“Fatti per la felicità e altri racconti” di Marco Leonardi: l’esercizio mentale del salto
La realtà non è mai quella che appare a prima vista.

Questa raccolta di Marco Leonardi contiene sedici racconti, quindici molto brevi e, l’ultimo, “Fatti per la felicità” che è anche quello che dà il titolo all’antologia, lungo.
Non è mai facile recensire una raccolta, perché non sempre gli argomenti si assomigliano o hanno lo stesso spunto. In questo caso troviamo anche due generi: quello narrativo, e quello composto da pezzi ispirati alla fantascienza.
Per onestà devo dire che io ho preferito i primi, essendo la fantascienza non esattamente un genere che mi attira; ma ovviamente è solo una questione di mio gusto personale.
Detto questo, possiamo comunque trovare dei punti in comune nei vari racconti. Come troviamo scritto nella prefazione de Fatti per la felicità, si nota che l’autore si è cimentato in: “Un esercizio mentale che consiste nel saltare da un genere all’altro, sempre allo scopo di elidere i confini imposti dai nostri sensi”.
Infatti, sia che si tratti di racconti più reali o fantasiosi, comunque c’è un concetto che, seppur spiegato in poche parole, è efficace e concreto. Molti dei pezzi parlano di vita di coppia, di legami, del costruire.
Ogni racconto cerca, nella sua originalità, di portare qualcosa, anche quando scrive delle fiabe. Non necessariamente la famosa morale, ma comunque uno spunto di riflessione.
In realtà lo scrittore dice che, semplicemente, non ha voluto creare nessun legame o altro; ma semplicemente raccogliere i famosi racconti tenuti nel cassetto. Alcuni scritti molto tempo prima; unirli e farli vivere, scegliendo come titolo, probabilmente, quello che gli è parso come più appetibile e fruibile.
Conosco personalmente l’autore e, di lui, apprezzo il modo spontaneo, senza fronzoli che ha il suo scrivere.
È un modo tipicamente maschile di affrontare le pagine, riportando senza pudori e mascherature cosa possa attirare il suo sguardo e farlo diventare racconto.
Vediamo qualche esempio della sua scrittura ne “Fatti per la felicità”.
Qui descrive una donna nel racconto ispirato da una vicenda vera “Due donne”: “Quella minutina ossutina con la voce nasale …”
Ne “Il nome di lei”, troviamo un esempio dell’osservare genuino: “Roberta di fronte, con il petto che a ogni scossone le ballonzolava …”
L’originalità divertente nella “Fiaba Atsigolore” che inizia con il c’era una volta e si colora dei vari nomi d’invenzione, come il paese Quantecase e il fiume Scendegiù.
Gli argomenti de “Fatti per la felicità” sono infilati in una centrifuga che li crea, mescolando temi seri come in Kamikaze siriano, ad altri assolutamente bizzarri come ad esempio Un fatale incontro, dove il punto di vista è quello dell’iceberg che affondò il Titanic!
Da questo potete comprendere che non ci troviamo di fronte a uno scrittore convenzionale e tanto meno noioso!
Nella sua scrittura si nota che lui per primo si diverte a perdersi fra le parole, a giocarvi, ad usarle intrecciandole. Alcune volte, proprio per questo suo esercizio, noto che nella sua testa è ben presente quando va scrivendo, ma forse preso dall’impeto salta magari un passaggio che più farebbe comprendere al lettore il mondo che va creando.
Lo stesso Leonardi ci rende partecipi del suo perché si dedichi alla scrittura: “Per aprire porte nel profondo del reale, farne vedere le sfaccettature, soprattutto invitare il lettore a non fermarsi alle apparenze, a cogliere il Mistero (la maiuscola non è casuale)”.
© 2025 Kimerik
ISBN 979-12-5466-901-3
Pag. 103
€ 16,00
Written by Miriam Ballerini