Musica ed alchimia: “Mutamento” del cantautore Maler
“Mutamento” del cantautore Maler appartiene al ristretto gruppo dei preziosi testi che presentano il processo alchemico con veridicità di pensiero ed atto.
“Mutamento”
Ascoltami straniero
È giunta l’ora della Muda
Allora suona per me solo
La canzone della luna
E quando arriverà la barca
Dell’arcangelo boemo
Versa il vino che addormenta
Andrò tanto lontano
Perché così è scritto
Nel diario del mio doppio
Al paese di Nigredo
Ciò che ero sarà avvolto
In un lenzuolo e io dall’alto
Mi vedrò tornare fango
Cigno nero e cigno bianco
In volo nel tramonto
Piove argento
D’oro il sole
Tempo di mutamento
Tempo di mutamento
Questo mi è stato detto
“Trovati, perditi”
Tempo di mutamento
Quello che è sopra è sotto
Quello che è fuori è dentro
E per Mercurio Re
Le due metà nel tre
Il quattro chiama a sé
E mutamento è
Sarà una notte lunga
Senza stelle messaggere
L’universo è fuoco e ombra
La mia strada creta e neve
A chi va per la via stretta
Non è dato mai sapere
Quanto durerà la lotta
Tra Oscurità e Potere
Ma se è vero il sogno
Che ho sentito raccontare
Giungerò dal mio gemello
Che è Signore del Reame
Dove l’alba arrossa i frutti
E la druda del mio cuore
Avrà l’anima negli occhi
Deciderà il mio nome
Piove sole
Tempo di mutamento
Tempo di mutamento
Questo mi è stato detto
“Trovati, perditi”
Tempo di mutamento
Quello che è sopra è sotto
Quello che è fuori è dentro
E per Mercurio Re
Le due metà nel tre
Il quattro[1] chiama a sé
E mutamento è
Gira, gira
Sfera delle forme
Nello specchio
Cambiano sembianze
È di un altro il volto
Che ho di fronte
Lode a questo
Tempo grande
Tempo di mutamento
Tempo di mutamento
Questo mi è stato detto
“Trovati, perditi”
Tempo di mutamento
Quello che è sopra è sotto
Quello che è fuori è dentro
E non ha fine mai.
Mattia Carlo Andreoli, in arte Maler, nasce ad Isola della Scala il 2 aprile del 1972. Ha pubblicato svariati album e vinto premi di rilevanza nazionale come il Premio “Musicultura” Città di Recanati e il Premio Siae/Club Tenco. Nel 2003 inizia la sua attività cantautorale, e nel 2004 è finalista al Premio De André con il brano “Difficile l’amore” e con il brano “Bianca” risulta tra i vincitori della XV^ edizione del Premio “Musicultura” Città di Recanati.
La canzone “Demone del tardi”, nel 2006, è una delle più programmate all’interno della trasmissione radiofonica record di ascolti “Viva Radio 2”. A fine 2006, in coincidenza con l’uscita del suo primo disco intitolato “Dell’ora o del mai” (Irma Records), gli viene assegnato il Premio Siae/Club Tenco come Miglior autore emergente, nell’ambito del Premio Tenco. Nel 2007 ha partecipato al Mantova Musica Festival ed è stato ospite presso la storica trasmissione “Notturno Italiano” su Radio Rai International.
Nel 2008 la Winner Records di Kiev pubblica integralmente l’album di debutto di Maler ed è ospite nella raccolta “Bruno Lauzi e il Club Tenco” con la cover della canzone “La donna del sud”.
“Mutamento” è il suo secondo progetto discografico uscito nel settembre del 2010 e prodotto da Giancarlo Di Maria per la Parametri Musicali, con copertina realizzata dall’illustratore Antonello Silverini. L’album “Mutamento” si classifica al primo posto sullo store digitale mondadorishop.it, entra nella top20 di iTunes ed è disco della settimana sul sito della trasmissione Caterpillar (Radio 2).
Mutamento, la canzone che dà il titolo all’album e che abbiamo presentato, è tra le candidate a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2010.
Collabora con il regista Franco Piavoli realizzando nel 2011 un omaggio al poeta mantovano Umberto Bellintani con il video della canzone “La perduta”. Due anni dopo, nel 2013, “Demone del tardi” diventa la sigla dell’omonima trasmissione di Radio Popolare condotta da Gianmarco Bachi e l’album “Dell’ora o del mai” viene ristampato.
Trascorrono tre anni di silenzio durante i quali Maler, con lo pseudonimo “edelman”, collabora come autore satirico con il Fatto Quotidiano e diventa staffer del sito Spinoza.it. Per tornare alle scene come Maler sceglie la festa per il quarantennale di Radio Popolare, esibendosi con Thomas Sinigaglia in un concerto per voce e fisarmonica al Teatro “La Cucina” di Milano.
“MU” è il suo terzo album, uscito nel 2018 per Parametri Musicali e prodotto da Giancarlo Di Maria. Un progetto notevole ispirato alla vita e alle opere dello scrittore austriaco Joseph Roth, composto da quindici canzoni per voce, pianoforte e fisarmonica, un audiolibro e una favola. L’album gli garantisce, nel 2019, la presentazione di “MU” sul palco della Maison Heinrich Heine all’interno Cité Internationale Universitaire de Paris durante le celebrazioni per l’ottantesimo anniversario della morte di Joseph Roth, su invito del Professor Stéphane Pesnel dell’Università La Sorbonne. Tutti gli album sono stati arrangiati dal produttore artistico Giancarlo Di Maria.
Nel 2021 è stata pubblicata la compilation “La raccolta” con l’etichetta Molti Suoni. La compilation presenta una selezione di brani degli album, delle raccolte e dei singoli diffusi precedentemente.
Un nuovo album è in imminente uscita.
Note
[1] Sul verso “Il quattro chiama a sé” si vogliono lasciare due suggestioni.
La prima è tratta dalla Parte Terza Eros Filosofico, capitolo IV Il regno dei nomi, del tomo “Anima Mundi” (Einaudi) di Marsilio Ficino: “Per quale motivo tutti chiamano Dio con quattro lettere? Gli Ebrei con quattro vocali, he, ho, hai, hi, gli Egizi lo definiscono Theuth, i Persiani Syre, i magi Orsi, da cui Oromasi, i Greci Theos, noi Deus, gli Arabi Alla, Maometto Abgdi. Noi ancora abbiamo ricevuto il nome Gesù da Gabriele, nel cui nome et cetera (cfr. Mt, I, 20-21; Lc, I, 31; At, 4, 7). Certamente popoli tanto diversi non avrebbero potuto accordarsi sul nome del Dio ignoto se non per ispirazione divina.”
La seconda suggestione, precedente all’epoca in cui visse Marsilio Ficino, è tratta da un insegnamento della filosofa ed alchimista Maria la Giudea, chiamata anche Maria la Profetessa, vissuta ‒ si presume ‒ attorno al III secolo d.C.: “L’Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie l’Unità”.
In alchimia, il quattro necessariamente chiama a sé.
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