“Le vie del vento” di Fabio Soricone: la postfazione di Franco Carta

Una luce nera abbacinante/ splende nel buiore della notte./ Sul palmo della tua mano/ sboccia un fiore raro che giammai/ largirà il suo segreto./ Si diffonde nell’aria un odore/ che si fa più struggente quanto più argentina è la luna./ Ti ho vista giocare con lei,/ sfiorarla, passarla tra le dita come una biglia./ Lei che è il riflesso della tua anima./ […]‒ poesia “Il segreto di Aleera”

Le vie del vento Fabio Soricone postfazione Franco Carta
Le vie del vento Fabio Soricone postfazione Franco Carta

Il poeta Fabio Soricone con “Le vie del vento” (Tomarchio Editore, marzo 2025) trascina il lettore verso il nucleo del suo sentire, ogni lirica presente nella raccolta è una rivisitazione che tracima la necessità di trasparenza in un percorso verso la chiarezza del dire nel quale il “poco” è la percezione del “molto”.

La semenza primigenia de “Le vie del vento” è l’evento dell’estasi, quel rapimento del dio che rende vana qualsiasi fuga. Lo stupore della visione appare come fulmine che tramuta in fulmine ed il momento estatico diventa esperienza esterna ed interna al contempo.

L’arduo compito di Fabio Soricone di equilibrare moti antitetici trasporta dallo stato di abisso allo stato di compassione in un rapporto ciclico che pone la domanda fondante che infiamma la visione.

Per gentile concessione della casa editrice Tomarchio Editore si pubblica sottostante la postfazione del poeta e scrittore sardo Franco Carta (Poeta Ibrido).

 

POSTFAZIONE “LE VIE DEL VENTO”

I versi di Fabio Soricone in “Le vie del vento” sono una singolare mescolanza di passione e pensiero, di sentimento e razionalità, in cui l’erudizione e il concettismo non sono freddi artifici, ma complessi modi per esprimere le emozioni.

Le metafore, tipiche della tradizione cristiana, espresse in modo non dogmatico, risplendono ugualmente e colpiscono per la loro profondità.

Soricone non è panteista, Dio non viene assimilato al mondo, che ha creato dal nulla e al nulla ritornerà, con cicli ricorrenti di emanazione e riassorbimento, secondo quanto afferma anche la fisica moderna riguardo alla materia, il distacco dal contingente in “Le vie del vento” è continuo, eppure l’amore per la natura è fortissimo, l’amore e l’annullamento di sé nell’amata sono le condizioni dell’unione mistica.

“Ti predai un bacio/ ammaliato dalla tua logica/ incavata dolcemente negli occhi/ innamorato perdutamente/ di quei lineamenti/ che sortiscono leggere crespature/ nel silenzio del mio cuore” “Saudade”

Il poeta rappresenta l’incarnazione di Dio, tutto esiste per il presente, e subito scompare qui, ma è conservato nei piani alti dell’essere, nulla si perde.

“[…] di fronte al massacro/ e più sono azzurri più disimparo a volare/ come se l’orizzonte della vita/ mi cingesse la gola/ e se un giorno volessi sapere quanti angeli/ finora abbiam perso/ guarda il cielo e conta le stelle/ oppure osserva il sole che nutre la terra/ e il numero dei suoi raggi/ contempla questo firmamento e l’architrave/ che sostiene il paradiso‒ “Sacrificio degli angeli”

L’artista descrive l’evoluzione fisica e soprattutto dell’anima, della coscienza, dunque tutto è animato nel cosmo; esiste un prima e un dopo per ogni uomo, prima di esistere come essere umano.

“Tu,/ che mescoli vocalizzi di mare aperto/ al tepore dei canti nascosti,/ veglia sul fiore della nostra vita,/ ché l’estate è terminata/ e in un prolungamento di ombre/ sì ascondono i tuoi fiati./ Presto intorno a noi/ l’arancio del sole tramonterà sulle foglie/ dell’autunno./ È tempo di accogliere il pane sacramentato/ dei nostri baci./ Di toccarti la fronte/ come segno di salvezza.” ‒ “Autunno”

La follia d’amore non ha bisogno di aggrapparsi a nessun bene materiale.

“Agnes ricordò d’essere stata donna/ e d’aver fatto l’amore,/ volle far dono di sé come un tempo/ ed emerse con un sogno/ negli occhi.” ‒ “Oceano”

La poesia in questo libro è legata a problematiche religiose, con il confronto tra gli oggetti e la realtà e ciò che sta al di là della realtà.

È dunque “poesia metafisica”?

Fabio Soricone citazione Le vie del vento
Fabio Soricone citazione Le vie del vento

Forse in senso laico, ma questo laicismo non esclude un interrogativo di tipo religioso sul mondo e sul suo significato.

Il poeta naviga in queste tematiche con un senso della musicalità personalissima: versi liberi ma strutturati in modo da rendere poetiche anche alcune liriche quasi scritte in prosa.

Devo ammettere che ho apprezzato particolarmente questo stile e che ho letto con vero piacere questa silloge.

Leggendo la poesia “Visione mistica” ho sentito quei versi in sardo e mi sono permesso di tradurla e di mostrarla all’autore che ha gradito la mia iniziativa ed ha deciso di inserirla nella sua silloge confermando la connessione tra le nostre poetiche.

Postfazione di Franco Carta (Poeta Ibrido)

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Written by Alessia Mocci

 

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