“Il mondo sottosopra”, di Maristella Angeli, Rupe Mutevole Edizioni

Bianco di una tela/ restata ad attendere/ odore di acquaragia/ e olio di lino/ la tavolozza imbrattata/ con il colore incrostato/ e la tua spatola/ che destreggiava/ spadaccina dell’arte/ a sfidare il mondo/ e l’oscurità/ riemergi nei sogni/ tocco d’artista/ viva nel cuore ocra/ ardente nel rosso dei papaveri/ limpida come il cielo tratteggiato/ distesa al tiepido sole/ in quelle spiagge solitarie/ e ancora ad ergerti/ in quei boschi misteriosi/ tu quercia eterna/ radiosa come il sole” – “La pittrice (a mia madre)”

L’uso della figura del colore in “La pittrice (a mia madre)” è ciò che colpisce maggiormente con una prima lettura, lo strumento di pittura è somigliato ad uno spadaccino che combatte per la sua Patria, l’Arte per l’appunto. Bianco, ocra, rosso, blu, giallo, verde sono le dimensioni della scrittrice che ricorda un evento del passato reso eterno dai versi.

Il mondo sottosopra”, edito nel 2010 per la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana “Poesia”, è un toccante itinerario nella vita dell’autrice, Maristella Angeli. Maristella è nata a Foligno (PG) nel 1957 e vive a Macerata. Tra le sue pubblicazioni citiamo del 2008 “Gocce di vita” edito per Il Filo Editore e “Tocchi di pennello” edito per MEF L’Autore Libri Firenze, nel 2010 “In ascolto” edito per MEF e “Specchi dell’anima” edito per Edizioni Progetto Cultura.

“Il mondo sottosopra” consta di 105 pagine con dedica iniziale alla madre e presenza di una poesia della stessa intitolata “Libera”, introduzione a cura dell’autrice,  prefazione a cura di  Emanuele Marcuccio, silloge poetica composta da 94 liriche, biografia e note critiche.

Il versificare di Maristella Angeli adotta il verso libero ed una quasi totale eliminazione della punteggiatura, sono i respiri dell’autrice che si possono sentire con una lettura attenta dei testi.

La punteggiatura è circoscritta a qualche lirica e costituita dalla sola presenza della virgola e del punto che simboleggiano una profonda pausa. I versi sono semplici, raccolti, ma non si tratta di intimismo, la vita dell’autrice è all’interno delle liriche ma sotto forma di presenza velata, fugace; è un intimismo che mira all’arte come meta e non alla sola introspezione personale.

Le grandi tematiche della silloge sono la perdita ed il ricordo della madre, il dolore universale, l’amore verso la poesia in primis ed, in secondo luogo, verso l’arte in toto.

Olezzo di morte/ nel campo di sterminio/ docce interminabili/ e tormentose morti/ assiepati, accumulati/ carne non più umana/ e il fumo denso, grigio/ forni crematori/ e odore acre/ di cenere viva/ e la fame, la dignità perduta/ gli occhi sbarrati/ increduli a tanto/ massacro” – “Campi di sterminio”

Le metafore care all’autrice, il colore ed il fiore, ripercorrono tutta la silloge ed attraversano fluidamente le tematiche principali. Anche l’aspetto dell’olfatto come saldatore di ricordi è ben presente ne “Il mondo sottosopra”: l’autrice si lascia trasportare dal pensiero che genera memoria, eco e ricordo, è una passeggiata circolare nel passato che melanconicamente vela le parole di forti significati.

Mani a contare/ prima di parlare/ intrecciare come ballerine/ in una danza/ giunte in preghiera/ ad osannare lodi/ in un canto di chiesa/ elevate al cielo/ ad invocare pietà/ delicate ad asciugare lacrime/ appassite dall’età che avanza/ ispessite dal lavoro fino a sera/ ad imbracciar fucili/ in guerre senza patria/ ricolme di pianto/ a raccogliere il dolore/ mani unite ad indicare/ pace” – “Le mani”

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

 

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