Significato dei sogni #8: Stimoli e fonti del sogno di Sigmund Freud

In origine “sonno” e “sogno” erano un tutt’uno e non venivano distinti, infatti, l’etimologia della parola “sogno” deriva da “somnium” che, in latino, significa “sonno”; così anche in greco ὕπνος (sonno) e prima ancora σ-ὕπνος.

Significato dei sogni #8 Stimoli e fonti del sogno - Sigmund Freud
Significato dei sogni #8 Stimoli e fonti del sogno – Sigmund Freud

Attualmente, invece, le due parole sono distinte ed il “sogno” è interpretato come una “parte” del “sonno”, quella relativa alla produzione ‒ da parte dell’inconscio ‒ di immagini relative a situazioni reali, irreali, del passato, del presente, del futuro, fantastiche, angosciose, sgradevoli, strane, meravigliose, et cetera.

La letteratura prodotta nel corso dei millenni sui fenomeni chiamati “sogni” è molto variegata, e si è pensato in questa rubrica “Significato dei sogni” di invitare alla lettura di alcuni testi scritti dai maggiori esponenti della stessa, augurando al lettore di trarne beneficio.

Nella prima puntata della rubrica si è presentato un estratto tratto dal primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno” del libro L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud; nella seconda un estratto tratto dal primo paragrafo intitolato “Il rapporto tra sogno e veglia” dello stesso capitolo; nella terza puntata si è presentato un estratto tratto dal secondo paragrafo intitolato “Il materiale onirico. La memoria nel sogno” dello stesso capitolo; nella quarta si è selezionato un estratto da “Relazione, imago e proiezione” del febbraio 1959, tratto dal capitolo “Attività medica e analitica” del libro “In dialogo con Carl Gustav Jung” di Aniela Jaffé, che mostra il sogno in rapporto con l’ex partner; nella quinta si è ripreso il discorso con Sigmund Freud con un estratto estratto tratto dal quarto paragrafo intitolato “Perché si dimentica il sogno dopo il risveglio” del primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno”; nella sesta si è selezionato un estratto dal primo capitolo intitolato “Sogni lucidi e la loro impostazione filosofica” del libro Sogni lucidi” dalla parapsicologia e scrittrice britannica Celia Greennella settima si è presentato un estratto tratto dal secondo capitolo “L’uomo e l’esperienza” del libro “Sogni, profezie e apparizioni” di Aniela Jaffé affrontando la tematica della precognizione della morte.

In questa ottava puntata si riprende il libro “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud e si presenta un estratto tratto dal terzo paragrafo intitolato “Stimoli e fonti del sogno” del primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno”.

 

Estratto da “Stimoli e fonti del sogno”

“Se ci richiamiamo al detto popolare “i sogni vengono dallo stomaco”, ci può riuscire più chiaro che cosa si debba intendere per stimoli e fonti del sogno. Dietro questi concetti si cela una teoria che vede nel sogno la conseguenza di una perturbazione del sonno. Non avremmo sognato, se un elemento perturbatore qualsiasi non fosse insorto nel sonno: il sogno è appunto la reazione a questa perturbazione.

La discussione sulle cause che provocano i sogni costituisce una larghissima parte della letteratura sull’argomento. È evidente che il problema poté porsi solo quando il sogno divenne oggetto di ricerca biologica. Gli antichi, per i quali esso era un messaggio divino, non avevano bisogno di cercargli una fonte di stimoli: il sogno scaturiva dal volere della divinità o del dèmone, e il suo contenuto era in rapporto con il loro sapere e le loro intenzioni. La ricerca scientifica si pose ben presto il problema di sapere se lo stimolo a sognare sia sempre lo stesso oppure possa variare, e ci si chiese quindi se la spiegazione causale del sogno appartenga all’ambito della psicologia o della fisiologia. Per la maggior parte dei ricercatori, le cause delle perturbazioni del sonno, e quindi le fonti del sogno, possono essere di varia natura; determinanti del sogno possono essere stimoli sia somatici che psichici. È sulla preferenza da accordare all’una o all’altra serie di fonti del sogno e sul loro ordine gerarchico d’importanza che il disaccordo è totale.

Un’enumerazione completa di queste fonti permette di riconoscerne in ultima analisi quattro tipi differenti che sono stati del resto utilizzati anche per la suddivisione dei sogni: 1 eccitamento sensoriale esterno (oggettivo); 2 eccitamento sensoriale interno (soggettivo); 3 stimolo corporeo interno (organico); 4 fonti di stimolo puramente psichiche.

Strümpbell junior, il figlio del filosofo la cui opera sul sogno ci è servita molte volte come guida nei problemi onirici, ha pubblicato, com’è noto, il caso di un malato colpito da anestesia generale della superficie corporea e da paralisi di numerosi organi sensoriali superiori. Se si chiudevano le ultime porte sensoriali che rimanevano a quest’uomo, egli cadeva addormentato. Quando vogliamo addormentarci, tendiamo tutti a porci in una situazione simile a quella dell’esperimento di Strümpbell: chiudiamo gli occhi – le nostre porte sensoriali più importanti – e ci sforziamo di allontanare ogni stimolo dagli altri sensi, oppure ogni variazione degli stimoli che agiscono su di essi. Poi ci addormentiamo, anche se il nostro sforzo non riesce mai completamente. Non possiamo tenere gli stimoli assolutamente lontani dagli organi di senso, e neppure sopprimere integralmente l’eccitabilità di questi ultimi. Stimoli più intensi riescono sempre a svegliarci, e ciò dimostra che “anche nel sonno la psiche permane in contatto continuo col mondo extracorporeo”. Gli stimoli sensoriali che ci pervengono durante il sonno possono facilmente dare origine a sogni.

Esistono in verità molti stimoli di questo tipo, da quelli che lo stato di sonno inevitabilmente comporta o deve casualmente ammettere, sino allo stimolo fortuito che risulta idoneo o destinato a svegliarci. Può essere una luce più intensa che penetra nei nostri occhi, un rumore che riesce a farsi udire, o una sostanza odorosa irritante per le nostre mucose nasali. Durante il sonno ci può capitare di scoprire con movimenti involontari una parte del nostro corpo, esponendola così a sensazioni di freddo; cambiando posizione possiamo provocarci noi stessi sensazioni di pressione e di contatto. Può pungerci una mosca, un piccolo incidente notturno può turbare contemporaneamente più sensi. Un’attenta osservazione ha permesso di raccogliere tutta una serie di sogni nei quali lo stimolo costatato al risveglio e un frammento del contenuto onirico corrispondevano perfettamente, al punto di poter indicare nello stimolo la fonte del sogno.

Riferisco qui, da Jessen, una serie di sogni di questo tipo, riconducibili a stimoli sensoriali oggettivi più o meno casuali.

Ogni rumore, percepito confusamente, determina immagini oniriche corrispondenti: il rimbombo del tuono ci porta nel cuore di una battaglia, il canto del gallo può diventare l’urlo d’angoscia di un uomo, il cigolio di una porta determina il sogno di un’irruzione di rapinatori. Se durante la notte perdiamo la coperta del letto, ci può capitare di sognare che andiamo in giro nudi o che siamo caduti in acqua. Distesi di sbieco con i piedi che sporgono dall’orlo del letto, possiamo sognare di trovarci sull’orlo di un pauroso precipizio o di precipitare da un’altura scoscesa. Se la testa ci va a finire sotto il cuscino, allora forse un’enorme roccia ci sovrasta e sta per seppellirci sotto il suo peso. L’accumulo del seme determina sogni voluttuosi, un dolore localizzato l’idea di maltrattamenti, di attacchi nemici, o di ferite inferte in quel momento.”

[…]”

 

Sigmund Freud
Sigmund Freud

Per continuare la lettura in modo proficuo e con attenzione si consiglia di distogliere gli occhi dal computer o dal cellulare e di recarsi nella propria libreria per cercare il libro tra gli scaffali impolverati; se non si possiede il volume in casa si consiglia di acquistarlo (rigorosamente in cartaceo).

Leggere è un compito importante, la carta è di grande ausilio rispetto al formato digitale non solo per la concentrazione necessaria all’atto della riflessione e comprensione ma anche per instaurare un rapporto fisico con l’oggetto-pozzo che conserva amorevolmente le considerazioni degli esseri umani del passato, in questo caso di Sigmund Freud.

Un ulteriore consiglio: un bel quaderno (cartaceo) con penna (o matita) posto sul comodino per annotare i sogni al risveglio (con data ed orario). È importante non perdere l’uso della scrittura sia per la manualità delle dita sia per la stimolazione del cervello astratto e creativo.

Inoltre, è possibile partecipare al nostro nuovo studio sulla casistica del sogno in contatto con la tecnologia dei social inviando un’e-mail ad oubliettemagazine@hotmail.it nella quale allegare un file .doc con un sogno connesso alla tecnologia (smartphone, internet, pc, social, et cetera). Il sogno raccontato sarà salvato in forma anonima e servirà per la compilazione di un testo in comparazione alla letteratura del passato.

 

“Quando Serse, il famoso e potentissimo re di Persia, guidò sotto il calore ardente l’armata sua per plaghe secche e incolte, non rigettò le poche gocce d’acqua torbida presentategli da un milite, ma gustosamente le bevve, rimunerando l’offerta come un opulento dono.”Discorso del quarantottesimo Emblema, Atalanta fugiens

 

Bibliografia

Sigmund Freud, L’interpretazione dei sogniMondadori

Michael MaierAtalanta fugiens, Edizioni Mediterranee

 

Info

Rubrica Significato dei sogni

 

 

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