Intervista di Irene Gianeselli ad Ivan Olivieri, attore della serie “Web Horror Story”
“Web Horror Story” è la seconda serie web diretta da Riccardo Cannella ed è candidata al Roma Web Fest 2014. Il giovane regista di Ustica è stato già premiato per “Run Away The Series” al Los Angeles Web Fest (aggiudicandosi ben cinque premi: migliori serie, regia, fotografia, montaggio e sound design), al RWF (regia, fotografia, colonna sonora, sound design), al Rome Web Award e al Festival Immaginario.
Tra gli interpreti Giulio Forges Davanzati, Ivan Olivieri (vincitore del premio “best supporting actor” al Rome Web Awards 2014 per la sua interpretazione in Run Away), Eleonora Panizzo, Federica Carruba Toscano, Elisabeth MCcreton, Jenny Palmisano.
La serie, prodotta da Cinnamon, prevede quattro episodi – tre dei quali già on line su youtube dall’undici agosto 2014 – girati nella splendida cornice dell’isola di Ustica. Fortemente ispirato dallo stile di David Lynch, il giovane regista ha creato una storia ricca di suspense, tagliente e cruda, dai colori pop di forte impatto.
A parlarci del progetto “Web Horror Story“, Ivan Olivieri.
Ivan Olivieri si diploma all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. A 19 anni debutta in Teatro ne “I tre moschettieri” di Alexander Dumas e dopo il diploma avrà l’occasione di lavorare, tra gli altri, con Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Valerio Binasco, Michele Placido, e di essere diretto da Mario Missiroli, Laura Fo, Tim Stark, Gilberte Tsaï, Beni Montresor e Claudio Longhi ne “La Resistibile Ascesa di Arturo Ui”, spettacolo premiato dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro “come spettacolo dell’anno” nel 2011.
Nel 2010 è al cinema con “Vallanzasca“ per la regia di Michele Placido. Diverse le sue partecipazioni in televisione.
È stato impegnato fino al sette settembre al Globe Theatre di Roma con “Molto Rumore per Nulla” di William Shakespeare.
I.G.: Ti ringrazio per la cortese disponibilità e lascio introdurre a te la trama di “WebHorrorStory”.
Ivan Olivieri: La serie narra l’avventura di un giovane, Stefano, che sul suo blog si occupa di eventi misteriosi, ma che ancora non è riuscito a raccontare la sua grande storia. In questa ricerca si imbatte in una casa dove sono avvenute, nel corso di molti anni, morti misteriose. Lui stesso rimane imprigionato in quel luogo dove incontrerà una figura molto particolare, Vincent, che lo costringerà a fare i conti con se stesso e con le proprie paure.
I.G.: Nella trama narrativa si intrecciano temi e suggestioni di forte impatto. Com’è nata l’idea di affidare al genere horror il compito di rappresentare la complessità dei temi trattati?
Ivan Olivieri: L’idea di Web Horror Story nasce dopo la bella avventura di “Run Away The Series” di cui è regista lo stesso Riccardo Cannella e che ha ottenuto tanti riconoscimenti in molti festival di settore sia in Italia che all’estero. Nello specifico, essendo una storia pensata per il web, si è cercato di realizzare una serie che potesse appartenere a un genere particolarmente amato e frequentato dagli internauti, quello horror appunto. La vera novità sta però nel fatto che si è voluto usare un genere specifico non per puro manierismo, ma per poter sollecitare una riflessione su temi esistenziali quali il libero arbitrio e l’incapacità dell’uomo di riappropriarsi della sua natura autentica. Il progetto è sicuramente ambizioso e noi speriamo di essere riusciti anche solo in minima parte a restituire quelli che erano i nostri propositi.
I.G.: Un elemento di complessità è di natura, per così dire, “tecnico-formale”. Nella serie tu interpreti non solo il personaggio di Vincent, ma anche altri ruoli.
Ivan Olivieri: In realtà interpreto più personaggi: sono il padre della giovane aspirante cantante nel primo episodio, l’uomo barbuto col fucile che introduce Stefano nella casa nel secondo e terzo episodio, il giovane prete e Vincent nel terzo; il quarto episodio non è ancora stato pubblicato. Ognuno di loro è, direttamente o indirettamente, una emanazione di Vincent.
I.G.: Altro elemento di complessità è dato dal carattere così sfuggente di Vincent, cosa ti ha spinto ad accettare questo ruolo?
Ivan Olivieri: Ho seguito questo progetto quasi fin dal suo nascere confrontandomi regolarmente con il regista sulla sceneggiatura e sui suoi contenuti. Il personaggio di Vincent ha preso forma poco a poco. Non si è partiti da un’idea precisa di come dovesse essere rappresentato il personaggio ma avevamo chiara la sua natura e la sua funzione. Proprio questi elementi mi hanno convinto ad esserne l’interprete.
I.G.: Vincent è molto ambiguo, sospeso nel tempo e nello spazio. Sospeso è anche il “giudizio” dello spettatore . Puoi parlarci di questo personaggio?
Ivan Olivieri: Mi piace e trovo molto appropriata la tua definizione, “sospeso nel tempo e nello spazio”. In effetti è così. Vincent non è un essere umano ma una sorta di dàimon greco, un Dioniso alla maniera di Nietzsche, puro istinto libero e creativo contrapposto al bello e misurato apollineo. Non è maligno di per sé, ma anela disperatamente un ritorno dell’essere umano alla sua autenticità e verità che possono manifestarsi in una duplice forma egualmente assoluta, quella creativa o quella distruttiva. Non guida le persone a compiere il male, ma solo a ritrovare la loro possibilità di libertà. L’essere umano può decidere. Tuttavia le persone spesso sono deboli e non riescono a portare il peso di quella libertà e quindi decidono di lasciarsi sopraffare. Per Vincent questo poco importa, anche la consapevolezza dell’insuccesso e del fallimento è preferibile alla menzogna; il libero arbitrio e l’autenticità ad ogni costo sono la sua missione per natura, non può fare diversamente.
I.G.: Cosa porterai con te dei giorni di riprese e come valuti la tua esperienza con l’équipe?
Ivan Olivieri: Ho trovato un gruppo di giovani molto motivati e capaci, e questo non è scontato né frequente. La troupe ha lavorato instancabilmente e con estremo spirito di abnegazione e dedizione. Questa, insieme all’amore per Ustica, è la cosa più bella che ho portato con me.
I.G.: Cosa pensi del modo nuovo di comunicare attraverso il web?
Ivan Olivieri: Non mi sento di dire, come fanno molti, che il web scalzerà altre piattaforme come la tv per esempio, ma, sicuramente, siamo di fronte a una rivoluzione epocale per la comunicazione. Le serie web sono un fenomeno e un esperimento davvero interessante.
I.G.: Quali sono, a tuo avviso, i punti di forza e quali le criticità di questo modello di comunicazione?
Ivan Olivieri: La possibilità di fruire di una piattaforma così vasta in termini di utenza è sicuramente un grande vantaggio e una importante occasione; come sempre, dipende dall’uso che se ne fa. La cosa che apprezzo maggiormente è che nel web si ha la possibilità di affrontare contenuti e sperimentare forme che altri canali non consentono, spesso a causa di una eccessiva prudenza. Ritengo però che ci siano ancora troppi limiti per pensare il web e le serie nate per il web come un’alternativa efficace rispetto a tv e cinema. In primis perché l’estrema libertà della rete non consente la tutela della qualità dei materiali immessi e quindi in rete si trova di tutto; in secondo luogo perché credo ci siano molti problemi ancora da risolvere, primo fra tutti quello legato alla produzione. Spesso chi fa serie web deve auto-prodursi e si trova ad operare con ristrette risorse economiche dovendo quindi contare sulla disponibilità di persone, tecnici e attori, disposte a lavorare gratuitamente. Questo porta inevitabilmente a dei compromessi che possono limitare la qualità di un lavoro.
I.G.: Se non facessi parte del cast suggeriresti ai lettori di vedere la serie?
Ivan Olivieri: Credo proprio di sì, anche se non sono un fanatico del genere horror. Penso che sia molto interessante vederla, sia per i contenuti che per il suo stile. Ritengo sia ben curata e ben fatta. I primi tre episodi sono stati montati e pubblicati in un tempo record per poter accedere al Roma Web Fest. Le riprese sono terminate i primi giorni di giugno. Molto probabilmente alcune cose saranno corrette e perfezionate per poi far uscire nuovamente tutti gli episodi con una adeguata promozione. Comunque sia, credo che, nel suo insieme, la serie sia qualitativamente molto buona.
I.G.: I tuoi impegni sono orientati anche in altre direzioni: in questi giorni sei stato a Teatro con la messinscena di una commedia di Shakespeare. Ce ne parli?
Ivan Olivieri: Recentemente sono stato impegnato al Globe Theatre di Roma fino al 7 settembre con “Molto Rumore per Nulla” di W. Shakespeare. Si tratta di una bellissima commedia fatta di giochi d’amore e intrighi, con tanta musica e allegria. Sono entusiasta del successo che sta avendo lo spettacolo perché lo sento molto “mio”, sia per aver lavorato, come aiuto regista, fianco a fianco con la regista Loredana Scaramella, sia perché interpreto il ruolo di Corrado. Il pubblico che viene a Teatro è incontenibile e si diverte moltissimo ridendo, cantando e ballando insieme a noi. Lo stesso Gigi Proietti, Direttore Artistico del Globe si è detto entusiasta dello spettacolo e del successo di pubblico con presenze superiori ai 1000 spettatori in una sola serata.
Written by Irene Gianeselli