“Vermeer. The Greatest Exhibition” diretto da David Bickerstaff: un documentario sul maestro della luce

“Le pitture di Jan Vermeer sono vere nature morte con esseri umani.”

Vermeer The Greatest Exhibition - documentario di David Bickerstaff
Vermeer The Greatest Exhibition – documentario di David Bickerstaff

Conosciuto come ‘il maestro della luce’, Jan Vermeer è un pittore che esprime i valori borghesi dell’Olanda del Seicento.

Nexo Digital ha dedicato all’artista olandese un documentario dal titolo Vermeer.The Greatest Exhibition. Diretto dal regista David Bickerstaff, il docufilm, per la Grande arte al cinema, sarà presente nelle sale cinematografiche italiane il 2, 3 e 4 ottobre 2023.

Jan Vermeer (Johannes van der Meer) nasce nel 1632 a Delft (Olanda), città dove si svolge tutta la sua esistenza. Esponente del secolo d’oro olandese, epoca di grande prosperità economica e culturale, le notizie relative la sua vita non sono poi molte, perché scarse sono le fonti di documentazione sulla sua persona.

La sua esistenza è addirittura coperta da un velo di mistero, anche per la riservatezza che contraddistingue il pittore. È certo che il padre fosse un tessitore di seta, mestiere a cui affianca quello di mercante d’arte e di locandiere. Attività che Vermeer eredita alla sua morte.

Nel 1653 sposa una donna cattolica, motivo per cui si converte al cattolicesimo poco prima del matrimonio. Dopo le nozze si trasferisce a vivere presso il quartiere cattolico della città di Delft, già residenza della suocera, dove trascorrerà il resto della sua vita.

Ed è grazie all’aiuto economico della suocera che il pittore si impone nel mondo dell’arte. Per venire poi apprezzato e sostenuto da un cittadino di Delft, fra i più ricchi, il quale acquista alcuni dei suoi dipinti.

Nel frattempo, considerato un esponente degno di apprezzamento, nel 1662 è a capo della Gilda, di cui già è membro attivo fin dal 1653. Da quel momento una grave crisi economica investe il paese in seguito all’invasione dell’Olanda da parte della Francia; motivo per cui i beni di lusso, fra i quali i quadri, subiscono un crollo di vendita e vengono trascurati dal mercato dell’arte.

Momento che, come si racconta nel docufilm di Nexo, Vermeer è costretto a chiedere prestiti ai suoi conoscenti.

Dopo aver dato prova di notevole abilità pittorica, è il 1675 quando il pittore si congeda da questo mondo. Anche questa data è piuttosto approssimativa, non vi è infatti assoluta certezza in merito all’anno della sua morte.

Lasciando in eredità alla moglie soltanto debiti, che la donna copre con la vendita di buona parte delle opere del marito.

Sebbene la produzione pittorica di Vermeer comprenda un’esigua quantità di lavori, in un numero che si aggira intorno alle 37 opere circa, l’artista lascia un’impronta importante nell’universo pittorico del suo tempo, come su quelli a venire.

Le opere di Vermeer descrivono minuziosamente scene di vita casalinga, caratterizzate dall’attenzione ai dettagli, dalla luce e dall’atmosfera impressa alle composizioni, e ciò grazie alla tecnica impiegata, che ha lo scopo di ottenere scene dotate di un forte realismo.

Effetto raggiunto attraverso la geometria della costruzione e un uso rigoroso della prospettiva.

Sono gli ambienti domestici il contesto in cui Vermeer colloca i suoi soggetti, in composizioni tese a idealizzare l’essenzialità delle forme e a manipolare l’effetto della luce.

Ed è tramite scene di vita reale, poste all’interno di situazioni colme di intimità e circondate da oggetti che partecipano alla quotidianità, che si ha l’impressione di entrare in un mondo di persone vere.

Con finestre attraverso cui filtra in modo delicato la luce del giorno, fino ad ottenere particolari effetti di luci ed ombre, segno distintivo dello stile del pittore olandese. Che gestisce la luce consegnando alle sue opere straordinarietà. A cui si accompagna, per intensificare le atmosfere, un uso abile della velatura.

È infatti anche il colore, nei dipinti di Vermeer, che partecipa a generare un risultato di veridicità.

Le stesure di colore utilizzate dall’olandese sono a base di pigmenti di alta qualità, con un uso delle tonalità risplendenti di luce propria, e conseguendo una trasparenza in seguito all’applicazione del colore con punti piccoli e ravvicinati. Fino a dare vita a opere diventate iconiche.

La ragazza con l’orecchino di perla (1655), per esempio, uno dei quadri più famosi al mondo, che attraverso l’impiego della luce assume effetti tridimensionali.

O la Veduta di Delft (1660-61), ritratto della sua città natale, dove si evince nella descrizione del paesaggio un’estrema precisione. Che, arricchito da un’atmosfera intensa, emana un grande senso di realismo.

La lezione di musica, La ragazza con il bicchiere di vino, Donna che legge una lettera davanti a una finestra (restaurata recentemente) sono composizioni popolate da figure di donne impegnate in attività casalinghe e comprese nella loro intimità. Ne è esempio il dipinto denominato La lattaia, per esempio, dove una. donna è intenta a travasare il latte in una brocca.

Composizioni tutte, inserite in un clima di serenità, con scene d’interni realizzate grazie all’impiego di una luce vivida che si riflette sui tessuti preziosi e sulle perle incluse nelle composizioni, offrendo dei dipinti dell’olandese una festa per gli occhi. Inoltre, nel docufilm Vermeer. The Greatest Exhibition si sottolinea come Jan Vermeer abbia padroneggiato l’uso della ‘camera oscura’, al fine di raggiungere un’accuratezza molto prossima a una visione reale delle persone e degli oggetti raffigurati. Quasi volesse catturare la realtà con meticolosità fotografica.

“Un documentario che è un’esperienza mozzafiato, unica. Nel suo genere.” ‒ The Times

Vermeer The Greatest Exhibition - documentario
Vermeer The Greatest Exhibition – documentario

Documentario straordinario Vermeer. The Greatest Exhibition, ha già ottenuto grande plauso presso il pubblico inglese, dove la mostra è stata ospitata per la prima volta.

Un docufilm che si sofferma minuziosamente sia sulle opere come sulla vita del pittore olandese che ha segnato un’epoca. La retrospettiva dedicata a Vermeer, ospitata presso il Rijksmuseum di Amsterdam, all’interno del quale sono state presentate 28 opere fra le 35, o forse 37, conosciute, ha ottenuto un clamoroso successo, gettando una luce nuova sulla vita e sul suo magistrale lavoro.

Arricchito dal team di esperti, fra cui il direttore del Rijksmuseum e i curatori della mostra, il docufilm approfondisce la genesi delle composizioni di Vermeer e il processo creativo da cui si sono originate.

Capolavori senza tempo di valore inestimabile, riuniti oggi in un unico luogo, da poter ammirare anche sul grande schermo grazie all’eccezionale docufilm di Nexo Digital.

“Vermeer non sarà più lo stesso. Questa è più di una mostra. È un miracolo.” ‒ The Guardian

 

Written by Carolina Colombi

 

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