“Il Mago di Natale”, poesia natalizia di Gianni Rodari
“Il Mago di Natale“

S’io fossi il mago di Natale
farei spuntare un albero di Natale
in ogni casa, in ogni appartamento
dalle piastrelle del pavimento,
ma non l’alberello finto,
di plastica, dipinto
che vendono adesso all’Upim:
un vero abete, un pino di montagna,
con un po’ di vento vero
impigliato tra i rami,
che mandi profumo di resina
in tutte le camere,
e sui rami i magici frutti: regali per tutti.
Poi con la mia bacchetta me ne andrei
a fare magie
per tutte le vie.

In via Nazionale
farei crescere un albero di Natale
carico di bambole
d’ogni qualità,
che chiudono gli occhi
e chiamano papà,
camminano da sole,
ballano il rock an’roll
e fanno le capriole.
Chi le vuole, le prende:
gratis, s’intende.
In piazza San Cosimato
faccio crescere l’albero
del cioccolato;
in via del Tritone
l’albero del panettone
in viale Buozzi
l’albero dei maritozzi,
e in largo di Santa Susanna
quello dei maritozzi con la panna.
Continuiamo la passeggiata?
La magia è appena cominciata:
dobbiamo scegliere il posto
all’albero dei trenini:
va bene piazza Mazzini?
Quello degli aeroplani
lo faccio in via dei Campani.

Ogni strada avrà un albero speciale
e il giorno di Natale
i bimbi faranno
il giro di Roma
a prendersi quel che vorranno.
Per ogni giocattolo
colto dal suo ramo
ne spunterà un altro
dello stesso modello
o anche più bello.
Per i grandi invece ci sarà
magari in via Condotti
l’albero delle scarpe e dei cappotti.
Tutto questo farei se fossi un mago.

Però non lo sono
che posso fare?
Non ho che auguri da regalare:
di auguri ne ho tanti,
scegliete quelli che volete,
prendeteli tutti quanti.
Gianni Rodari (Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980) è stato uno scrittore, pedagogista, giornalista e poeta italiano, specializzato in testi per bambini e ragazzi e tradotto in moltissime lingue. Vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen (edizione 1970), fu uno tra i maggiori interpreti del tema “fantastico” nonché, grazie alla Grammatica della fantasia, sua opera principale, uno fra i principali teorici dell’arte di inventare storie.
Info
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Da “IL TEMPO DEL SILENZIO” Maria Teresa Manta Ed. Albatros
NATALE
Ed ancora ritorni, splendido sole,
a riscaldare il giorno…
Ed ancora ritorni, dolce luna,
a illuminar le notti…
Ed ancora tornate, luminose stelle sincere,
a coprire il manto degli amanti
sognanti ,
al buio stesi ad ammirarvi…
Ed ancora ritorni, mio dolce SIGNORE,
in fattezza di bimbo,
posato in quella mangiatoia,
pochi poveri stracci a coprirti,
riscaldato soltanto dall’amoroso alitare
di un bue e di un asinello,
dolcemente cullato dal canto
di tua madre
ed amato e aspettato e adorato.
Ed ancora io piango, dolce figlio mio,
la tua assenza,
freddo il mio sole, spenta la luna,
vuoto e buio e senza stelle
il mio cielo…
Dove i nostri giorni di festa,
dove le risa, la tua voce dove,
dove il nostro NATALE…..
Vuota la sedia e muti
i commensali
a rimembrar di gioie passate…
Di dolore si muore
ed ancora E’ NATALE!