Teatro Magro: un senza niente che riempie Mantova – articolo di Cristina Zanotto
Teatro Magro, cooperativa teatrale di Mantova, si è sempre contraddistinta per le sue scelte forse poco “commerciali”, distanti dai clichè teatrali. Quest’anno però, ha fatto centro, calamitando l’attenzione con una formula vincente: la semplicità di un monologo, anzi…quattro monologhi che raccontano le realtà della cooperativa attraverso: l’attore, il presidente, l’amministratore e il regista.
Quattro capitoli che ci raccontano com’è fare teatro oggi, le difficoltà, le situazioni assurde, il tutto visto e descritto dagli occhi di queste quattro parti diverse ma che si compensano: Alessandro Pezzali, attore; Marina Visentini, presidente; Andrea Caprini, amministratore; Flavio Cortellazi, regista.
Quest’estate ho avuto l’occasione di vedere tre di questi quattro lavori in scena (il quarto capitolo uscirà più avanti) e devo dire che ne è valsa la pena.
Senza Niente ti riempie, ti scuote, ti fa ridere, sorridere, riflettere, ti istruisce.
In Senza Niente 1- l’attore è rimasto senza scena; in Senza Niente 2- il presidente è rimasto senza identità, senza volto; Senza Niente 3- l’amministratore, è rimasto senza soldi.
Tre monologhi
Tre punti di vista
Tre professioni
Tre realtà
Tre individui
Un obiettivo comune: fare teatro
Nella cornice del Cortile di Palazzo San Sebastiano a Mantova, il 21 luglio 2012, dalle ore 20 in poi sono stati rappresentati questi tre lavori (che hanno debuttato in momenti diversi) per dare vita a una maratona teatrale che ha portato il pubblico ad immergersi nella realtà nuda e cruda di queste tre personalità, nella realtà del Teatro Magro.
No Teatro Massimo
No Teatro Mauro
No Teatro Magnum
Ma TEATRO MAGRO!
Ha saputo stupire Senza Niente, solo con la forza di un monologo, e dei contenuti, ma sopratutto “solo” con il talento di Alessandro Pezzali, Marina Visentini e Andrea Caprini, per la regia di Flavio Cortellazzi, hanno colpito nella semplicità e generosità di mettersi in scena come persone, non solo come attori.
Senza Niente 1 ci porta nel variegato mondo dell’attore e dei generi teatrali, rappresentandone una panoramica alquanto veritiera. Ironico, tagliente, mai banale, un ritratto divertente che racconta con le strette parole necessarie i mille generi teatrali: dal teatro classico,teatro tragico, teatro di parrocchia, teatro mimo, teatro danza, teatro sociale,teatro politico e cosi via, denunciando uno stereotipo, un luogo comune, senza mai cadere nel cliché. Un Alessandro Pezzali travolgente che non si stancherebbe mai di guardare, di assaporare ogni suo minimo gesto(non a caso ha vinto il Premio come Miglior Attore al Roma Fringe Festival 2012).
Senza Niente 2 ci fa conoscere il presidente ma allo stesso tempo un’attrice, una impreditrice, una donna dai mille volti. Marina Visentini si mette a nudo, in scena, con estrema franchezza e trasparenza. Si racconta e ci racconta le difficoltà, gli ostacoli, i compromessi, le delusioni, gli obiettivi mancati e quelli raggiunti, la tenacia di rinnovarsi ogni giorno, di essere imprenditrici di sé stesse, di non darsi mai per vinte. Per credere sempre e comunque in tutto quello che si fa e si è. Un ritratto convincente e coinvolgente.
Senza Niente 3 ci porta nei meandri dell’amministrazione, con mosse di karate e rispolverando la vecchia favola di Pinocchio alle prese col gatto e la volpe (riportata in modo a dir poco calzante al giorno d’oggi), Andrea Caprini mette in scena un monologo chiaro e molto “istruttivo” su tutto quello che c’è da sapere su una produzione e le problematiche connesse per trovare i soldi, i fondi, i patrocini e per vedere il proprio lavoro retribuito e riconosciuto come sia giusto. In un mondo dove ormai tutto sembra avere un costo troppo alto, la cultura e il teatro sembrano essere i beni sempre più sacrificabili. Un monologo asciutto, senza sbavature, lineare, un Andrea Caprini che ci imprigiona nella sua rete di calcoli e percentuali con partite iva e costi aggiuntivi ci trascina e ci fa riflettere sulla situazione odierna dei lavoratori dello spettacolo.
Perché la cultura va salvaguardata, e ha bisogno del suo custode.
Senza Niente – è una lente di ingrandimento su una realtà che ancora molti, troppi, ignorano – cattura, colpisce e non lascia indifferenti.
Written by Cristina Zanotto
www.scatolaemozionale.blogspot.it
http://youtu.be/sLbxuxJfCNA
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