“Se fossi stato al vostro posto” di Marco Malvaldi: una sorta di guida ai percorsi mentali?
“Nel prosieguo, invece, seguendo le istruzioni di Poe, cercheremo di capire in che modo possiamo usare insieme queste due armi dell’astrazione umana, la narrazione e il calcolo delle probabilità, per prendere una delle decisioni più necessarie e insieme più terribili della società umana: giudicare se una persona è colpevole o innocente del reato di cui è imputata.” ‒ “Se fossi stato al vostro posto”

“Se fossi stato al vostro posto. Ragionevole dubbio e matematiche risoluzioni”, edito Raffaello Cortina Editore, è un intrigante elaborazione dell’autore Marco Malvaldi che con la sua abile penna e attenta analisi conduce il lettore in due sfere parallele, utilizzando due linguaggi: quello della casistica e quello della narrazione, per valutare se una persona è colpevole o innocente.
L’autore Marco Malvaldi è rinomato come giallista e anche chimico, in particolare in questa narrazione si esplora la sfera della matematica e la sfera di Edgar Allan Poe, rifacendosi a “Il mistero di Marie Roget” cercando di svelare ciò che non è così scontato. In effetti, capita spesso che al testimone di un crimine si chieda di ricostruire a ritroso gli eventi, in questo modo le incongruenze emergono con più facilità.
Proprio come Edgar Allan Poe si dedica al caso di Mary Cecilia Rogers con l’intento di svelare e mostrare come il ragionamento logico deduttivo possano essere determinanti nel ricostruire il caso, così l’autore si dedica in questa narrazione duale, dalle intuizioni di Edgar Allan Poe all’accurata narrazione e calcolo statistico, che si intrecciano abilmente per condurre alla verità dei fatti.
Fondamentale tener presente che la statistica non è una risposta sicura per capire chi è il colpevole, forse più utile a decifrare chi non è colpevole o cosa il colpevole non può aver fatto. La matematica applicata ai casi della vita reale non è la certezza assoluta pertinente a quanto accaduto, ma è fondamentale nell’ottica dell’obiettivo: superare il ragionevole dubbio. Un principio giuridico che si basa su: presunzione di innocenza, certezza processuale, analisi delle prove, criterio di esclusione del dubbio.
Un dubbio qualsiasi può restare, l’importante è che questo dubbio sia minore (quasi all’infinito) nei confronti della condanna. Una sorta di guida ai percorsi mentali che una giuria deve effettuare prima di decidere se condannare o meno un soggetto.
“E qui, prima di addentrarci negli oscuri meandri della matematica, ritengo opportuno ripetere ancora una volta un avvertimento che sentirete parecchie volte nel corso del libro. Molto spesso, anche in questo testo, ricorderemo che le persone – e anche gli scienziati ‒ non sono d’accordo su cosa sia la probabilità.”

Si può dire che la statistica non è il modo perfetto per capire ma sicuramente al momento è il modo migliore.
Tramite la statistica, sulla base che siamo tutti individui a sé, si può analizzare la somma di gesti, azioni che si attuano maggiormente, dati che non sono facili da raccogliere o da leggere, ma che nell’insieme sono indizi determinanti nell’analisi di eventi e fatti.
In un giallo ben scritto è come indirizzare verso fatti quasi sicuramente veri e far credere il contrario di ciò che è, in una combinazione di prove che tutto scompiglia e alla fine ciò che è non lo è più.
Written by Simona Trunzo