Intervista di Alessia Mocci a Daniela Balestra: vi presentiamo “Materia Lucida”

“Non sapeva che fare, come comportarsi, dove restare… l’anima era immobile e persino il respiro si fece faticoso. S’appoggiò a un alto muro gelido e chiuse gli occhi pregando, letteralmente pregando… l’unica azione che avvertì all’improvviso spontanea e naturale da compiere. Implorò affinché qualcosa lo sollevasse da tutto quel suo andare alla deriva e lo riportasse a sperare nella vita, concedendogli una qualche sorta di seconda opportunità al di là di se stesso.”“Materia Lucida”

Daniela Balestra - intervista
Daniela Balestra – intervista

Terzo libro della Saga di Solange, Materia Lucida (Tomarchio Editore, 2023), si presenta come la scoperta da parte di Evan di un luogo più elevato nel quale entrare in contatto con la profondità. La protagonista indiscussa, Solange, appare in tutto il suo splendore colpendo il lettore per il dinamismo della sua capacità di pensiero. Le parole diventano energia e la narrazione prosegue con l’immediatezza del sentire.

L’autrice, Daniela Balestra, debutta a dieci anni in campo poetico, proseguendo poi a vent’anni in temi che hanno internamente tratteggiato la sua strada, seguitando sempre più nella ricerca del Sé ed in quel che, senza tregua, emerge dalla stessa ricerca. L’autrice ha svolto le professioni di educatrice professionale ICF in ambito adulto e di insegnante di Scuola d’Infanzia.

“Materia Lucida”, pur facente parte di una saga, è un libro che può essere letto in modo autonomo, anche se si consiglia di leggere i primi due capitoli della saga per aver uno sguardo completo sull’interessante Mondo altro creato da Daniela Balestra.

L’autrice è stata molto disponibile nel rilasciare questa intervista per presentare ai lettori “Materia Lucida”.

 

A.M.: Salve Daniela, ti ringrazio per aver avuto il tempo per questa breve intervista atta ad illustrare ai lettori il terzo romanzo della Saga di Solange. Ci puoi fare un brevissimo riassunto dei primi due libri “Trasmutazione” e “Solange”?

Daniela Balestra: Ciao Alessia, mille grazie a te per l’opportunità offertami di conversare sul mio narrare. Sì, anche se non amo particolarmente definir ‘romanzi’ i miei scritti, in quanto non li sento semplici strumenti di narrativa, ‘Materia Lucida’ è il terzo uscente e prosegue le vicissitudini della protagonista, dopo ‘Solange’ (marzo 2021) e ‘Trasmutazione’ (dicembre 2021). Entrambi costituiscono due parti imprescindibili per la comprensione degli avvenimenti, in quanto nel primo introduco per l’appunto il personaggio principale, come s’evince dall’omonimo titolo, una giovane caratterialmente ‘effervescente’, pur se, al contempo, alquanto refrattaria alle consuete maniere del vivere, attese per la sua età.

Solange difatti, sin dall’inizio della propria adolescenza, percepisce un ‘Qualcosa’ che sempre più la sospinge a risolvere d’isolarsi al fine di cercar altrove la realizzazione di un’emergente interiorità, molto dissimile da quella dei propri coetanei. Neppure il richiamo dell’amore umano riesce a distoglierla da questa viscerale ‘ricerca’ del sé e, paradossalmente, proprio attraverso l’affetto di chi la vorrebbe per sempre al suo fianco, perviene alfine nel ‘luogo’ giusto al ‘momento’ giusto! E, in un susseguirsi di vicende emotivamente pressanti, viene finalmente esaudita in merito al desiderato suo ‘aspirare’.

‘Trasmutazione’ prosegue la storia su un altro registro, del tutto ‘asceso’, dove i parametri fisici non sono più quelli terreni e dove la giovane, finalmente, intraprende sul serio la propria evoluzione interiore verso la coscienza dell’Anima. Solange fa così esperienza di un Mondo altro, dove la realtà permane solo sul livello della Natura simile a quella del Piano fisico, ma in cui si vive e si agisce, invece, alquanto dissimilmente.

 

A.M.: Nell’introduzione del libro scrivi: “Può accader talvolta che la creazione d’un personaggio acquisti un tal potere sulla libertà di decisione dell’autore da sospingerlo letteralmente a proseguir nello scriverne quanto nello sviscerarne ogni possibile aspetto, sia nel campo del sentire come in quello dell’agire, senza lasciargli in nessun modo, e con opportuno anticipo, una qualche attendibile previsione in riferimento a quando una simile spinta a narrarne potrebbe ragionevolmente esaurirsi.” Che cosa intendi con “potere sulla libertà di decisione”?

Daniela Balestra: Potere sulla libertà di scelta! Potrebbe risuonar limitante o persino poco auspicabile… ma talvolta si mostra, all’opposto, proprio come un’assoluta verità! Potere non nel senso di sopraffazione, naturalmente, quanto di profonda forza che trascina, passione prorompente che straborda all’unico fine di coinvolgere, sospingendo a scendere nel ‘sé’ sempre più a fondo, quasi a volerne decifrar ogni sottile emozione, ogni nascente sentimento, ogni seppur minimo riferimento a un sentire che, dal personaggio, finisce per rimbalzar nell’anima di chi scrive, espandendone la coscienza. Il libero arbitrio, la cosiddetta libertà di scelta, appartiene, in fondo, al concetto di ‘dualità’, dove sistematicamente si è vincolati al dover decidere, mentre se si sale in ‘vibrazione’, più non si ritrova una similare antinomia… e dunque il potere si manifesta quale intenso ‘magnetismo’ che conduce alla rivelazione di se stessi, attraverso la ricerca interiore.

 

A.M.: “Materia lucida” apre con Evan e Leslie. Chi sono?

Daniela Balestra: L’incipit di ‘Materia Lucida’ acquista diverso significato se lo si legge a sé, cioè del tutto all’oscuro dei precedenti, o se invece si conosce bene chi mai sia Evan… La descrizione del matrimonio, difatti, potrebbe quasi risultar banale, quando letta nell’ottica di un ordinario avvenimento introduttivo, mentre, conoscendone gli antefatti, tutto acquisisce un differente pathos. Il giovane, amico d’infanzia di Solange e suo unico partner in quella che tra loro, nel primo volume, si dimostra essere una breve, potenziale prova del relazionar di coppia, convola a nozze più o meno un anno dopo dall’averla irrimediabilmente persa, in quello che vorrebbe essere, da parte sua, un ultimo, estremo tentativo di riscattar se stesso… e dimenticare! Leslie, sua coetanea, da tempo infatuata di lui, approfitterà subito della situazione per conquistarlo, senza però comprendere sino in fondo la forza di quell’insopprimibile amore, degno della A maiuscola, che il futuro marito ancora in sé custodisce per Solange. La disperazione, dunque, acquisirà in Evan un impeto sempre maggiore, sino ad inesorabilmente trasformarlo…

 

A.M.: Nel capitolo IV scrivi: “Si trattava di una sorta di vertiginoso Viluppo d’intensa Luce Blu, che sperdeva dal Nucleo centrale, Bianco e Celeste, innumeri piccole stelle cristalline, intensamente ipnotizzandone la mente.” Che cos’è la Luce Blu?

Daniela Balestra: La Luce Blu del Viluppo, descritto nel capitolo IV, è la proiezione della Fiamma Blu, ovvero parte dell’emanazione dello Spirito Stesso nella propria Manifestazione più Pura, che infonde forza e coraggio, preparando Solange alle imminenti individuali ‘trasformazioni’ interiori. Lei, nell’osservarLo, ne allena la propria concentrazione e l’abilità a rimaner vigile, dimostrando quella piena e indefessa volontà (che profondamente la contraddistingue), d’obbedire agli Insegnamenti della sua Guida. E qui, palesemente, ‘obbedienza’ non significa soggiacere alle regole altrui, ma aver compreso che è soltanto attraverso la fede, intesa nell’accezione più consona di dedizione e fiducia, che si possono compiere infine quei passi essenziali al vero conseguimento del proprio perseguito Traguardo. Solange, dunque, non si risparmia, dando sfogo a quell’assetata, infaticabile voglia d’entrar in autentico contatto con la vera se stessa, da sempre in lei unica voce preposta ad indicarle la Via…

 

A.M.: Ci puoi anticipare qualcosa su Nor? Chi è? Quale ruolo ha?

Daniela Balestra: Bella ed attesa domanda… alla quale, però, fatico sul serio a rispondere, in quanto per me fonte d’inenarrabile emozione!

Chi è Nor… e come descrivere a chi legge la presenza, in me decennale, di quest’Energia, fattasi infine figura chiave dell’intera Saga? Lei è la Causa prima dell’anelito di Solange, quel ‘Qualcosa’ che la giovane in sé avverte ribollir dai propri sedici anni e che la sprona incontrovertibilmente a trovarne agognata significanza. È motivo in lei di riluttanza ad uniformarsi all’esistenza ordinaria, a quell’usuale doversi adattar a quanto attorno a sé non percepisce come assoluto e basilare, ovverosia non autenticamente corrispondente al suo sentire che invece le risulta essere, prima d’ogni atra cosa, ‘ricerca’ smodata di profonda Consapevolezza, in risposta a un Richiamo senza fine verso Conseguimenti inattesi.

È il Catalizzatore… la Coscienza Suprema che da sempre la segue, lo Spirito Selvaggio che la richiede per Irreversibili Priorità e che, soltanto per lei, S’è prestata a discendere, dalla Sorgente Sua Originaria, per trattenerSi poi a Livello del Piano animico.

Il loro primo incontro, in ‘Solange’, spezza la continuità del viver consueto e da quel ‘momento’ la giovane non avrà nel cuore se non un solo desiderio: restarLe incondizionatamente a Fianco! Non si può parlar di ruolo, in riferimento a Nor, ma esclusivamente di ‘apertura’ verso la scelta. E qual genere di Scelta… inesorabilmente di natura evolutiva!

 

A.M.: Ritieni che la Saga di Solange sia una lettura curativa?

Daniela Balestra: Se si parla di ‘messaggio’, quel che può esser rintracciato in ‘Materia Lucida’ è la perseveranza in un Cammino Profondo che vorrebbe raggiungere anche chi legge, soprattutto in riferimento alla priorità, nell’esistenza, di far spazio al proprio ‘mondo interiore’, esortando a ricercarne, con assiduità, la modalità ad esso più rispondente.

La veste ‘fantastica’, di questo mio narrare, rappresenta solo il personale contenitore che ho voluto scegliere d’adottare per poter più adeguatamente descrivere aspetti spirituali del compiersi del Viaggio animico: dalla protagonista, completamente immersa nella Ricerca assoluta di sé al di là di tutto e di tutti, al compagno, Evan, esplicitazione del lato maschile degli eventi nella propria manifestazione più integra e  pura, che rincorre un femminile trasformativo e non ordinariamente compensatorio, con il medesimo fine di ritrovar se stesso… sino a Nor, la Luce che trasmuta e riporta la Consapevolezza al Sé. Un Viaggio animico, dunque, che vuol semplicemente essere un possibile esempio per eventualmente riflettere se intraprenderne uno proprio, sotto qualsiasi forma d’arte lo si voglia poi scoprire.

 

A.M.: Hai in programma delle presentazioni del libro nella tua zona?

Daniela Balestra: Non sono per carattere troppo incline alla dialettica e pertanto mi riconosco meglio orientata a sondar me stessa che non a discorrerne, dunque più ad esser letta che ascoltata. Mi sento di ribadire che il ‘messaggio’, racchiuso nei miei libri, si presenta da solo, senza formali disquisizioni fisiche, auspicando, in definitiva, ad invitar potenzialmente chi legge a varcar la soglia di se stesso, attraverso quella che si dimostri esser l’altrui singolare ed unica maestria… non certo, per forza di cose, correlata esclusivamente alla scrittura!

 

A.M.: Una domanda un poco audace: ci vuoi svelare quanti sono i romanzi che compongono la Saga?

Daniela Balestra - citazioni
Daniela Balestra – citazioni

Daniela Balestra: La Saga di Solange nasce in undici volumi, nell’arco di un solo anno per chiunque alquanto emblematico, il 2020… e, al termine dello stesso, la credevo del tutto conclusa. Quest’anno invece, inaspettatamente, ha richiesto ancora attenzione e così mi ritrovo attualmente agli inizi del sedicesimo volume, senza aver la vaga idea se, presto o tardi, ne avvertirò prossima la fine.

I temi, difatti, nascono da soli, quasi ne scorressi le immagini da un film… e dunque ogni nuovo testo può, ad onor del vero, definirsi in maggior misura descritto piuttosto che pensato. A volte si creano lunghi stacchi di mesi, in lassi di tempo più o meno prolungati, ma l’energia, che la vita stessa mi trasmette, finisce sempre per richiedermi esplicitazione… attraverso le peripezie di questi assiomatici miei ‘avatar’.

Scrivere, per me, è proprio come vivere ‘concretamente’ nell’ampiezza di risonanza che amo e pertanto sarebbe un’irrisolvibile sofferenza il dover lasciare definitivamente la frequentazione di questi personaggi… nonché delle sospese atmosfere in cui si muovono.

 

A.M.: Salutiamoci con una citazione…

Daniela Balestra:Abbandonarsi sempre meno alle impressioni del mondo esteriore e a sviluppare invece un’attiva vita interiore” ‒ Rudolf Steiner

 

A.M.: Daniela, ti ringrazio per averci illustrato qualcosa in più del tuo “Materia Lucida”, confido nel lettore curioso per una conoscenza più approfondita. Ti saluto con le parole di Marco Aurelio: “La maggior parte delle cose che diciamo e facciamo non sono necessarie; chi le eliminerà dalla sua vita sarà più tranquillo e imperturbato.”

 

Written by Alessia Mocci

 

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