“On the road”, ep dei The Dancers – recensione di Emanuele Bertola
Bastano poco tempo e poche parole per lanciare i propri messaggi, la parola d’ordine è sintetizzare, riassumere, portare all’essenziale. L’avevano capito i poeti ermetici della prima metà del novecento con i loro componimenti senza punteggiatura, brevi e senza alcuna pausa, ma nel nostro caso è più importante che lo stesso concetto l’abbiano appreso e realizzato 40 anni dopo i Ramones.
Pezzi secchi e fulminanti, mai superiori ai 3 minuti e spesso anche molto meno, un riff semplice ripetuto allo spasmo e la batteria a pestare come nella migliore tradizione punk, l’essenza dei Ramones, l’essenza del punk rock. Devono pensarla così anche i The Dancers, trio veneziano nato verso la fine del 2010 dalle ceneri di altre band della zona.
I tre se ne sono usciti poco meno di due anni fa con un primo EP omonimo di tre canzoni tra il garage rock e l’indie, ottengono un buon riscontro (nonostante le sole 300 copie stampate) e si fanno conoscere grazie anche e soprattutto ad una densa attività live che li porta in giro per l’Italia, finchè nei primi mesi di quest’anno smettono di scarrozzarsi lungo lo stivale per un po’ di tempo e preparano il loro secondo EP, pubblicato lo scorso 21 aprile in occasione del Record Store Day, manifestazione che dal 2008 si propone, il terzo sabato di aprile di ogni anno, di celebrare in tutto il mondo i negozi di dischi indipendenti. Il padrino della manifestazione quest’anno è stato l’Iguana Iggy Pop, e per l’occasione il terzetto veneziano ha stampato “On the road“, EP di due pezzi da meno di 2 minuti l’uno, fulminanti e casinisti come il punk rock impone e portati all’essenziale, proprio come facevano Joey, Johnny, Tommy e Dee Dee.
Due brani, 4 minuti totali, tanto basta per conquistare, con un incipit che più Ramones di così non si può, “On the road” sa di musica dal vivo, di sudore sopra e di pogo sotto il palco, è folgorante, urlata e pestata sui tamburi a ritmo incalzante, 3-4 accordi, il resto è superfluo (anche se i tre si concedono un bel semiassolo di chitarra che certo non guasta).
Poi arriva la batteria di “Big bang pow” che batte un tempo con cui è impossibile restare fermi, il basso arriva a dare man forte e il resto va da sè: il piede batte a tempo, non lo potete fermare e prima che la canzone sia finita vi ritrovate a canticchiare, forse ad agitare la testa, ma sicuramente a premere sullo stereo il tasto “repeat all”, e potreste andare avanti ripetendo i poco meno di 4 minuti di “On the road” per intere mezz’ore, perchè questo punk rock non stanca, è semplice, sintetico, secco e fulminante.
Verrebbe da chiedersi quando i The Dancers sceglieranno di uscire con un album più articolato, ma poco importa, perchè 2 canzoni da pogo come queste sono già abbastanza, in fondo questo è punk rock e quel che conta, come direbbe Giorgio Canali, “E’ la gente là fuori che urla”, e soprattutto che poga…
Written by Emanuele Bertola
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Tracklist “On the road”:
1. On the road
2. Big bang pow
Info:
http://www.thedancersmusic.com/
http://it-it.facebook.com/pages/The-Dancers/130742196977277
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