“Il marchio dell’inquisitore” di Marcello Simoni: un giallo storico ambientato a Roma

Cosa sarebbe un cacciatore senza il suo fiuto? E cosa un inquisitore senza la facoltà del sospetto?

Il marchio dell’inquisitore di Marcello Simoni
Il marchio dell’inquisitore di Marcello Simoni

“Il marchio dell’inquisitore” di Marcello Simoni è un giallo storico ambientato a Roma nel 1624.

Quello che subito colpisce è la capacità dello scrittore di riprodurre l’ambiente e il linguaggio dell’epoca. Simone, nella nota d’autore posta alla fine ci dice che: “Costruire un giallo storico dedicato agli stampatori romani del XVII secolo è stata una sfida non da poco, ma non ho voluto privarmi del piacere di descrivere un mondo che raccoglie, elaborandolo, il retaggio dei miniaturisti medievali”.

Leggendolo, credo abbia superato la sfida in pieno, proprio per quanto asserito poco sopra.

Aggiunge che molti dei protagonisti che abbiamo conosciuto all’interno del romanzo, sono veramente esistiti: “Tutti descritti nei ruoli che veramente rivestirono nel primo quarto del secolo, hanno saputo suscitarmi sin dalla fase ricerca profonde suggestioni”.

Addentriamoci nella storia: un uomo, si scoprirà essere Fra’ Pietro Rebiba, consultore dell’indice, viene trovato ucciso, stritolato da un torchio per stampa.

A indagare viene chiamato Girolamo Svampa, inquisitore che si occupa di stregoneria.

Il suo peggior difetto era l’orgoglio, insieme al bisogno di rinfacciare costantemente, a chiunque, quanto fosse al di sopra del comune intendimento.

Nella bocca della vittima sono state infilate delle pagine. E proprio da queste cominciano le indagini.

Aiutato dal bravo Cagnolo e dal segretario della Congregazione dell’Indice, Francesco Capiferro, Svampa scopre che Rebiba aveva steso una lista di titoli di libri che andavano proibiti o purgati.

Tra inseguimenti, minacce e ricerche fra le antiche strade e palazzi di Roma, le indagini si accentrano nelle stamperie.

Fra’ Girolamo combatte anche col proprio passato e i suoi fantasmi.

Sul collo ha inciso un marchio: “Un dolore cieco, in parte immaginario, in parte reale, lo tormentava alla base del collo, là dove restavano i segni di un marchio a fuoco. Il marchio tipografico di un roveto ardente”.

Nel frattempo viene ucciso Fra’ Severo Castellano, membro della Santa inquisizione.

Cagnolo viene prima ricattato, pena la morte di sua figlia, suora di clausura; quindi pure rapito!

“Il marchio dell’inquisitore” è comunque piacevole come lettura, sia per le parti storiche, per il giallo, ma anche per la scrittura particolare: “Sfarfallava nevischio…

Oltre che per dei momenti simpatici creati fra il bravo e Svampa.

Vediamo ad esempio questa descrizione: “Esibiva baffi e sopracciglia così lunghi che dei cardellini avrebbero potuto comodamente appollaiarvisi sopra”.

Marcello Simoni citazioni Il marchio dell'inquisitore
Marcello Simoni citazioni Il marchio dell’inquisitore

Più ci si avvicina al momento della soluzione del caso e più le scene sembrano farsi più veloci. Il ritmo aumenta e il lettore si accorge dell’urgenza di scoprire la verità.

“Il marchio dell’inquisitore” è interessante per diversi punti di vista: perché seppur di invenzione ci racconta di persone e ambienti reali. Perché è un giallo ben congegnato e per la scrittura capace dell’autore.

Marcello Simoni è un ex archeologo e bibliotecario.

Dice Sergio Pent de La stampa: “Tanto di cappello alla messa in scena, alla documentazione, alla credibilità di Marcello Simoni”.

 

©2016 Einaudi

ISBN 978-88-04-78774-7

Pag. 330

€ 12,90

 

Written by Miriam Ballerini

 

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