“La notte di Kate” di Charlotte Link: delitti intrecciati ad un cold case

“Dieci minuti più tardi si fermò davanti all’anonimo edificio che sorgeva sulla scogliera meridionale, ma che essendo in terza fila non godeva di un panorama sulla baia e sul mare.”

Pubblicato da Corbaccio editore nel 2023, La notte di Kate è un intrigante thriller psicologico, la cui protagonista, Kate Lanville, è personaggio narrativo già conosciuto dai lettori in precedenti romanzi della scrittrice tedesca Charlotte Link.

Nell’ultimo romanzo della Link, La notte di Kate per l’appunto, l’agente investigativo deve affrontare un’indagine davvero impegnativa, alfine di risolvere un caso di omicidio che affonda le sue radici in un oscuro passato.

“La realtà era molto più complicata di quanto la dipingessero la maggior parte dei libri di consigli.  Andare tra la gente poteva acuire il problema. A volte risultava meno deprimente restare seduti davanti alla tivù, e consolarsi con un bicchiere di vino piuttosto che incontrarsi con un buon tempone compulsivo che passava la serata a vantarsi della propria fantastica vita.”

Il sergente investigativo Kate Lanville, della North Yorkshire Police, si è trasferita da Londra, dove risiedeva in precedenza, a Scarborough, nell’Inghilterra del nord, suo luogo d’origine.

Nonostante ad esso la leghino ricordi tutt’altro che sereni.

È stato lì, infatti, che tempo prima suo padre è stato vittima di un brutale omicidio. Il cui responsabile è caduto nelle maglie della giustizia, grazie alla collaborazione di altri agenti e della stessa Kate, risolvendo il caso brillantemente.

E adesso, in questa nuova avventura narrativa, la poliziotta deve confrontarsi con una serie di delitti che si intrecciano a un cold case, archiviato dall’allora ispettore capo Caleb Hale.

Impossibilitato a identificare l’assassino di un terribile fatto di sangue avvenuto nello stesso luogo nove anni prima, Hale l’ha accantonato. Spetta quindi adesso a Kate aprire una nuova inchiesta e indagare su quei fatti lontani nel tempo, ma che sembrano farsi presente.

Ed è fra rancori e sospetti, vecchi peccati causati da disagi familiari e dalla disperazione della povertà, nascosti dietro a una facciata di perbenismo, che Kate porta alla luce crimini appartenenti al passato accaduti a Scarborough.

Ed è scavando in oscure vicende che l’agente Kate Lanville mostrerà di essere una poliziotta investigativa all’altezza della situazione. Vincendo anche il proprio riserbo, che l’ha sempre fatta sentire inadeguata a causa della sua poca autostima.

Kate è personaggio complesso; determinata e intuitiva, forte e vulnerabile al contempo, viene descritta dall’autrice come una figura interessante ed empatica, che supera le avversità incontrate lungo il suo cammino investigativo, ed è pronta a mettere a rischio la propria vita pur di smascherare il colpevole.

Scoprendo ferite negli abitanti di Scarborough che non si sono mai rimarginate, grazie a vicende che si incastrano l’un l’altra con colpi di scena ben dosati, costruiti per tenere alta la tensione di un romanzo psicologico dai connotati davvero intriganti.

“Pamela non lo avrebbe ritenuto possibile, ma in effetti era riuscita ad addormentarsi. Stremata dal laborioso tentativo di liberarsi polsi, imprigionata in quella piccola dispensa gelata, appoggiata al montante degli scaffali, che le premeva dolorosamente contro le scapole, non avrebbe mai immaginato di poter dormire in quella posizione.”

Romanzo che spazia tra il genere thriller e quello del mistero, La notte di Kate gode di un intreccio davvero originale, con inganni, bugie ed epifanie che ne fanno un romanzo non solo coinvolgente ma anche ricco di elementi apparentemente inspiegabili.

Che si alternano a descrizioni della brughiera, ambiente naturale tipico del paesaggio inglese, con agenti atmosferici avversi quali gelo, nebbia e neve, che di certo non aiutano l’investigatrice a proseguire nella sua ricerca per identificare il responsabile dei gravi misfatti.

Territorio, la brughiera, che è cornice importante nel romanzo che sviluppa anche trame parallele, concatenate l’un l’altra creando una rete di relazioni intessute fra loro in modo convincente.

Tanto che il lettore, immerso in un racconto che pare un labirinto di inconfessati segreti e di rivelazioni, in una fittizia competizione con l’autrice, cerca anch’esso di decodificare l’intreccio narrativo al fine di scoprire il responsabile delle nefandezze raccontate dalla Link. Che denota, anche questa volta, l’abilità narrativa di intessere trame che affrontano temi importanti quali la vendetta, la giustizia, la resilienza.

Tematiche tutte, che contribuiscono ad affascinare il lettore fin dalle prime pagine del romanzo.

“La nebbia si andava diradando faticosamente, ma a un certo punto Mila ebbe la sensazione di riuscire a pensare con lucidità. Chissà che cosa era stato mescolato nella disgustosa bevanda che aveva bevuto prima del viaggio.”

Realizzato con uno stile descrittivo che dà pienezza ai personaggi, i quali appaiono tratteggiati con vividezza e dalle incisive sfumature psicologiche.

Legati tutti dalla solitudine, filo conduttore che collega le loro esistenze, i protagonisti de La notte di Kate si muovono come marionette sul palcoscenico di un grande teatro, al fine di alienarsi dal loro difficile passato.

Penna felice, quella della Link, che si sposa perfettamente con il genere thriller dai rimandi psicologici, grazie a uno stile dettagliato, probabilmente troppo dettagliato, soffermandosi con esagerata incisività su specifici aspetti, meno significativi di altri. Peculiarità, che tuttavia tengono alta l’attenzione del lettore.

Comunque sia, l’avvincente avventura investigativa dell’agente Kate Lanville proposta da Charlotte Link ne La notte di Kate è un romanzo da apprezzare, soprattutto per il suo intreccio narrativo davvero interessante.

“Quando suonò non ottenne risposta per parecchio tempo. Doveva trattarsi dell’appartamento con le finestre illuminate, perché anche sotto la porta filtrava una lama di luce. Pamela suonò una seconda volta, poi una terza e una quarta, poi bussò alla porta.”

Written by Carolina Colombi

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