“Come diventare famosi” di Cass R. Sunstein: esiste la formula del successo?
“Yesterday, un brillante film del 2019 pone una domanda provocatoria: che cosa succederebbe in un mondo in cui i Beatles non fossero mai esistiti…”

Attraverso le vicende di personaggi famosi, Cass R. Sunstein, professore di Harvard ed autore del testo Come diventare famosi, pubblicato nel 2025 da Raffaello Cortina editore, esplora i meccanismi, spesso imprevedibili, che trasformano individui o idee in fenomeni di successo globale.
Scandagliando le motivazioni che stanno dietro al successo di alcuni, a differenza di altri, l’autore si focalizza sul ruolo ricoperto dal talento o dal caso, oppure dalla fortuna, tutti elementi che in qualche modo determinano il successo di coloro che sono destinati a entrare nell’Olimpo delle celebrità.
È un’analisi che unisce economia comportamentale, sociologia e studi culturali, quella compiuta dall’autore, il cui intento è sfatare il mito del “merito assoluto”.
Dimostrando come talento, fortuna e dinamiche sociali, condizioni atte a determinare il successo, si intreccino fra loro.
A sostegno della sua tesi, Sunstein porta esempi come La Gioconda di Leonardo, inizialmente ignorata e poi diventata iconica dopo il furto del 1911, o i Beatles, le cui canzoni sono state rifiutate da diverse case discografiche prima del loro successo.
Un altro esempio citato dall’autore è la fama ottenuta a suo tempo da Jane Austen, amplificata dalla cerchia di suoi sostenitori; mentre autrici come Mary Brunton, pur talentuose, sono cadute nell’oblio per insufficienza di un simile ‘network’.
“Le feste nazionali contribuiscono a generare effetti di rete. Martin Luther King Jr. sarebbe famoso anche se non ci fosse una festa nazionale intitolata a lui, ma la festa nazionale contribuisce sia a definire sia a commemorare l’uomo come oggi lo conosciamo.”
Sunstein, parlando del fenomeno dei Beatles, indaga il successo ottenuto dal gruppo per dimostrare che la loro ascesa non è stata determinata solo dal talento, ma da una combinazione di fattori contingenti. Sono proprio i Beatles a essere citati come caso di studio emblematico per analizzare i meccanismi che conducono alla fama.
L’autore ricorda che i loro lavori inizialmente sono stati respinti da diverse case discografiche prima di incontrare il manager Brian Epstein, che ne ha rivoluzionato l’immagine e la strategia commerciale.
Appassionato fan dei Beatles, Sunstein analizza anche il loro ruolo e quello dei singoli membri del gruppo, portando a esempio la ‘leggenda’ di Paul McCartney sostituito da un sosia, per dibattere su come i miti alimentino la celebrità. In un capitolo l’autore immagina cosa sarebbe successo se John Lennon non avesse incontrato Paul McCartney nel 1957: a dimostrazione di come eventi apparentemente insignificanti abbiano conseguenze determinanti per raggiungere la popolarità.
Sunstein spiega inoltre come il successo dei Beatles sia stato amplificato dai cosiddetti modelli a cascata: l’entusiasmo di pochi fan iniziali, quali per esempio i giovani al Cavern Club di Liverpool, ha innescato un passaparola che ha coinvolto masse sempre più grandi, grazie anche alla copertura mediatica.
Perché i Beatles sono un caso studio ideale?
È una domanda e al contempo una sollecitazione proposta dall’autore a sostegno della sua analisi.
E la risposta è quanto di più semplice vi possa essere. Ovvero, che la loro storia tocca economia comportamentale, che si evidenzia nelle scelte irrazionali del pubblico, quindi la sociologia quando si parla di dinamiche di gruppo, e non ultima la psicologia a proposito della percezione del talento, condizioni che hanno prodotto un successo che ha travalicato i confini immaginabili dei loro inizi.
Sunstein confronta la band di Liverpool con artisti ‘dimenticati’, contrapponendoli a gruppi contemporanei altrettanto talentuosi ma meno fortunati: The Searchers o The Hollies, per esempio.
Ponendo poi l’attenzione e sottolineando come fattori quali incontri, tempismo, trend culturali abbiano fatto la differenza per raggiungere in certi casi il consenso del pubblico.
Ciò, solo per mostrare come eventi casuali, anche negativi, quale può essere un crimine o l’incontro fortuito con un manager, possano essere decisivi per far breccia su una vasta platea di ammiratori suggestionati da fenomeni mediatici. E che, in molti casi, hanno cambiato l’esistenza dei protagonisti.
Ancora, Sunstein sottolinea come fattori esterni, dalle tecnologie emergenti ai cambiamenti politici, possano favorire o ostacolare la notorietà.
Star Wars, ad esempio, inizialmente sottovalutato dagli studios, ha beneficiato di circostanze, come il passaparola del post-lancio, che ne hanno fatto un successo globale.
A supporto delle sue idee de Come diventare famosi, Cass R. Sunstein prende in prestito teorie come gli effetti di rete e la polarizzazione di gruppo, al fine di spiegare la propensione di alcuni a ottenere successo, più favoriti rispetto ad altri. E lo fa citando artisti, scienziati e scrittori dimenticati, per mettere in luce come discriminazioni di genere, razza o semplicemente a causa di imprevedibili avversità abbiano contribuito a plasmare situazioni, anche da un punto di vista culturale.
Sunstein ammette che non esiste una ‘formula’ per la fama, e non promette ricette magiche, ma il suo libro si offre come strumento di considerazione per comprendere i meccanismi che muovono il processo che conduce alla notorietà.
“Avete mai sentito parlare di Leigh Hunt? Mi sono diplomato in Letteratura inglese al college, ma confesso che, sino a poco tempo fa, per me era uno sconosciuto. Poi, un amico ha attirato la mia attenzione su questo autore.”
Lo stile con cui Sunstein ha sviluppato un testo davvero interessante gode di un approccio scorrevole, dove aneddoti divertenti, le prime esitazioni di George Lucas su Star Wars per esempio, si alternano a dati precisi.

Grazie alla sua capacità di collegare fra loro argomentazioni diverse, dalla musica alla politica, lo stile di scrittura di Sunstein è davvero fluente e può essere fruibile da varie categorie di lettori. Che siano addetti ai lavori, studiosi di scienze sociali interessati a dinamiche culturali, esperti in attività di comunicazione o semplici curiosi richiamati dall’argomento e affascinati dai retroscena delle celebrità.
Un punto di forza del testo Come diventare famosi è la sua originalità, che è un valore aggiunto. Punto di forza che ha permesso all’autore di combinare una ricerca dal sentore accademico con esempi popolari, rendendo concetti talvolta ostici comprensibili a tutti.
In definitiva, quella compiuta dall’autore è un’analisi affascinante, anche se a tratti frammentaria, un’interpretazione del fenomeno del successo, che dà al testo i connotati di una lettura esplicativa per chi vuole guardare oltre il mito del genio.
“La mia speranza è che gli esempi contribuiscano a chiarire le mie tesi principali. Spero anche che il mio entusiasmo per i miei soggetti e i loro talenti straordinari non intralcerà la comprensione del ruolo giocato dalla scatola nera della serendipità nel catapultarli nelle posizioni che hanno finito per occupare.”
Written by Carolina Colombi