Intervista di Pietro De Bonis a Stefano Massetani ed al suo libro “Fiore di vetro”

“Poeti, strana gente,/ capaci di emozionarsi per/ lo sbocciare di un fiore,/ cogliere l’attimo nascosto/ tra le grinze della vita,/ e poi perdersi,/ nel labirinto della ragione,/ affondando così il loro/ spirito puro nel nero mare/ del dolore./ Poeti, strana gente.”

 

Stefano Massetani nasce nella “fiorita collina tosca” del Carducci e cioè a S.Maria a Monte (Pi) nel 1959, assorbendone l’incanto poetico alimentato dai frequenti soggiorni presso la casa dei nonni paterni.

In giovane età si trasferisce a Pisa dove compie gli studi al “glorioso” liceo scientifico U. Dini. Si iscrive alla facoltà di Farmacia dell’ateneo pisano laureandosi nel 1983.

Da allora esercita a Pisa la professione di farmacista ritagliandosi spazi per poter scrivere racconti e poesie seguendo quella che si può definire una “tradizione di famiglia”, iniziata dal nonno Nando. Ultimamente ha scoperto la poesia haiku a cui si è appassionato riscuotendo molti consensi.

Amante del teatro dialettale e goliardico ha partecipato, a scopo benefico,come attore brillante alle commedie in vernacolo pisano:“Robin Hood e la maglia di lana”(2003) e “Alla corte di Luigi XIII”(2008)”’Vesto matrimonio ‘un s’ha da ‘fa “ (2011)di P. Bellatalla, in quest’ultima, ha collaborato alla stesura dei testi goliardici delle canzoni rappresentate.

A dimostrazione della sua personalità poliedrica, possiamo ricordare, che si è classificato terzo in entrambe le edizioni a cui ha partecipato del “Campionato Italiano della bugia” di Le Piastre (Pt) (1998-1999). Collabora alla stesura di testi per spettacoli teatrali, coordina presentazioni letterarie ed eventi culturali.

 

P.D.B.: Lieto di averti qui con noi Stefano, dunque il tuo ultimo libro di poesie si intitola “Fiore di vetro”, la frase in basso alla copertina recita così “La coraggiosa ostinazione dell’Amore, sempre in bilico tra Paradisco e Inferno”, l’Amore dunque trascina l’uomo con un piede nella fossa?

Stefano Massetani: Lieto di essere qui. Non credo che la cosa sia per forza così tragica, l’Amore è sicuramente il sentimento che, come ha detto Dante,”…move il sole e l’ altre stelle”, esso, nella sua essenza, racchiude un’ innumerevole serie di sfaccettature che lastricano la distanza, non poi tanto immaginaria, tra l’esaltazione estrema della felicità ed il buio più tetro della delusione, talvolta anche della disperazione. Spesso è solo una questione di fortuna, il punto dove riusciamo a collocarci.

 

 

P.D.B.: Da dove nasce il titolo “Fiore di vetro”? Ti cito una frase dal film Into the wild: la fragilità del cristallo non è debolezza ma raffinatezza, sta a significare un po’ questo?

Stefano Massetani: Mi piace la visione poetica data da un film che considero tra i più belli in assoluto mai girati sulla libertà. Nel mio caso però, e si capisce dal fluire del testo della poesia che da il titolo al libro, la fragilità è proprio gracilità fisica, che rende l’Amore, bello e trasparente ma molto fragile, pronto a spezzarsi in schegge che lacerano l’anima come, appunto, può accadere stringendo forte in mano un fiore di vetro.

 

 

P.D.B.: Come definiresti la tua poetica?

Stefano Massetani: Non riesco a riconoscermi in una definizione. Per me fare Poesia è tirar fuori, l’emozione più profonda, in maniera naturale, senza curarmi di rientrare in uno schema preciso. 
Siccome, momento dopo momento, non siamo mai gli stessi, cambia anche la nostra emozione che è fotografia dell’attimo vissuto.
Se siamo d’accordo su questo, si comprende facilmente che è impensabile per me il cercare di rientrare forzosamente in uno schema, che altererebbe la naturalezza dell’emozione e quindi della Poesia.

 

P.D.B.: Ultimamente hai scoperto la poesia Haiku, sarebbe?

Stefano Massetani: La poesia Haiku è una forma di poesia giapponese molto antica.
Le liriche sono composte obbligatoriamente da tre soli versi il primo ed il terzo di cinque sillabe, mentre il secondo è di sette sillabe. L’ affascinante nello scrivere un Haiku è riuscire a trasmettere emozioni, talvolta anche forti utilizzando concetti semplici in un componimento limitato da una metrica molto severa.
Un esempio? :

Gemma nel cielo
illumini la notte
e mi commuovo

 

P.D.B.: Nelle tue altre poesie invece rispetti la metrica? O lasci i tuoi versi liberi da schemi preimpostati che devo confessarti a parer mio limitano e condizionano molto l’autore?

Stefano Massetani: Quella di scrivere in metrica od usare il verso libero, è una diatriba molto in voga in questi ultimi tempi tra i poeti. Se navighiamo sul web possiamo trovare diversi gruppi che si esprimono utilizzando tassativamente la metrica classica.
Personalmente credo che scrivere correttamente in metrica non sia poi difficilissimo, ma il riuscire a far passare l’emozione usando schemi metrici, senza essere banali, è un’altra cosa.
Sinceramente al giorno d’oggi non ne conosco moltissimi in grado di emozionare il lettore con l’uso della metrica.
Io scrivo poesie in versi liberi, anche se ogni tanto, non nascondo che mi diletto in qualche sonetto, forse, il vivere nella patria del Fucini mi è di stimolo.
Diciamo piuttosto,che conoscere la metrica, secondo me, aiuta ad utilizzare al meglio il verso libero, un po’ come accade ai pittori, i migliori “astrattisti”generalmente sono quelli che conoscono ed hanno in qualche modo “digerito” le tecniche del figurativo, anche se nella pittura la cosa è assai più complessa.

 

P.D.B.: Ora non resta che dirci dove si può reperire il tuo ultimo libro “Fiore di vetro” e se hai presentazioni in vista.

Stefano Massetani: Questa domanda tocca un nervo scoperto per la piccola editoria. In teoria si può acquistare in ogni libreria, fornendo al libraio titolo e numero ISBN ( che per Fiore di vetro è: 978-88-6396-212-3 ) identificando in maniera univoca il libro stesso, ma la realtà, purtroppo, è ben diversa. Di fatto sono pochi, i librai “illuminati”che si siedono al computer ed ordinano anche una sola copia per accontentare il cliente.
Quasi tutti preferiscono ordinare cento copie dell’ultima fatica di Faletti o di Bruno Vespa, che venderanno in due giorni, piuttosto che impazzire per la singola copia di un autore sconosciuto. Purtroppo è una pratica che penalizza fortemente i piccoli editori, soprattutto perché molto radicata.
Per fortuna esiste il Web! Quindi i lettori della rivista che avessero la curiosità di leggermi, possono rivolgersi al sito della Giovane Holden Edizioni
 ed acquistare in tutta sicurezza il libro anche in versione Ebook.
Detto questo si capisce che il miglior veicolo a disposizione per diffondere i libri sono le presentazioni. Io cerco di farne ovunque mi capiti la possibilità, perché credo che in Italia ci sia bisogno di Poesia ed il pubblico se correttamente informato partecipi volentieri.
Un esempio è stata la prima presentazione di “Fiore di vetro” con circa duecento persone in sala, un’ esperienza davvero emozionante. Le prossime presentazioni saranno il prossimo 26 Maggio presso la biblioteca storica del Capitolo di Pescia (Pt) che per la prima volta nella sua storia aprirà le porte alla presentazione di un libro ed il 14 Luglio a Nettuno, sul litorale laziale, ospite degli Amici della associazione culturale “ La Nuova Musa” di Aprilia.
Altre sono in corso di definizione, collegandosi al mio sito personale nel quale potrete registrarvi ed essere prontamente informati sulle iniziative che verranno.

 

“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”

Written by Pietro De Bonis, in Marzullo

http://pietrodebonis.blogspot.it/

 

Info:

http://www.stefanomassetani.it/

http://www.giovaneholden-shop.it/

http://www.giovaneholden-shop.it/prodotti.asp?shop=1014&intProdID=25699

 

 

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