"L'umiltà del poco" di Giulio Maffii
“L’umiltà del poco” di Giulio Maffii
analisi sulla poetica dell’autore a cura di Marzia Carocci
La poesia di Giulio Maffii, è un caleidoscopio d’immagini, di suoni e di colori.
La parola dirige diligentemente il pensiero del lettore che si lascia trasportare in balia alle emozioni e scenari immaginati.
Sfondi che parlano di vita, di tempo, di nostalgie.
I versi musicano un ritmo serrante, incessante, come incessante è il tempo,il movimento della vita stessa.
L’uso delle figure retoriche è una costante, segno di sapienza nello scrivere e nell’illustrare, una maestria che il poeta dimostra nella costruzione tecnico-letteraria.
Non vi è segno di retorica nella sua lirica, né banalità o linguaggio obsoleto; tracce di vita si elevano fra le righe, portando in superficie, l’introspezione dell’autore,un uomo attento che sa soffermarsi nell’essenzialità scarna e priva di orpelli; in essa sa nutrirsi.
Giulio Maffii, fa della parola un pennello e dei versi, i colori riuscendo a fare dell’invisibile il visibile e rendere la nicchia della sua anima uno scenario di vissuto dove ogni essere umano può specchiarsi.
Una lettura dei sensi, dove i passaggi della vita terrena, diventano simbiosi di ognuno,perché stessi sono gli ostacoli, i desideri, le paure, il …sogno.
Maffii unisce il suo al nostro pensiero per farne un solo cammino, quello dell’uomo che vive nel tempo ch’è eterno.
Written by Marzia Carocci