“Donne di camorra” di Felia Allum: il volto nascosto del potere criminale

“Passeggiando per le vie di Napoli, non si ha la sensazione di trovarsi in un’unica città, ma di attraversare tanti piccoli paesi diversi…”

Donne di camorra di Felia Allum
Donne di camorra di Felia Allum

Felia Allum, politologa e docente di Criminalità Organizzata presso l’Università di Bath, già autrice di studi sulla camorra, torna con un saggio dal sapore innovativo. Durante il quale compie un’indagine sul potere femminile nell’universo camorristico.

Saggio audace e profondo, Donne di camorra, pubblicato da Carocci editore nel 2025 è il risultato di anni di ricerche sul crimine organizzato, durante il quale l’autrice pone l’attenzione su alcune protagoniste femminili della criminalità organizzata, restituendo loro un profilo reale, come spesso non è accaduto.

Attraverso un meticoloso lavoro di indagine storica, giudiziaria e sociologica, l’autrice smonta il cliché della donna camorrista descritta come vittima passiva, sottolineando il ruolo attivo e strategico, spesso spietato, occupato nel crimine organizzato.

È un’analisi minuziosa e una riflessione critica quella compiuta dalla Allum, focalizzata soprattutto su cosa significhi essere donne in un mondo dominato da codici di comportamento maschili, da violenze e imposizioni da parte di questi ultimi.

Dunque, un’analisi sociologica e narrativa insieme, in cui l’autrice mostra le molteplici sfaccettature della presenza femminile nella camorra. Di mogli, madri, figlie, complici e talvolta vittime.

Quella stesa dalla Allum non è però una semplice galleria di volti femminili coinvolti nella criminalità; ma uno scandaglio di ruoli inseriti nel contesto storico e culturale del Sud Italia.

E lo fa smontando stereotipi, come quello della donna “debole” o “succube”, e raccontando storie di forza, di ambiguità e di sopravvivenza, e in alcuni casi di spietata determinazione.

Le donne, infatti, non solo partecipano alle vicende camorristiche, ma in molti casi hanno potere decisionale. A dimostrazione che madri, mogli, figlie e compagne dei camorristi non sono solo “presenze marginali” o ‘angeli del focolare’, ma figure strategiche quali boss e manager, e talvolta figure fondamentali del potere malavitoso, con ruoli talora invisibili, ma determinanti.

“In sintesi, alcune donne sono attratte dal potere, mentre altre lo detengono semplicemente per ciò che sono e per ciò che rappresenta la loro famiglia…”

Organizzato in otto capitoli, con una struttura che consente di comprendere i diversi livelli di influenza che le donne hanno esercitato nelle famiglie camorristiche, il testo si sviluppa grazie ad una ricerca originale ottenuta tramite testimonianze e fonti giudiziarie, elementi che sono i punti di forza di un testo davvero interessante.

Altro punto di forza di Donne di camorra, che non è un saggio per soli specialisti, ma pensato per chiunque voglia comprendere aspetti meno noti della criminalità organizzata italiana andando oltre i cliché, è la capacità di coniugare la ricerca accademica con una narrazione chiara e accessibile.

Il libro, inoltre, affronta anche le dinamiche di potere all’interno dei clan, la funzione della famiglia, il ricambio generazionale e il ruolo che i media e le fiction televisive hanno avuto nel costruire un’immagine delle “padrine” che sta a metà tra realtà e folklore.

Sebbene il sistema sociale del patriarcato sia ben presente in questo tipo di società organizzate, mostrando come la violenza patriarcale interna cammini di pari passo con quella esterna, la Allum con il suo lavoro sfata il mito secondo cui la camorra sarebbe un mondo esclusivamente maschile.

Ed è grazie alla sua originalità, che Donne di camorra capovolge quello che è il comune pensiero a proposito del ruolo delle donne nella camorra. Mostrando come abbiano esercitato leadership, autonomia e strategia in ambito criminale, sfidando la legge, le regole la società e le istituzioni.

“Un aspetto che mi ha colpito mentre analizzavo i materiali di ricerca è la quantità di percezioni, stereotipi e miti che continuano a perpetuarsi, per cui la narrazione sulle donne delle mafie italiane e del crimine organizzato risultano distorte, manipolate, infarcite di verità solo parziali e a volte anche di falsità.”

Realizzato con un approccio essenzialmente accademico, lo stile narrativo, adeguato al tipo di trattazione, può risultare forse un po’ troppo ‘robusto’ per chi si aspetta un racconto più romanzato. La lettura è comunque coinvolgente, anche quando l’autrice racconta vicende forti documentate dalla Allum con lucidità e descrizioni strutturate, senza però entrare in profondità nella vita emotiva delle protagoniste.

Donne di camorra, dunque, lo si può considerare un must per chi vuole approfondire la complessità del fenomeno camorristico e il ruolo occupato dalle donne visto dall’interno. Pertinente, data l’argomentazione, a studiosi di criminologia e di sociologia, nonché a lettori interessati a studiare l’evento, il testo offre un nuovo punto di vista sulla criminalità, che spesso viene raccontata solo dalla prospettiva maschile.

Il testo si offre comunque ad una lettura attenta ed è motivo di delucidazione per comprendere la camorra nella sua interezza. Narrazione in cui si fondono storia orale, dati giudiziari e antropologia, il testo della Allum mostra come le donne usino la tradizione e al contempo l’innovazione per consolidare il loro potere. Sfatando miti tossici, quale per esempio ‘la donna che redime il mafioso’.Fine modulo

Felia Allum citazioni Donne di camorra
Felia Allum citazioni Donne di camorra

Opera importante, quella firmata da Felia Allum, che colma un vuoto nella letteratura criminologica italiana, in quanto Donne di camorra invita a guardare la camorra con occhi nuovi e ad ascoltare le storie delle sue protagoniste femminili con interesse, seppur con occhio critico.

Focalizzandosi su figure quali le imprenditrici criminali, che riciclano denaro attraverso attività legali in un approccio interdisciplinare combinato fra dati giudiziari, interviste e un’analisi socio-economica.

Il tutto, presentato con uno stile accessibile, senza romanticismi, avvalorando la tesi che le donne non sono “migliori” degli uomini: usano la stessa violenza, sebbene con strategie diverse.

La Allum, inoltre, rivela che alcune boss usavano social media cifrati già nell’anno 2010, anticipando la tendenza attuale dell’approccio con i social. Oltre che fruire dell’emancipazione femminile, la quale ha svolto un suo ruolo sulle dinamiche mafiose di donne che sfidano i ruoli tradizionali, pur restando dentro le logiche del clan.

“Quando ho iniziato a osservare più da vicino la. presenza femminile nella criminalità organizzata, un aspetto che mi ha colpito è stata la costante prospettiva maschile adottata da entrambi i sessi per analizzare il ruolo delle donne, rappresentate come vittime o sudditi.”

 

Written by Carolina Colombi

 

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