L’identità dei Rosolinesi di Rosetta Savelli – part. 3
Ha un impianto a tre navate e si continua a narrare, pur in assenza di documenti storici che ne accertino l’ autenticità, che qui, durante il suo cammino, si sia fermato a predicare San Paolo e che San Marziano vi celebrò i Sacri Misteri. Questo sito rappresenta il cuore storico della Città e testimonia la profonda Religiosità che caretterizza la Comunità di Rosolini.
Questo luogo merita di essere visitato per la sua singolarità, infatti si tratta della balza rocciosa da dove ha iniziato a svilupparsi l’originario impianto urbanistico di Rosolini, in un periodo che parte dal 1485 per giungere fino al 1712 e qui è stata edificata la Basilica ipogeico rupestre. La sua attuale configurazione evidenzia un progetto da parte degli abitanti di un borgo di allora che certamente nell’ alto Medioevo dovette svilupparsi su quella balza, che riutilizzò ipogei catacombali cristiani preesistenti, inglobandoli nella realizzazione della Basilica a tre navate. La navata centrale è lunga m.17,60 e larga m. 6,50 e si conclude con una bella apside a pieno centro, larga m. 3,74 dimezzata e comunicante con il vano di una tomba a baldacchino. Le otto campate di archi a tutto sesto poggianti su robusti pilastri, le tombe ad arcosolium, contribuiscono a rendere la Basica ancor più suggestiva in tutta la complessità della sua struttura architettonica. Dal 1485 essa fu inglobata nel Castello che il Casato dei Platamone iniziò a costruire nel 1673 ,in coincidenza del loro essere divenuti Principi di Rosolini e che ultimò nel 1606.
Recentemente all’ interno della Città sono stati effettuati importanti interventi di ristrutturazione fra i quali quelli del Cimitero Comunale e quelli riguardanti i Plessi scolastici e sono stati completati i lavori di risanamento viario e di riqualificazione del Centro storico ed anche questo operato si rivela essere un atto e un fatto di forte volontà da parte della Città di mantenere vivo ed attivo il legame fra il passato ed il presente, gurdando contemporaneamente al futuro. Ma le meraviglie di Rosolini sembrano davvero essere infinite, infatti oltre alla Storia, alla Cultura, alla Religiosità, all’ Arte e alla Natura , qui a Rosolini si può ammirare anche il mare, uno splendido mare, a soli pochi Kilometri dal suo Centro storico. Rosolini è capace di offrire anche le bellezze del mare, con le affascinanti distese di sabbia, sotto ad un tipico sole giallo, aperto e luminoso, infatti questi sono i luoghi ripresi nei famosi films del “ Commisario Montalbano “, così sapientemente raccontati nei suo romanzi dal grande scrittore siciliano Andrea Camilleri.
Ed una delle sue sagaci espressioni circa la Sicilia e la Sicilianità spiega perfettamente come e cosa è questa splendida Isola nei nostri giorni attuali : “Rispetto alla natura, la gente è ancora più complessa e variegata. Il bello della Sicilia è la scoperta quotidiana di Siciliani sempre diversi. Chiudere il Siciliano in un luogo di tanghero scostante è un errore grosso. Certo che esiste un Siciliano di questo tipo, ma c’è anche il sangue di tredici dominazioni. Credo che oggi noi Siciliani, abbiamo l’ intelligenza e la ricchezza dei bastardi, la loro vivacità ed arguzia.”
E la tela che Camilleri dipinge con le sue espressioni risulta essere veramente coerente e perfetta.
La Città di Rosolini, insieme a Noto, Avola, Siracusa, Marzamemi, Portopalo di Capo Passero, Pachino, Riserva di Vendicari, Cavagrande e del Plemmirio, Modica, Pozzallo e Ragusa, costituiscono alcune delle destinazioni vacanziere più ambite dai turisti di tutto il mondo , grazie anche alla presenza dell’ Areoporto Fontanarossa di Catania che si trova a meno di un’ ora da Rosolini.
Fra tutte le Città sopra citate, quella di Rosolini è particolarmente nota ed apprezzata per le Cave e per i Siti archeologici, situata nella parte sud – occidentale della Provincia, ai piedi dei monti Iblei e a cavallo tra le province di Siracusa e di Ragusa.
A Rosolini anche la Gastronomia ha lasciato le sue tracce archelogiche infatti dal “ Maccu ri favi “ che mangiarono gli antichi Greci, alla “ Capunatina “ di origine Araba, al “ Tummali” di origine Spagnola le specialità alimentari tipiche Rosolinesi denotano e specificano le origine delle popolazioni che attraverso i secoli hanno attraversato o anche dominato l’ Isola.
Sono custodite qui a Rosolini delle ricette locali antiche che si possono ritrovare anche in altre parti dell’ Isola ma che in ogni zona hanno un “ quid” che le caratterizza in base all’ utilizzo in eccedenza o in carenza di certi elementi quali :l’ aglio, la cipolla, l’ aceto, il limone, l’ origano, la noce moscata, l’ acquavite e tale elementi aggiunti in maggiori o in minori quantità contribuiscono a creare e a realizzare un prodotto unico e tipico di quel paese ed ogni paese ha quindi le proprie ricette che si diversificano da luogo a luogo, come ha sapientemente rivelato la Gentilissima Signora Corradina.
Appartengono alla tradizione culinaria locale le cosiddette “ Monache di casa “ ed erano alcune donne che preparavano i pranzi nuziali ed anche i pranzi di lutto “ Cunsuli “ oppure i dolci che si consumavano e che allietavano i periodi festivi, denominati “ Dolci di Riposto “ ed erano di squisita ed inimitabile fattura. Alcune di queste ricette continuano ad essere preparate anche nei giorni nostri, percui gli antichi sapori si ritrovano ancora intatti in pietanze moderne, come ulteriore conferma della ferma volontà di mantenere vivo il passato attraverso la modernità del tempo presente. Tra le minestre ricordiamo “ U ‘ ncucciatieddu “ costituito da frustoletti di pasta di grano duro cucinati in un’ amalgama di ricotta, acqua e pezzetti di zucca gialla previamente bollita. E ancora “ A pasta ca muddica “ pasta condita con mollica di pane brustolita, olio, aglio e formaggio pecorino. E poi “ I ravioli “ pasta di grano a formelle quadrate con ripieno di ricotta, uova e maggiorana, conditi con sugo di carne di maiale o di vitello. E poi ancora “ I maccaruna e i cavatieddi” pasta a pezzettini e vuota all’interno perchè lavorata con un filo secco di grano “usu” o con un ago da calza “ cavati “ con le dita, conditi poi con sugo di carne di maiale, cosparsi di ricotta salata ed infornati. Altri piatti tipici sono costituiti dalle minestre di legumi, tra le quali “ I favi a’ nzincaredda “ oppure “ U maccu lurdu “ fave cotte insieme a ceci, fagioli, lenticchie e lardo di maiale e questo era il tipico piatto popolare del giovedì grasso ed ancora “ I lolli no maccu “rollini di pasta amalgamati con il “ maccu” a base di fave sbucciate e poi ridotte a crema.
Tra le pietanze di carne oltre a “O farsumauru “ e “ oiaddu a gna minicoria “, particolarmente saporito è “ A gnieddu e u ciaurieddu ‘nfurnatu“ e questo continua ad essere uno dei piatti più comuni di Rosolini in quanto qui l’ attività della pastorizia seppure non sia più intensamente praticata come nel passato, continua però ad essere una attività fra le attività produttive di questo luogo. Un’ altra pietanza tipica di Rosolini è “ U pisciruovu a rosalinara “ che è una sorta di omelette formata da uovo, copoletta soffritta, prezzemolo, pepe ed asparagi selvatici già cotti ed amalgati con ricotta. La tradizione della preparazione delle focacce è rimasta costante e continuativa negli anni ed occupa un posto di rilievo nella cucina locale e fra queste vi sono : “ A ‘mpanata “ pasta a dischi sovrapposti e ripiena di broccoli, di baccalà o di anguille consumata nel periodo natalizio, mentre nel periodo pasquale la pasta viene ripiena con carne di agnello e poi infornata. E poi ancora “A nfigghiulata “ e “ A cucca “ entrambe costituite da strisce di pasta stirate con il mattarello e poi farcite con elementi diversi
E dulcis in fundo i dolci, fra i quali : “ I gravazzati “ striscia di pasta stirata con il mattarello e facita con un’ amalgama di ricotta, pezzetti di cioccolato e zucchero a velo e poi ancora “ I pasti fuorti “ amalgama di farina, zucchero e albume e “ I ramuzzi “ dolce preparato con impasto di farina e miele “ di satra “ e poi “ I mustazzola “ amalgama di farina e vino cotto ed ancora “ I ricci ri miennila” tipici dolci di mandorla, i cui semi sbucciati triturati finemente si amlgamano ad albume e zucchero e sono a diposizione di tutti i buongustai che vorranno recarsi a Rosolini in quanto si possono assaporare nelle diverse pasticcerie della Città che li producono.
Questi sono solo alcuni dei tanti e validi motivi che rendono incantevoli questi luoghi ed anche assolutamente meritevoli di essere visitati e conosciuti ed è inoltre molto facile comprendere i motivi per i quali la gente del luogo rimanga così legata alle proprie radici anche se e quando è stata costretta ad allontanarsi pur conservando nel cuore il desiderio vivo ed urgente di farvi ritorno. Proprio in queste giornate prenatalizie “ Sicilia Mondo “ che è l’ Associazione Socio – Culturale dei Siciliani e delle Eccellenze Siciliane nel mondo ha organizzato a Catania un incontro – studio con la presenza di 10 Siciliani Eccellenti che hanno arricchito l’ immagine della Sicilia nelle Società e nelle Comunità che risiedono all’ Estero. I 10 partecipanti sono stati scelti per sorteggio su una selezione di 40 corregionali dei 142 che sono entrati nel network “ Sicilia Mondo “ ( www.sicilianinelmondo.net ) e questo network è il laboratorio di conoscenza e di ricerca dei Siciliani Eccellenti che occupano posti di responsabilità.
Tale incontro che si è tenuto nella giornata del 17- 12- 2011 presso l’ Hotel Nettuno in Catania e si è posto come obbiettivo quello di realizzare la conoscenza diretta delle persone, delle loro esperienze e delle loro proposte al fine di acquisire indicazioni utili per una Politica di Sviluppo della Sicilia e della sua Internalizzazione.
All’ incontro hanno presenziato e partecipato alcune Autorità locali importanti fra le quali l’ Illustre Presidente della Regione Siciliana Onorevole Raffaele Lombardo e l’amico e Presidente dell’ Associazione Italo- Siciliana in Santa Fe, il Maestro Giuliano Ovando Salemi Gugliotta, appositamente giunto dall’ Argentina per partecipare a questo importante Incontro e Confronto intitolato “ Per restare nel moto di un mondo sempre più globalizzato ed esigente “. Inoltre nella medesima giornata di sabato 17 – 12 – 2011 la Regione Siciliana e l’ Assesorato ai Beni Culturali e all’ Identità Siciliana – Registro delle Eredità Immateriali ha organizzato una Giornata di studio, intitolata “ Quali azioni per la salvaguardia, la divulgazione, la promozione e la fruizione delle eredità Immateriali Siciliane “ che si è tenuta presso C.I.A.P.I. – Priolo Gargallo – Siracusa. Presenti anche qui la Maggiori Autorità locali fra le quali il Prof. Egidio Ortisi, Presidente C.I.A.P.I., il Prof. Sebastiano Missineo, Assessore ai Beni Culturali e all’ Identità Siciliana, il Prof. Aurelio Rigoli, Presidente della Commisione R.E.I. ( Il Registro delle Eredità Immateriali fra Tradizione, Cultura e Crescita dei Territori ).ed anche l’ Autorevole Presidente dell’ Associazione
“ Rosolinesi in Siracusa “ Corrado Di Stefano.
Dunque la Terra di Sicilia si propone e si adopera per essere quanto mai al passo con i tempi moderni che corrono per e attorno al mondo al pari di un treno di ultima generazione ad alta velocità, dove la Stazione Centrale rimane collocata da secoli nel cuore della splendida Isola di Sicilia che merita assolutamente di essere visitata e conosciuta perchè senza di essa, come hanno sostenuto alcuni degli Illustri Visitatori del secolo scorso quali Goethe, Stendhal e Maupassant, non si sarebbe visitata l’ Italia nella sua interezza e completa bellezza.
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Written by Rosetta Savelli
Complimenti alla scrittrice Rosetta Savelli,per l’articolo.
Io, rosolinese doc.condivido gli intenti dell’iniziativa in sintonia con le linee culturali perseguiti dall’Associazione rosolinesi in Siracusa e del Circolo Siciliano di Santa Fè -Argentina, considerato l’indubbio ritorno di immagine.
Grazie.
Grazie Corrado per il commento e per la stima verso Rosetta! Condividi l’articolo con i tuoi amici così che tutti possano leggerlo :D