“Inside Amir” film di Amir Azizi: la contraddizione del libero arbitrio
Siamo arrivati alla conclusione di questo viaggio itinerante che ci ha aperto il sipario alle Giornate degli Autori in quella splendida cornice che solo la Mostra Internazionale del Cinema di Venezia può regalare, tra canali e vicoli che conducono al Lido per riaprirsi a quelle infinite immagini che le pellicole scelte offrono agli amanti della manifestazione.

Per Oubliette Magazine l’avventura su MyMovies conclude con “Inside Amir” di Amir Azizi. Il film “Inside Amir” premiato dalla stessa giuria delle Giornate degli Autori, presieduta dal regista norvegese Dag Johan Haugerud, vince il Gda Director’s Awardd 2025, con la seguente motivazione: “Il film che premiamo questa sera è una meditazione sul quotidiano. Ci ricorda come la routine di ogni giorno, i gesti e le conversazioni con gli amici, ci offrano al tempo stesso sicurezza e libertà”.
Il regista Amir Azizi non solo apre uno sguardo sul quotidiano vivere, ma approfittando della sua semplicità nello scorrere e divenire pone rilievo all’antitesi e contraddizione del libero arbitrio, un libero arbitrio che offre la possibilità di scegliere, in azioni, pensieri e parole, in un’analisi contradditoria di ciò che è e ciò che sarà, o almeno in previsione di ciò che potrebbe essere.
Così il protagonista in compagnia della sua bicicletta attraversa le vie della città, condivide momenti di spensieratezza con la sua fidanzata, i suoi amici o in completa solitudine in quelle strade che gli donano senso di appartenenza in una città tanto amata, che rappresenta radici, famiglia, amore, amici, e nel contempo amarezza, solitudine, disagio lavorativo e malinconia che si lega inevitabilmente a un senso d’ansia che si intreccia inesorabile a quello stato d’animo di precaria incertezza.
La bicicletta diventa il simbolo di un viaggio, verso nuove mete che possano rappresentare progresso, emancipazione, libertà e quindi capacità di adattarsi e accettare il cambiamento, che paralizza ogni pensiero e ogni scelta prima dell’accettazione, della scelta conquistata tra dubbi e incertezze.
La determinazione di andare avanti, superando ogni ostacolo, in piena libertà poiché chi guida decide la rotta, tollerando la fatica e lo sforzo dei percorsi più ardui, vinti con la tenacia e la volontà, forza motrice di un cambiamento che rappresenta la continua metamorfosi della vita introspettive e non.
Il protagonista de “Inside Amir” ci condurrà nel suo quotidiano vivere tra tempo dedicato agli amici, alla solitudine nelle mura di casa allietata dalla presenza del gatto e dalle telefonate con la sua fidanzata, al suo peregrinare tra le strade della città in quel tormento che condurrà al distacco tra ciò che rappresenta la solidità degli affetti e delle radici all’ignoto che rappresenta il viaggio in un’altra città per raggiungere l’amore, che ormai è un gran vuoto nel suo malessere quotidiano.
Così si attraversa una galleria che diventa terra di mezzo, una transizione emotiva che conduce attraverso quel buio che tutto preclude verso la luce che nel suo splendore annebbia inizialmente la vista per poi donare nuovi scenari e nuove strade da percorre, perché no, sempre in compagnia di quella bici che diventa simbolo di libertà individuale.
Written by Simona Trunzo
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