Pesaro, Capitale della cultura italiana 2024: interazione tra arte, natura e tecnologia
“La capitale italiana della cultura per il 2024 sarà Pesaro. Quest’anno l’appuntamento arriva in un momento complicato in cui abbiamo ritrovato la guerra di nuovo così vicina a noi. Cerchiamo di guardare avanti e nello specifico al 2024, e lavoriamo con fiducia e speranza affinché tutto sia superato nel migliore dei modi.” ‒ Dario Franceschini, politico e scrittore
Pesaro, conosciuta principalmente per aver dato i natali al celebre compositore e musicista Gioacchino Rossini, nel 2017 riceve dall’UNESCO il riconoscimento di città creativa per l’attenzione alla musica. Nel 2024 Pesaro è stata designata Capitale della cultura italiana 2024.
Posizionata a nord delle Marche, regione sita nell’Italia centrale, si affaccia sul Mar Adriatico, confinando per un breve tratto col piccolo Stato di San Marino.
Capoluogo di sicuro interesse paesaggistico e culturale, la provincia di Pesaro è favorita in prossimità del mare da un territorio di tipo collinare, a differenza della zona montuosa verso l’interno, con corsi d’acqua che la percorrono da ovest a est, e sfociano poi nel Mare Adriatico. L’economia di Pesaro si concentra su settori che vanno da quello agricolo all’industriale; mentre prevalente è il comparto turistico, balneare e culturale, primaria fonte di reddito della provincia e della regione Marche.
“C’è chi vince e c’è chi è finalista, ed essere finalisti è come essere candidati all’Oscar. È già un grande risultato entrare nella short-list sia perché è frutto di un’idea di programmazione condivisa sia perché è un titolo importante e bisogna cominciare a fregiarsi anche del titolo di finalista della Capitale italiana della cultura.” ‒ Dario Franceschini
Le origini di Pesaro, risalenti all’epoca romana, sono testimoniate dalla struttura urbanistica della città che si sviluppa con la tipica configurazione a croce, suddivisa fra cardo e decumano, intorno alla quale trova spazio il centro storico.
Fondata quale colonia romana nel 184 a.C. su di un territorio abitato dai Piceni, popolo già insediato in zona dall’Età del ferro, posta sulla via Flaminia, assume il ruolo di un importante centro commerciale. Dopo la caduta di Roma, grazie alla presenza dei Franchi, la città entra a far parte dello Stato della Chiesa.
Nel Rinascimento, assiste quindi a un susseguirsi di governi che vanno dai Malatesta (1285-1445), agli Sforza (1445-1512), per arrivare ai Della Rovere (1513-1631). Ed è proprio sotto il dominio di questi ultimi, che Pesaro conosce il suo periodo di maggior fervore culturale, diventando sede centrale del loro governo. Durante il quale, nei primi anni della gestione dei Della Rovere, viene dato spazio a un’intensa urbanizzazione con palazzi pubblici e privati, oltre che all’innalzamento di una cinta muraria per difendere la città da attacchi provenienti dal mare.
L’antica struttura urbana, visibile ancora oggi, in cui è riconoscibile il foro, oggi Piazza del Popolo, nodo focale della vita politica e sociale del centro; in posizione dominante sulla piazza si trova il Palazzo Ducale, classico edificio rinascimentale costruito dalla famiglia Sforza. Poi ampliato dagli stessi Della Rovere.
In zona divergente rispetto al centro si trova Rocca Costanza, fortezza militare voluta da Costanzo Sforza a difesa della città.
Inoltre, dell’età dei Della Rovere rimangono alcune stanze affrescate superbamente: ne sono esempio l’appartamento del Duca e della Duchessa.
A proposito del centro storico cittadino, da ricordare che è custode di chiese con portali gotici di vero pregio edificate sotto i Malatesta, il cui mecenatismo è noto, annoverando fra gli uomini di cultura il grande Francesco Petrarca, frequentatore della corte dei Malatesta.
La Cattedrale di Pesaro, che conserva la facciata originale del XIII secolo, in contrapposizione al suo interno restaurato nell’Ottocento, custodisce al suo interno un vero tesoro rappresentato dai mosaici che coprono due pavimentazioni sovrapposte, i cui temi iconografici religiosi sono di epoca paleocristiana e medievale.
Il palazzo seicentesco dei marchesi Mosca, in piazza Mosca, ospita i Musei Civici, la Pinacoteca e il Museo delle Ceramiche.
Nella Pinacoteca è conservata la straordinaria Pala di Pesaro del Giambellino, affiancata a una preziosa collezione di ceramiche di periodo rinascimentale e provenienti da una collezione privata, realizzate da artisti del Ducato di Urbino.
La casa di Gioacchino Rossini è oggi un museo, con spartiti, memorie e oggetti personali del compositore.
La Sonosfera è un anfiteatro, dotato di un tipo di acustica singolare che prevede numerosi altoparlanti e una sfera di proiezione a 360° per la visione e l’ascolto di documentari ad alta definizione.
La Sfera Grande, chiamata dagli abitanti di Pesaro Palla, realizzata dallo scultore Arnaldo Pomodoro, è celebre per le sculture in bronzo racchiuse al suo interno, rappresentative di un arcano sistema di segni.
Villa Imperiale, progettata da un architetto del Rinascimento è stata pensata per gli svaghi di Alessandro Sforza, e poi di Francesco Maria I della Rovere, duca di Urbino. Esempio architettonico di indubbia eleganza, è impreziosita da affreschi del Bronzino e di Dosso Dossi, oltre che da giardini inseriti nel parco naturale del monte San Bartolo. Che si sviluppa tra Gabicce Mare e Pesaro, affacciandosi sul Mare Adriatico con splendide falesie, spiagge e suggestive calette. Il parco si presenta inoltre con ricchi elementi naturali, oltre che testimonianze rappresentate dai ritrovamenti antichi presenti all’interno del parco.
“La rete dei musei si è notevolmente arricchita e diversificata con luoghi rinnovati…” ‒ Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro
Per tornare alla designazione di Pesaro quale Capitale della cultura italiana 2024, le istituzioni cittadine e regionali hanno accolto la candidatura con l’allestimento di numerosi festeggiamenti, a testimoniare l’importanza dell’evento. Preparandosi ad accogliere visitatori provenienti non soltanto dall’Italia.
Il progetto di Pesaro Capitale della cultura italiana per il 2024 ruota intorno a una tematica fondata su un’indagine che verte sulla natura della cultura, che si manifesta attraverso l’arte, la natura e la tecnologia, in stretta sinergia fra loro.
Tema pensato per esprimere la volontà di esplorare le interazioni tra arte, natura e tecnologia, favorite dal principio di un tipo di esperienza focalizzata sull’ambiente. Quindi, ambiente e natura, in un connubio assai vincente, sono il filo conduttore del progetto che sta alla base del programma delle celebrazioni di Pesaro 2024.
Due mondi, natura e cultura, che interagiscono fra loro grazie all’intervento della tecnologia, il cui simbolo è la biosfera installata in centro città, rappresentativa del binomio arte-scienza.
Ed è grazie ad un’illuminazione, realizzata con l’accensione di numerosi led, che prevede il coinvolgimento di un alto numero di visitatori, cittadini autoctoni o visitatori occasionali, in una esperienza dal sapore innovativo.
In definitiva, condivisione e inclusione sono i valori trainanti che animano le celebrazioni di Pesaro Capitale della cultura 2024.
Previsti, inoltre, centinaia di eventi estesi sul territorio adiacente Pesaro, capoluogo di provincia, con l’inclusione nei festeggiamenti di 50 comuni in un viaggio che vede la città per dodici mesi, farsi una città teatro.
Con la presenza di Marina Abramović, artista serba, che con la sua performance The Life, le celebrazioni assumono una maggior attrattiva.
Da menzionare è il celebre Rossini Opera Festival, dedicato all’illustre cittadino di Pesaro, che si tiene ogni anno per omaggiare la figura di grande compositore e musicista.
Tra gli ospiti d’eccezione, la presenza del cantante Claudio Baglioni e della band Pinguini Tattici Nucleari. Nonché la partecipazione della senatrice Liliana Segre, figura istituzionale di grande rilievo. Presente anche l’attrice comica Virginia Raffaele, nonché l’attrice Drusilla Foer.
A soffermarsi sull’importante tematica ambientale ed ecologica, sarà l’intervento di migliaia di lucciole biodegradabili, idea realizzata da un laboratorio di design di Rotterdam.
Infine, che dire della cucina pesarese, anch’essa aspetto integrante e non trascurabile dell’evento. Che è legata strettamente ai prodotti del mare Adriatico, con il piatto simbolo dei passatelli di pesce. A seguire, la tradizione culinaria pesarese è arricchita da alcune ricette ideate in onore di Rossini, noto buongustaio. Fra le quali la pizza Rossini, una varietà di pizza farcita con uova e maionese.
Dunque, un anno straordinario per Pesaro, che si è preparata ad accogliere l’evento con manifestazioni che accompagnano i visitatori a conoscere un territorio ricco di bellezze e di risorse naturali, oltre che di testimonianze storiche e artistiche.
“È molto bello il gesto con cui il sindaco di Pesaro ha dedicato la vittoria alla città ucraina di Kharkiv. Veramente un gesto molto simbolico e molto forte che conferma quanto la cultura unisca e sia strumento di pace.” ‒ Dario Franceschini
Written by Carolina Colombi
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