Riot Grrrl: manifesto della rivoluzione femminista punk

Negli anni ’90, sulla costa occidentale degli Stati Uniti, precisamente nella sonnolenta città di Olympia, emerse un movimento femminista punk radicale noto come Riot Grrrl.

Riot Grrrl
Riot Grrrl – Photo by ThomannMusic

Con una popolazione di appena 46.000 abitanti, Olympia si trova a 60 miglia da Seattle, che in quel periodo stava vivendo il suo apice nel mondo della musica mainstream grazie a band come i Nirvana e il loro album “Nevermind” e il singolo “Smells Like Teen Spirit” rilasciati nel 1991.

Olympia, al contrario, era una città tranquilla, sostenuta principalmente dall’industria del disboscamento e non particolarmente piacevole per il suo clima piovoso e nuvoloso, che in qualche modo influenzava l’atmosfera densa e rumorosa della scena grunge e punk che si stava sviluppando lì.

Ma cosa ha reso Olympia il luogo di nascita di Riot Grrrl?

La chiave fu l’Evergreen State College, un istituto di arti liberali senza gradi e specializzazioni, dove si promuoveva la creatività attraverso progetti anziché tesine. Questo college ha contribuito a plasmare una cultura musicale punk underground e aperta a tutte le età. Negli anni ’80, Olympia divenne un centro per lo sviluppo artistico, incoraggiando i giovani a esprimersi attraverso la musica, la scrittura e la pittura, senza preoccuparsi di avere competenze specifiche.

Questo spirito di sperimentazione e improvvisazione ha dato vita al movimento “fai da te” (Do it Yourself, DIY), che consisteva nel creare qualcosa dal nulla, usando materiali economici per sfuggire al capitalismo e gestendo il proprio messaggio senza interferenze esterne.

Nel contesto di quegli anni, senza computer o Internet, la comunicazione avveniva principalmente attraverso il passaparola e le fanzine. Queste pubblicazioni, prodotte da dilettanti devoti a un’area di interesse specifica, come il movimento Riot Grrrl, erano il mezzo principale di diffusione delle idee e delle notizie.

Le fanzine di Riot Grrrl, chiamate “Angry Girl Zines”, venivano distribuite durante concerti, nelle università o tra amici, diventando un veicolo essenziale per la condivisione delle idee.

Il movimento Riot Grrrl iniziò a emergere nel 1989, con molti dei suoi membri che frequentavano l’Evergreen State College. Kathleen Hanna, una delle figure chiave del movimento, si ispirò alla scrittrice femminista pro-sesso Kathy Acker, che le consigliò di formare una band per diffondere il suo messaggio. Questo concetto di utilizzare la musica come strumento per il cambiamento divenne fondamentale per Riot Grrrl. Hanna formò band come Amy Carter e, successivamente, Bikini Kill, diventando un’icona del movimento.

La filosofia principale di Riot Grrrl era basata su valori come la sorellanza e la rivoluzione. Il movimento promuoveva l’idea di costruire linee di comunicazione aperte tra le donne, sostenendosi l’un l’altra e creando spazi sicuri per condividere idee e sentimenti.

Il manifesto Riot Grrrl elencava tredici valori fondamentali, iniziando ogni punto con “Perché” in maiuscolo per sottolineare l’urgenza e l’importanza di questi ideali.

La lotta contro il maschilismo e la discriminazione di genere era al centro del movimento.

La scena punk degli anni ’90 era permeata dal maschilismo, e le Riot Grrrls decisero di affrontare questa questione in modo attivo. Kathleen Hanna e Toby Vail crearono il motto “Girls to the front” per spingere le donne a prendere il controllo durante i concerti e a evitare la violenza. Questa azione si rifletteva anche nei testi delle canzoni e nei volantini che spiegavano come creare un ambiente sicuro durante i concerti.

Riot Grrrl affrontò anche il problema del sessismo nella cultura punk attraverso storie, aneddoti e confessioni. Questi racconti evidenziavano l’oppressione di genere e gli atteggiamenti sessisti che ancora permeavano la scena musicale. Il messaggio era chiaro: cambiare la scena punk sessista avrebbe contribuito a cambiare il sessismo nella società in generale.

Queste donne punk non solo hanno creato musica intensa, ma hanno anche affrontato con determinazione i problemi di genere nella loro scena e nella società nel suo complesso.

In conclusione, Riot Grrrl fu un movimento rivoluzionario che utilizzò la musica, le fanzine e l’attivismo per lottare contro il maschilismo e la discriminazione di genere, temi scottanti e, ancora, preminenti nella società odierna. E forse promuovere la sorellanza, la rivoluzione e l’individualità possono ritenersi tutt’ora strumenti utili al cambiamento sociale.

Bikini Kill - Reber girl
Bikini Kill – Reber girl

Una delle canzoni più emblematiche del movimento Riot Grrrl è “Rebel Girl” delle Bikini Kill. Questo brano, scritto e interpretato dalla carismatica Kathleen Hanna, è considerato un inno per il movimento e rappresenta perfettamente l’energia, l’indipendenza e la ribellione delle Riot Grrrls.

“Rebel Girl” celebra l’emancipazione delle donne e promuove l’idea di una comunità solidale e forte di ragazze pronte a cambiare il mondo. È un brano potente che ha avuto un impatto duraturo sulla scena punk e femminista.

“… Questa ragazza pensa di essere la regina del quartiere
Ti dò una notizia, lo è!
Loro dicono che è una puttana, ma io so
Lei è la mia migliore amica
 
Ragazza ribelle
Ragazza ribelle tu sei la regina del mio mondo
Ragazza ribelle Io penso voglio portarti a casa
Voglio provare i tuoi vestiti
 
Ti voglio bene come a una sorella per sempre
Anima gemella, ragazza ribelle
Vieni e diventa la mia migliore amica
Davvero ragazza ribelle
Io ti voglio davvero bene, io voglio davvero diventare la tua migliore amica
Sii la mia ragazza ribelle

 

Written by Cinzia Milite

 

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