Medicina antroposofica: l’intervista al dottor Angelo Antonio Fierro

Il 13 e il 14 gennaio 2024 si è tenuto il convegno online Nazionale “Luci dal futuro”, organizzato dall’associazione “Steiner-Waldorf Micheliana”, ormai giunto alla sua quarta edizione e ispirato agli insegnamenti di Rudolf Steiner (1861-1925), filosofo, architetto e riformista austriaco nonché fondatore dell’antroposofia, una corrente filosofica che ambisce a trovare una sintesi perfetta tra misticismo e scienza.

Angelo Antonio Fierro intervista antroposofia
Angelo Antonio Fierro intervista antroposofia

Le intuizioni di Steiner, contenute in “La Filosofia della Libertà”, sono alla base della sua eredità e hanno contributo in modo essenziale allo sviluppo delle scienze moderne, in particolare della Medicina. A Steiner, infatti, si deve il movimento della scuola Waldorf, diffuse in tutto il mondo, che ha creato un approccio educativo basato sulla comprensione e l’amore.

In un periodo storico che mina la nostra fiducia nell’avvenire, un convegno-evento che ha dato voce al nuovo mondo che ci sta chiamando dal futuro, per una presa di coscienza di ciò che è salutare per l’umanità in evoluzione.

Arte, agricoltura, educazione, medicina, mondo dell’impresa, musica e influssi spirituali sono state le materie al centro del dibattito, ai fini di una fertilizzazione incrociata, con la speranza di allargare i propri orizzonti in modo che anche quello che sembra sbandare possa ritrovare il su orientamento e procedere verso nuove mete.

In questa coinvolgente due giorni, il Dr. Angelo Antonio Fierro, che esercita come medico esperto in medicina antroposofica da una quarantina d’anni ed è responsabile del Corso nazionale di formazione in medicina antroposofica e responsabile scientifico della Scuola di Artiterapie Stella Maris a Bologna, ci fa riflettere su ben sette sbandate della medicina moderna, che sembra sempre più interessata all’internet dei corpi o a introdurre macchine nell’uomo: come dimostra lo sviluppo della tecnologia degli Xenobox (i primi robot ad essere costruiti completamente con cellule viventi).

 

M. F.: Angelo ti ringrazio per aver accettato questa intervista su Oubliette Magazine. Puoi parlarci brevemente dell’Associazione Stella Maris?

Angelo Antonio Fierro: L’Associazione Stella Maris (uno dei più antichi titoli della Vergine Maria, stella polare e segno di speranza per i cristiani) promuove l’attività di studio e ricerca a indirizzo antroposofico nell’ambito dell’igiene sociale e dell’arteterapia, diffondendo i principi dell’Antroposofia attraverso convegni, mostre, concerti e corsi divulgativi e formativi. In particolare, l’Associazione sostiene l’istruzione, la gestione e il percorso professionale dell’Ente di formazione in arte terapia antroposofica, diretta alla formazione di arte terapeuti in varie discipline artistiche (pittura, musica, architettura)

Nel XII secolo san Bernardo di Chiaravalle ha scritto: «Se i venti della tentazione crescono, se sei spinto contro gli scogli delle tribolazioni, guarda alla stella, invoca Maria; se sei sballottato sulle onde di orgoglio, ambizione, invidia, rivalità, guarda alla stella, invoca Maria; quando la rabbia o l’avarizia o il desiderio carnale assalgono violentemente la fragile nave della tua anima, guarda la stella, invoca Maria».

 

M. F.: Puoi parlarci brevemente della tua attività di medico antroposofico?

Angelo Antonio Fierro: Lavoro in una struttura architettonica particolare, il Terapeuticum Heliopolis, caratterizzata da ampi volumi, un coperto in rame e travature di legno, progettato secondo i criteri dell’architettura organica. Qui coordino attività mediche e sanitarie e svolgo la mia attività di medico al servizio di pazienti in cerca di soluzioni naturali, prive di effetti dannosi e innovative per le più diverse patologie

 

M. F.: Il programma del convegno spazia dalla medicina alla narrativa teatrale, dalla musica all’educazione, dall’agricoltura all’impresa. Un approccio interdisciplinare, quindi, quasi a intendere la trasversalità del “messaggio” steineriano. Sbaglio?

Angelo Antonio Fierro: Più che mai oggi necessitiamo riscoprire un metalinguaggio che abbracci diverse branche della conoscenza perché l’interrelazione fra scienza e arte possa essere feconda per l’evoluzione della coscienza umana. Rudolf Steiner già all’inizio del Novecento ha promosso questo indirizzo con la rivitalizzazione delle antiche pratiche alchemiche o con l’additare, in modo spregiudicato, la connessione fra astronomia, embriologia e sociologia.

 

M. F.: Uno dei punti fondamentale del tuo intervento riguarda le cosiddette “sette aberrazioni della medicina”.

Angelo Antonio Fierro: Sono quelle che definisco le sette aberrazioni della medicina materialistico-unidimensionale.

 

M. F.: Puoi spiegarci di cosa si tratta?

Angelo Antonio Fierro: La prima aberrazione ha che fare con la negazione dello spirito. Al bando lo spirito: messo al bando negli anni 800 dopo Cristo, ma ora naturalmente, concretamente si fa di tutto perché questo avvenga. Lo possiamo vedere nel fatto che venga negata l’empatia. Invece dobbiamo affermare l’empatia: perché l’empatia è quello strumento della coscienza, quello strumento che permette all’anima cosciente che si sta sviluppando in questi secoli di acquisire la forza di mettersi in connessione con lo spirituale. Negare l’empatia vuol dire tranciare il ponte con il cielo. L’empatia ha la forza di modulare in ambito epigenetico la funzione del DNA, e passa di necessità anche dall’azione del cuore. L’empatia è in fondo il braccio lungo del cuore stesso.

La seconda aberrazione è la negazione dell’umano. Ne è prova la commistione dell’uomo con la macchina. Esempi ne abbiamo: la robotizzazione, naturalmente spinta, dell’uomo stesso. Dall’uomo bionico si sta passando progressivamente all’immissione di strutture artificiali all’interno del corpo umano. L’ultima delle cinque scoperte più importanti della medicina nel 2020 sono i cosiddetti Xenobox, nuovi mini robot prodotti da aggregati cellulari viventi. Una direzione sbagliata e molto pericolosa.

La terza aberrazione sta nella negazione dell’intelligenza umana, quando invece per noi ciò che conta è affermare l’intelligenza creatrice umana. Perché l’intelligenza creatrice è quella che ci permette di formulare i pensieri in modo vivente, mentre la spinta verso l’intelligenza artificiale nega tale dono. Tutto quello che va in questa direzione continua a umiliare il potenziale di intelligenza dell’umano. In fondo potremmo dire che grazie a una serie di algoritmi si sarà in grado di arrivare a fare delle diagnosi precise, perfette al minuto, avendo però perso l’essenza e il senso di quello che stiamo indagando.

La quarta risposta da dare passa dal superamento della derisione del sacro per arrivare a rispettare il sacro. Come? Senz’altro approfondendosi nella conoscenza dell’albero della vita o anche osservando i segnali del cosmo.

C’è un quinto passaggio che mi preme ancora sottolineare, un passaggio abbandonato, quasi sconosciuto ma importante. È l’amore per la natura. Amore per la natura vuol dire amore per la Terra. Amore per la Terra. L’amore per la natura è in fondo l’amore per la forza del Cielo incarnato nella Terra. La natura è frutto della creazione divina, ammesso che ci sia ancora qualcuno che lo riconosca come tale. Ed è rispettando questa, amando questa che si ama in fondo il Padre. Ed è il Padre che manda la malattia ed è il Figlio che porta le forze per guarire ed è lo Spirito che illumina il Figlio per portare queste forze di guarigione.

La sesta aberrazione riguarda la negazione del karma. La negazione del karma passa da quello che negli anni Sessanta era ormai diventato un motto fondamentale. Che è quello che dalla concezione darwiniana dell’evoluzione è passato a riconoscere come il mondo sia nato dal caso. Affermare che il mondo sia nato dal caso è come negare il senso del karma, il valore del karma. Vuol dire anche negare il faro del passato. Il faro del passato ha che fare, con la sua luce, quello che getta il karma incontro noi. Vuol quindi dire: tagliare i ponti col faro del futuro da un lato, il che vuol dire con quello che ci può derivare dalla nostra meta più grande e più importante, che è la nostra meta di essere uomini e spiriti liberi.

Infine c’è la settima affermazione, la settima aberrazione riguarda la vera conoscenza della materia. Chi come me intende limitare il ruolo del materialismo unidimensionale non vuole negare la materia, altrimenti finiremmo per comportarci come quei materialisti che negano lo spirito. No, la materia ha il suo senso ma il segreto è conoscerla a partire dal nome stesso della materia: mater. Il che vuol dire conoscere la grande madre che sta dentro alla materia, il segreto della sostanza. E la sostanza è quella che più di tutte rappresenta nella terra la sua ambivalenza. Quando in fondo gli alchimisti cercavano, si dice, di produrre l’oro, ciò voleva dire innanzitutto produrre la conoscenza: la conoscenza della materia della sostanza, che nell’oro trova una sua massima espressione.

 

M. F.: Nel sito della Società italiana di Medicina Antroposofica si parla di “libera educazione” declinata in ambito sociale. Quali sono gli obiettivi pedagogici ed educativi che vi proponete?

Angelo Antonio Fierro citazioni antroposofia
Angelo Antonio Fierro citazioni antroposofia

Angelo Antonio Fierro: Durante la nostra esistenza terrestre ci sono due fari che illuminano il nostro cammino: il faro del passato, che attiene al karma, alla serie di vicende in cui ci siamo invischiati nelle vite precedenti con gli effetti conseguenti (per chi voglia accogliere come un’ipotesi tale realtà); il faro del futuro, attribuibile alla libertà, una meta da conquistare durante tutto il periodo dei primi venti anni nella formazione pedagogica, libertà che ha come base l’autonomia progressiva delle forze vitali e interiori.

 

M. F.: Quella svolta il 13 e 14 gennaio è la IV edizione dell’iniziativa sotto forma di convegno on line. Quali sono le luci dal futuro che possono illuminare l’umanità nel suo impervio percorso evolutivo?

Angelo Antonio Fierro: Nell’imperante nube scura che avvolge gli eventi bellici a noi italiani non troppo distanti, una delle linee portanti può essere intravista dalla consapevolezza che le guerre esteriori sono il fedele rispecchiamento delle nostre guerre interiori. La loro risoluzione richiede una conquista progressiva, sulla scia di Uomini illuminati del passato (Martin Luther King, Gandhi, Lev Tolstoj, Thoreau), della non-violenza rinominata come mitezza attiva. Essa è il portale che, attraverso alcune fasi che richiedono tempo e dedizione benedicente, spalanca la forza cristica del perdono, autentica soluzione dei conflitti a livello individuale e sociale.

 

M. F.: Da punto di vista della medicina, che è quello che più strettamente ti riguarda, che tipo di ampliamento può dare il vostro contributo rispetto alla pratica medica tradizionale?

Angelo Antonio Fierro: Sul piano operativo in medicina significa ricreare un nuovo rapporto con la Natura, per poterne estrarre con la dovuta venerazione rimedi preziosi ed elaborarli con una tecnica farmaceutica raffinata quale è offerta dall’omeopatia; significa chiarire la composizione dell’entità umana individuandone gli aspetti spirituali, animici e corporei; significa recuperare il significato profondo del vivente e delle sue leggi, differenti dal fisico-materico; significa rivitalizzare la scienza medica con l’arte. Accennando alla nave in sbando della medicina, ho voluto mettere in evidenza le deviazioni alle quali sta andando incontro anche l’umanità stessa, laddove si acceca alle istanze della reale medicina e della reale conoscenza del mondo, a queste stesse domande, a queste stesse prove che stiamo affrontando occorre essere consapevoli che il segreto è non solo rinforzare il terreno biologico, il terreno fisico ma soprattutto il terreno animico-spirituale. Un rinforzo indispensabile per dare svolta epocale all’Umanità.

 

Written by Maurizio Fierro

 

Info

Sito Associazione Stella Maris

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *