“A mio padre”, poesia di Marzia Carocci
“A mio padre”

A mio padre
Vorrei essere nel vortice del vento
nell’effluvio di gelso,
e planare sopra smerli di nubi
a intarsiare rabbiosamente il cielo
con i graffi dell’anima mia,
e inseguirò il tempo che fu tuo padre…
e poi non più.
Vorrei essere in bilico
sul filo dell’orizzonte
per poi smottare giù,
sopra un mare gonfio,
gonfio di tempesta,
dove il sale secchi le mie orbite stanche
di lacrime rosa perenni al tuo ricordo.
Vorrei il rombo dei tuoni,
l’ululare del vento
l’esplosione di suoni
che squarci il silenzio
per gridare il DOLORE,
il mio urlo d’AMORE
quel mio pianto sofferto
che tu, lontano dal tempo,
non udrai padre!
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“Dolore“
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