“Miraggi” raccolta di racconti di Elena Basile: specchio della realtà odierna

“Siamo fatti della materia di cui sono fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo di un sogno è racchiusa la nostra breve vita.” William Shakespeare

Miraggi di Elena Basile
Miraggi di Elena Basile

Le figure centrali su cui ruotano le vicende narrate dalla scrittrice Elena Basile nella raccolta Miraggi, sono prevalentemente donne.

Donne, che con le loro idiosincrasie sono impegnate a districarsi in situazioni talvolta difficili, quelle previste dal gioco della vita, che con il loro dipanarsi si presentano spesso di complessa soluzione.

“L’imponente portone di bronzo era serrato, e solo allora si ricordò che la biblioteca sarebbe rimasta chiusa per lavori durante un breve periodo in estate.”

Pubblicato in una sua prima edizione nel 2018 da Castelvecchi editore, la raccolta di racconti, dieci per l’esattezza, promette fin dal titolo, Miraggi per l’appunto, un contenuto di ampio spessore esistenziale. Promessa che mantiene, peraltro.

Titolo, il cui significato non è da intendersi teso a vagheggiamenti onirici, ma da interpretarsi, da parte delle protagoniste, come ambizione di riscatto rispetto alla mediocrità della vita. Riscatto che talvolta vede la luce, altre volte no.

Sullo sfondo, a far da cornice a una narrazione dai toni evocativi, uomini, relegati a occupare un ruolo secondario, e i cui profili appaiono spesso evanescenti.

“Era estate, questo lo ricordo bene, la tenda bianca si agitava scossa dal vento e due mosconi ronzavano al centro della stanza.”

Ambasciatrice per professione e scrittrice per passione, Elena Basile, l’autrice di Miraggi, oltre alla silloge in questione ha realizzato altre opere che hanno ricevuto riconoscimenti importanti.

La raccolta di racconti, che merita un commento del contenuto e della forma, realizzati con ampia abilità stilistica, non è dunque la sua prima esperienza narrativa.

“Nulla mi disturbava, né le chiacchiere della gente, né la solitudine cui ero costretta.”

Dal Portogallo all’Ungheria, per passare dalla Svezia al Canada, con vivide descrizioni di location rese memorabili grazie anche al percorso professionale della Basile, che l’ha portata a conoscere luoghi e mondi fra i più diversi.

Capitalizzando un bagaglio di esperienze, umane e di lavoro, custodi di tradizioni, a cui ha probabilmente attinto per realizzare la sua produzione letteraria. Anche se in più occasioni l’autrice ha espresso il senso di estraniamento subito dalle persone costrette a vivere in città diverse da quella d’origine.

“Margherita e Rosanna si conoscevano dagli anni universitari. Avevano preparato gli esami insieme, condividendo la noia dello studio e la paura di non riuscire.

Il filo conduttore che lega ogni racconto al successivo, ed è elemento imprescindibile della raccolta, è l’incontro, tema dell’intera silloge. Incontro, inteso sì quale occasione per stabilire rapporti con i propri simili, ma anche come momento di intima riflessione in un’esplorazione di se stessi e del proprio IO.

Dunque, l’incontro come circostanza per scoprirsi in profondità; condizione altrimenti difficile da far affiorare nel contesto familiare, non sempre in grado di accogliere questo tipo di riflessione.

Incontri fra uomini e donne o soltanto fra donne, con figure femminili spesso associate da una costante sensazione di disagio tesa a trasformarsi in una sorta di malinconica visione della loro quotidianità.

Tuttavia, le protagoniste femminili della Basile non sembrano rassegnate a vivere in una continua condizione di afflizione; cercano, infatti, di affrancarsi da un vincolo psicologico che le vorrebbe vedere soggiacere a un destino maldestro.

Altro elemento inserito nel contesto narrativo è una forma di contraddizione fra la mente raziocinante delle donne che si scontra con la loro sfera emotiva. Come contradditorio, almeno così si evince dalla narrazione, è il rapporto di forza tra uomini e donne, spesso causato dall’incomunicabilità tra i due sessi.

È possibile eliminare i rapporti di forza?

Si chiede l’autrice attraverso una delle protagoniste, mettendo in luce il rapporto con un compagno di difficile gestione, che mette in discussione l’autonomia della protagonista stessa.

Un ulteriore elemento incluso nei racconti è la contrapposizione tra la vita e la morte. Come si evince dal racconto ambientato nel museo dedicato all’Olocausto, luogo simbolo di uno dei più grandi genocidi del Novecento.

È forse in un luogo così tristemente celebre che può nascere la speranza di cambiamento in un mondo che ha perso la fiducia nell’umanità?

Si chiede il lettore, già coinvolto nell’appassionante lettura di Miraggi. Difficile da dirsi, nonostante attraverso i suoi personaggi, il testo cerchi di darsi una risposta esaustiva.

“Rimaste sole nella semioscurità della casa ci guardammo sorridendo, entrambe un po’ imbarazzate.”

Racconti non sempre di facile fruizione, quelli compresi nella raccolta Miraggi, che hanno però il pregio di mettere il lettore di fronte a speculazioni di ampio spessore. Quali l’amore e amicizia, da potersi considerare due facce della stessa medaglia; che sono ulteriori elementi si intrecciano in un connubio avvincente, teso a rivelare il vuoto nascosto in certe esistenze.

Elena Basile citazioni
Elena Basile citazioni

Inoltre, la bulimia, di cui una delle protagoniste è vittima; con le conseguenze che ne derivano da questo tipo di problematica, non certo condizione di benessere per una donna. E che inevitabilmente porta la protagonista a entrare in conflitto con se stessa.

Questioni tutte, quelle sviscerate dalla Basile attraverso la sua narrazione, che sollecitano spunti su cui dibattere, in quanto sono specchio della realtà odierna, di una società dove molti disagi esistenziali occupano, almeno in parte, la quotidianità di ogni individuo.

“Era una giornata grigia. Il cielo gonfio di nuvole come lacrime trattenute. Avevo lasciato la villa senza sapere veramente dove andare. Mio figlio sgambettava sul prato, seguito passo passo dalla tata: sembrava tranquillo.”

Raccolta originale, con racconti scanditi da un ritmo ben modulato, che grazie alla scrittura evocativa della Basile gode di una profonda espressività. La quale fanno di Miraggi un testo che si distingue per l’importanza che hanno le situazioni vissute dalle protagoniste. Le cui esistenze risultano talora sospese tra sogno e realtà.

I racconti sono talvolta raccontati con una prosa malinconica e un tocco lieve, con ambientazioni narrative dissimili fra loro, rivelando un’attenzione e una sensibilità verso problematiche esistenziali di cui la Basile si fa partecipe.

In merito al registro adottato dall’autrice, che attraverso la lettura rivela scelte stilistiche dettate da un’intuizione narrativa di pregio, ha conferito a Miraggi un imprinting davvero attraente.

“Provavo un dolore fisico man mano che i ricordi venivano a galla. Non era soltanto l’abbandono da parte di un uomo che mi affliggeva, ma la sensazione che fosse tutto troppo meschino. Il male mi sembrava presente, non ce ne potevamo sbarazzare.”

 

Written by Carolina Colombi

 

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