“Nel paese delle pulcette” di Beatrice Alemagna: gli occhi dell’incanto
Osservando il mondo con gli occhi della semplicità e dell’incanto, ogni cosa ci attrae e appare gradevole. Non è necessario vivere in un castello per sentirsi un re o una regina; non è necessario indossare abiti sfarzosi per mostrare la propria regalità.
Anche la casuccia più sbilenca e sgangherata può diventare calda e accogliente, basta solamente “vedere” al di là di ogni futile apparenza.
Osservando il mondo con gli occhi della semplicità e dell’incanto, le forme e le lunghezze si annientano, i rumori divengono suoni, e il luccichio di splendore avvolge ogni cosa e ogni essere.
Questo modo di osservare è “un dono”, esso non appartiene a tutti in modo innato, ed è concesso a pochi solo dopo aver vissuto speciali, intime e riflessive esperienze.
Beatrice Alemagna è una scrittrice e illustratrice italiana, specializzata nella letteratura per l’infanzia la quale, attraverso le sue strabilianti illustrazioni accompagnate da poche inequivocabili parole, lancia messaggi morali di inconfutabile spessore.
“Nel paese delle pulcette” viene pubblicato per la prima volta in Italia nel 2009 ma ancora oggi, dopo ben 15 anni, vende tantissimo; esso viene scelto “a vista” nelle esposizioni, e viene consigliato da chi, ha avuto la fortuna di riceverlo in dono.
“Nel paese delle pulcette”, a differenza degli altri libri illustrati di Beatrice Alemagna, gode di un’illustrazione speciale, insolita, morbida, calda, avvolgente, coccolosa, che ci permette di addentrarci totalmente nella storia, al punto tale da aver come l’impressione di essere caduti all’interno del libro stesso.
Un vecchio materasso diviene l’abitazione di un numero considerevole di pulcette. Un vecchio materasso, osservato con gli occhi della semplicità e dell’incanto, diviene una meravigliosa città.
È il compleanno della pulcetta grassa, la quale decide di invitare le altre pulcette sue concittadine, alla sua festa, quindi abbellisce la sua casetta e prepara tanti cibi deliziosi.
“Drin” suonano alla porta, la pulcetta grassa felicissima, si fionda ad aprire e rimane basita quando si trova dinnanzi i suoi ospiti, ella rimane delusa poiché credeva che tutte le pulcette fossero grasse e bianche come lei.
Amareggiata deve fare i conti con la realtà che le presenta: la pulcetta magra; la pulcetta gialla; la pulcetta dagli occhi enormi; la pulcetta dalle gambe lunghe; la pulcetta pappagallo.
L’osservazione della pulcetta bianca e grassa viene condivisa da tutte le pulcette che, per la prima volta, si accorgono di essere tutte diverse!
Nello stupore generale, tutte le pulcette si rendono conto di essere nate così, tutte diverse, tutte belle, tutte speciali!
A quel punto la magia dell’osservare con gli occhi della semplicità e dell’incanto discende su tutte le pulcette presenti.
La festeggiata esclama soddisfatta: “Entrate! Sembra proprio che non possiamo farci niente. Non possiamo farci niente, andiamo a ballare!” (tratto da “Il paese delle pulcette”).
La bellezza dei libri illustrati di Beatrice Alemagna arriva anche attraverso l’utilizzo delle parole. Ogni cosa ha il suo nome, e ogni cosa o modo di essere, viene chiamato con il proprio nome, deve assolutamente essere chiamato con il proprio nome.
Ci sono termini che non vengono usati poiché appaiono offensivi; non si può dire “grassa” o “bassa”, no perché si offende. Eppure Beatrice Alemagna utilizza i termini giusti per spiegare che apparteniamo tutti alla stessa specie, benché siamo totalmente diversi gli uni dagli altri, ed è proprio nella diversità che dovremmo apprezzarci ed amarci.
In fondo, le parole feriscono, non per il loro significato esplicativo, non per la loro forma o struttura metrica, bensì per il tono con il quale vengono pronunciate e per l’enfasi che ad esse viene attribuita durante la personale pronuncia.
In conclusione, è bello essere così come si è, è bello rispettarsi ed amarsi per ciò che si è, ed è bello quando le parole si utilizzano correttamente poiché le esse feriscono solamente, se nel pronunciarle, anziché utilizzare l’intelligenza, viene usata abbondante ignoranza.
Written by Manuela Orrù
Bibliografia
Beatrice Alemagna, Nel paese delle pulcette, Phaidon, 2009
Info
Leggi un’intervista di Beatrice Alemagna