“Anna Magnani” di Chiara Tognolotti: il simbolo della donna romana e popolana

“Anna Magnani porta il cognome della madre. Marina Magnani iscrive Anna Maria all’anagrafe di Roma il 7 marzo 1908; il padre non riconosce la bambina, né avrà un ruolo nella sua esistenza.”

Anna Magnani di Chiara Tognolotti
Anna Magnani di Chiara Tognolotti

Il testo Anna Magnani, di Chiara Tognolotti, pubblicato da Carocci editore nel 2025, racconta con rigore storico e giornalistico la figura dell’attrice Anna Magnani.

L’autrice, che è una storica del cinema, in questa biografia ben documentata, costruisce un racconto davvero esaustivo attingendo a un’ampia mole di fonti: articoli d’epoca, interviste, documenti d’archivio e testimonianze dirette.

Il risultato è un profilo dell’attrice che restituisce la complessità umana e artistica della Magnani, senza mitizzarla e neppure banalizzarla. Ma soprattutto senza cadere nel pettegolezzo o nella spicciola aneddotica.

È con maestria che l’autrice intreccia la vita privata di Anna Magnani con la sua carriera artistica, in un equilibrio ben modulato tra la donna e l’artista.

Il libro racconta come le sue esperienze personali, che vanno dalle sue umili origini alle sue relazioni tumultuose, (soprattutto quella con Roberto Rossellini), o il rapporto viscerale con il figlio Luca, abbiano plasmato la sua recitazione. Che le hanno assegnato una carica di vitalità e immediatezza interpretativa che l’ha resa unica.

La Tognolotti scava a fondo nella psicologia della Magnani, andando oltre l’immagine pubblica della donna forte e passionale.

Tanto che ne emerge un ritratto di una donna dalla personalità complessa: insicura, possessiva, segnata da un profondo senso di abbandono e da una struggente ricerca d’amore e di stabilità familiare. Pur apparendo un’icona di forza e vitalità di fronte al pubblico, nella vita privata Anna Magnani era spesso preda di ansie e di una cocente solitudine, dimensione emotiva raccontata dall’autrice con delicatezza.

La Tognolotti non si limita a elencare i suoi film, ma spiega come e perché nelle pellicole da lei interpretate, la Magnani sia riuscita a creare un modello di anti-diva popolare.

“A partire dall’interpretazione di Roma città aperta, il macropersonaggio di Magnani comprende e rielabora l’elemento dell’italianità, in un equilibrio instabile tra tensioni diverse e talvolta divergenti.”

Un merito che va dato alla biografia è quello di avere dedicato ampio spazio agli esordi di Anna Magnani, un periodo poco conosciuto dal grande pubblico. Raccontando nel dettaglio la sua gavetta nel teatro di varietà, nel cinema dei ‘telefoni bianchi’ e nella rivista, mostrando come quella fase cruciale di apprendistato abbia perfezionato la sua potente fisicità scenica.

Precedente che permette di capire che l’interpretazione di Roma Città Aperta non fu un fulmine a ciel sereno, ma il frutto maturo di un lungo e duro lavoro dell’attrice.

Anna Magnani è stata spesso celebrata come il simbolo della donna romana e popolana. Nel libro, l’autrice non nega questa dimensione, ma la analizza in modo critico, mostrando come questa immagine sia stata in parte costruita e come la stessa abbia saputo gestirla.

L’autrice indaga inoltre le ragioni culturali e sociali per cui quel carattere così autentico e passionale della Magnani abbia attecchito profondamente nell’immaginario collettivo italiano del dopoguerra.

“Le qualità attoriali perfezionate sui palcoscenici degli anni Trenta rendono Anna Magnani particolarmente adatta ai ruoli di servetta brillante e, più avanti, della antisoubrette.”

Nonostante la mole di informazioni e il rigore della ricerca, il libro è scritto con uno stile narrativo coinvolgente, quasi romanzesco, che rende la lettura piacevole e avvincente.

Tognolotti ha avuto il dono di saper trasformare i dati storici in una storia appassionante, restituendo il ritmo, le emozioni e i drammi di una vita vissuta all’insegna della passione.

Anna Magnani non è un libro di gossip, o un racconto dai retroscena piccanti, e neppure un approccio puramente celebrativo dell’attrice romana.

Anna Magnani è una biografia molto interessante per la storia del cinema e del costume italiano.

Uno dei capitoli più toccanti e ben costruiti del libro è quello dedicato agli anni ’50 e ’60, quando il neorealismo entra in crisi e la Magnani, ormai icona mondiale dopo l’Oscar per La rosa tatuata (1955), fatica in Italia a trovare ruoli all’altezza del suo talento. L’autrice non nasconde le difficoltà incontrate dall’attrice, né le sue delusioni professionali e la sua intolleranza verso un’industria cinematografica che la confinava a ruoli stereotipati di sé stessa. Aspetto questo che dimostra la vulnerabilità della Magnani.

L’autrice, inoltre, analizza con precisione il suo tentativo di reinventarsi nel cinema internazionale (da Vento di tempesta a Pelle di serpente), in un percorso fatto di luci e di ombre.

“La formazione artistica di Anna Magnani è solida: lasciato il ginnasio, studia pianoforte all’Accademia di Santa Cecilia e nel gennaio del 1927 viene ammessa alla scuola di recitazione Eleonora Duse…”

Sebbene la Magnani fosse spesso descritta come una persona istintiva, l’autrice smonta questo luogo comune mostrando la meticolosità con cui affrontava la scena.

Ed è con l’ausilio di registi e colleghi, che hanno testimoniato il suo ‘metodo’: un mix di geniale intuito e di tecnica affinata in decenni di palcoscenico, che il profilo di Anna Magnani si fa più intenso. La sua capacità di fondere vita e arte, di portare sulla scena i propri drammi personali in modo controllato e artisticamente elevato, viene analizzata come il frutto di un eccellente professionalità.

In conclusione, la biografia della Chiara Tognolotti non è solo la storia di una donna, ma è anche un affresco dell’Italia del Novecento. Le vicende personali e professionali della Magnani sono infatti calate perfettamente nel suo tempo: dalla Roma fascista a quella della guerra e della liberazione, dal boom economico agli anni della contestazione. Attraverso quest’analisi, il lettore ha modo di conoscere come la popolarità dell’attrice sia stata legata ai mutamenti sociali del paese: lei, figlia illegittima e cresciuta in povertà, incarnava le speranze e le fatiche di un’Italia che stava faticosamente rialzandosi.

Chiara Tognolotti citazioni Anna Magnani
Chiara Tognolotti citazioni Anna Magnani

Anna Magnani di Chiara Tognolotti è un’opera matura, equilibrata e profondamente rispettosa, che va oltre il mito per raccontare la donna, l’artista e il suo rapporto con un’Italia in trasformazione.

Libro esplicativo sul personaggio della Magnani, il testo mette in luce i molti aspetti e le diverse sfaccettature caratteriali di una delle voci più autentiche e potenti del nostro cinema. Infine, la Tognolotti non conclude la sua narrazione con la morte dell’attrice, ma si spinge a riflettere sulla sua eredità.

Cosa resta oggi di Anna Magnani? Si interroga l’autrice.

Suggerendo che la sua lezione di verità, di anti-convenzionalità e il coraggio di mostrarsi per quella che era, fragilità comprese, è più attuale che mai in un’epoca dominata dalle immagini patinate e filtrate dei social media. Per questo la figura di Anna Magnani rimane un esempio di spontanea umanità. Restituendo al lettore il ritratto di una donna moderna e complicata e di un’artista consapevole e instancabile.

Opera che eleva il genere della biografia a saggio storico e a racconto umano di grande profondità, leggere questo libro non significa solo conoscere la vita di una star, ma immergersi in un pezzo fondamentale della nostra storia culturale. Al fine di comprendere un’idea di cinema che la Magnani ha contribuito a rivoluzionare per sempre.

“Roma, le 11 di mattina del 28 settembre 1973. Nella basilica di Santa Maria sopra Minerva si officiano i funerali di Anna Magnani, scomparsa due giorni prima a 65 anni.”

 

Written by Carolina Colombi

 

Un pensiero su ““Anna Magnani” di Chiara Tognolotti: il simbolo della donna romana e popolana

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *