edita “Leandro Polverini” si è concluso, molti sono stati i premi e diverse le soddisfazioni della serata di premiazione avvenuta il 27 novembre 2011 ad Anzio (RM).
 Al secondo posto nella sezione Poesia Concettuale è risultata vincitrice Lou Griffin Zanutta con la sua silloge “Il sentiero delle parole”, edita nel 2011 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Sopralerighe”.
Al secondo posto nella sezione Poesia Concettuale è risultata vincitrice Lou Griffin Zanutta con la sua silloge “Il sentiero delle parole”, edita nel 2011 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Sopralerighe”.
La motivazione del premio:
“La poesia di Griffin Lou Zanutta crea il proprio spazio nell’istante della sua comparsa, aprendo uno squarcio concettuale nella realtà. E dunque essa è presente esattamente nello stesso momento in cui la si evoca e la si evoca celebrandone l’assenza. Così come lo spazio, essa è identificabile in ogni punto del suo tessuto verbale e contemporaneamente nella sua totalità di testo.
Una raccolta di ampio respiro, vera foresta di suoni che si richiamano continuamente l’uno con l’altro urtando fra di loro come molecole in movimento, di cui è possibile predire la traiettoria.”
“Il sentiero delle parole” è un libro che presenta un importante bilinguismo, infatti le poesie sono sia in ligua italina sia in lingua inglese. Il titolo inglese è: “The word’s path”.
“Mare” (tratta da “Il sentiero della parole”)
“…E mi è dolce naufragare in questo mare……”
 “mare di silenzi, di similitudini,
“mare di silenzi, di similitudini,
 mare di fiumi che sgorgano ideali,
 mare di tempeste che si scagliano sul molo,
 perché la vita è uno scoglio
 e tu la devi abbracciare
 per non scivolare
 infondo,
 infondo agli abissi
 o infondo alle tenebre.
 Mare di profumi
 mesti, sudati,
 gira la spirale
 gira l’asse solare
 gira la vita,
 girano i volti
 i grandi amici
 che piangono “i loro morti” (vivi?),
 e li ritrovi a viaggiare in prima classe,
 scendendo il solito sentiero
 il tuo solito costone frastagliato a picco sul mare.
 Il carillon suona la sua musica,
 mentre la ballerina
 delicata, di rosa vestita,
 gira all’infinito,
 non sai ancora girare?
 forse non ti piace imparare,
 il vero, il falso,
 il giusto o il reale.
 Fuggi,
 da te stesso
 e dai tuoi stessi pensieri
 l’eco della tua anima
 si diffonde
 ………
 si ritrova di nuovo qui
 sulla riva,
 o alla deriva,
 a respirare questo
 salmastro profumo 
 di mare”
Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni
(alessia.mocci@hotmail.it)
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