"Fleurs" di Mattié Cristantoi
A te un fiore di rondine colto dal cielo…
…quelle rondini cadute come grandine sotto i colpi delle mie galaverne aguzze
…ed un vaso di sale per conservarlo.
Ci vuole coraggio per essere abbastanza vile da conculcare ogni piccolo fiore,
chi calpesta fiori semina picche, sai?
Il mio cuore invece l’ho venduto per trenta denari ed un gentile omaggio di croce.
A te un fiore di nuvola che ti fa un’ombra zitta
…ed una mia lacrima come tuo raggio di pioggia.
Ti spio da lungi, da uno spacco di notte,
da un buco di luna al quale si giunge seguendo il sentiero del mio dito.
A te un fiore di Loto,
uno Scordatidimé che ti ho lanciato sui rottami di un «Buonanotte»
…e sui cantieri di mille notti terribili.
Non temere, la miosotide l’ho piantata nella serra del mio cuore
…ed alla mille e una notte sarà un soffio di petali marci,
il languido terrore di una nuova solitudine.
A te il profumo di un fiore.
Quando il vento viaggia sulla transiberiana per portartelo al più presto ed intatto.
Nella stagione in cui i camini sputano i fumi dei fiori fuori stagione
quando questi sono abbastanza secchi da prendere fuoco o
quando questi sono abbastanza secchi per decorare una tomba dimenticata.
A te un fiore di tromba!
Per svegliarmi all’aprile.
A te un fiore di spada!
Per minacciarmi, affinché io disarmi le mie paure
affinché io ceda al coraggio magari a maggio.
A te il fiore della mia disperazione.
Quello che nascondo in bocca.
Quello che non capisci.
Quello che non sai parlare.