Significato dei sogni #6: sogni lucidi ed esperienze bilocative di Celia Green
“Evidentemente, un sogno lucido costituisce una specie di test. Lo stato di sogno è generalmente definito in relazione alla sua irrazionalità e al suo distacco nei confronti della vita reale.” – Celia Green
In origine “sonno” e “sogno” erano un tutt’uno e non venivano distinti, infatti, l’etimologia della parola “sogno” deriva da “somnium” che, in latino, significa “sonno”; così anche in greco ὕπνος (sonno) e prima ancora σ-ὕπνος.
Attualmente, invece, le due parole sono distinte ed il “sogno” è interpretato come una “parte” del “sonno”, quella relativa alla produzione ‒ da parte dell’inconscio ‒ di immagini relative a situazioni reali, irreali, del passato, del presente, del futuro, fantastiche, angosciose, sgradevoli, strane, meravigliose, et cetera.
La letteratura prodotta nel corso dei millenni sui fenomeni chiamati “sogni” è molto variegata, e si è pensato in questa rubrica “Significato dei sogni” di invitare alla lettura di alcuni testi scritti dai maggiori esponenti della stessa, augurando al lettore di trarne beneficio.
Nella prima puntata della rubrica si è presentato un estratto tratto dal primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno” del libro “L’interpretazione dei sogni” di Sigmund Freud; nella seconda un estratto tratto dal primo paragrafo intitolato “Il rapporto tra sogno e veglia” dello stesso capitolo; nella terza puntata si è presentato un estratto tratto dal secondo paragrafo intitolato “Il materiale onirico. La memoria nel sogno” dello stesso capitolo; nella quarta si è selezionato un estratto da “Relazione, imago e proiezione” del febbraio 1959, tratto dal capitolo “Attività medica e analitica” del libro “In dialogo con Carl Gustav Jung” di Aniela Jaffé, che mostra il sogno in rapporto con l’ex partner; nella quinta si è ripreso il discorso con Sigmund Freud con un estratto estratto tratto dal quarto paragrafo intitolato “Perché si dimentica il sogno dopo il risveglio” del primo capitolo “La letteratura scientifica sui problemi del sogno”.
In questa sesta puntata, invece, presentiamo il primo capitolo intitolato “Sogni lucidi e la loro impostazione filosofica” del libro “Sogni lucidi” dalla parapsicologia e scrittrice britannica Celia Green (1935), fondatrice e direttrice dell’Istituto di Ricerche Psicofisiche dell’Università di Oxford.
“Sogni lucidi e la loro impostazione filosofica” di Celia Green
Che cos’è un sogno lucido? Eccone un esempio:
“Senza alcun’altra esperienza precedente di sogni ordinari, mi trovai a un tratto su un battello abbastanza grande che navigava a normale velocità lungo ciò che sembrava essere la foce di un fiume, proprio prima che questo arrivasse a gettarsi nel mare. Il paesaggio sulle due rive era ridente, con alberi e cespugli e davanti c’era l’infinita distesa dell’acqua. Il ponte era liscio e vuoto, scaldato dal sole, e sentivo sulla pelle un vento tiepido. Ciò mi sorprese, poiché sapevo che in sogno non si avvertono le sensazioni fisiche con la stessa intensità che nella vita reale: ero abbastanza padrona dei miei pensieri e dei miei movimenti da pizzicarmi il braccio per assicurarmi che era solo un sogno. Sentii la pelle fra le dita e il leggero dolore al braccio e ciò mi riempì di spavento, poiché sapevo che non avrei dovuto trovarmi su quel battello, in pieno giorno. Non vedevo il mio corpo, ma ero sufficientemente lucida da immaginarlo disteso inerte nel mio letto qui a Parigi…”
Un sogno lucido è un sogno in cui il soggetto si accorge di stare sognando.
Evidentemente, un sogno lucido costituisce una specie di test. Lo stato di sogno è generalmente definito in relazione alla sua irrazionalità e al suo distacco nei confronti della vita reale. Ciò vale a dire che gli eventi del sogno non obbediscono alle ordinarie leggi del mondo fisico, e il soggetto non mette in relazione quello che avviene con ricordi del suo passato e del mondo normale, così che il sogno viene ad essere «discontinuo» rispetto al rimanente della sua propria esperienza.
Alcuni soggetti sostengono di conservare nei sogni lucidi la maggior parte o anche tutti i ricordi che hanno allo stato di veglia e, in tal caso, la cosiddetta «discontinuità dell’esperienza personale» è evidentemente minima.
[…]
Un altro problema nasce dall’uso della parola «consapevole» o del suo sinonimo «conscio». Nella nostra definizione, abbiamo detto che una persona che ha un sogno lucido è consapevole di sognare. Ma Malcom osserva: «Avere qualche esperienza cosciente, non importa quale, non è quel che sia chiama essere addormentato».
Certo sembra molto strano dire che il soggetto citato all’inizio del presente capitolo non era «cosciente» al momento dell’esperienza descritta. Il problema può essere risolto facendo una distinzione tra «incoscienza fisiologica» e «incoscienza psicologica».
[…]
È impossibile studiare a fondo i sogni ludici senza considerare la loro relazione con un altro genere di esperienza, noto come esperienza «bilocativa».
[…]
In un’esperienza bilocativa, come il nome indica, il soggetto si trova apparentemente fuori dal suo corpo fisico e sembra osservare quello che avviene da un nuovo punto di vista.
“La mia esperienza ebbe luogo… quando il mio unico figlio aveva due anni. Era sera, e sedevo sul letto, chinato sopra la sua culla e gli cantavo una filastrocca per bambini che egli ripeteva dopo di me. Ad un tratto, mi trovai sospeso a mezz’aria, qualche decina di centimetri sopra la culla e guardavo la scena con me stesso sempre chino sulla culla.
Provai una gran meraviglia, ma tutto finì in pochi secondi. Quando tornai nel mio corpo, mio figlio stava ancora aspettando una strofa della filastrocca.”
[…]”
Per continuare la lettura in modo proficuo e con attenzione si consiglia di distogliere gli occhi dal computer o dal cellulare e di recarsi nella propria libreria per cercare il libro tra gli scaffali “impolverati”; se non si possiede il volume in casa si consiglia di acquistarlo (rigorosamente in cartaceo).
Leggere è un compito importante, la carta è di grande ausilio rispetto al formato digitale non solo per la concentrazione necessaria all’atto della riflessione e comprensione ma anche per instaurare un rapporto fisico con l’oggetto-pozzo che conserva amorevolmente le considerazioni degli esseri umani, in questo caso di Celia Green.
Un ulteriore consiglio: un bel quaderno (cartaceo) con penna (o matita) posto sul comodino per annotare i sogni al risveglio (con data ed orario). È importante non perdere l’uso della scrittura sia per la manualità delle dita sia per la stimolazione del cervello astratto e creativo.
Inoltre, è possibile partecipare al nostro nuovo studio sulla casistica del sogno in contatto con la tecnologia dei social inviando un’e-mail ad oubliettemagazine@hotmail.it nella quale allegare un file .doc con un sogno connesso alla tecnologia (smartphone, internet, pc, social, et cetera). Il sogno raccontato sarà salvato in forma anonima e servirà per la compilazione di un testo in comparazione alla letteratura del passato.
“Quando Serse, il famoso e potentissimo re di Persia, guidò sotto il calore ardente l’armata sua per plaghe secche e incolte, non rigettò le poche gocce d’acqua torbida presentategli da un milite, ma gustosamente le bevve, rimunerando l’offerta come un opulento dono.” – Discorso del quarantottesimo Emblema, Atalanta Fugiens
Bibliografia
Celia Green, Sogni lucidi, Edizioni Mediterranee, 1998
Michael Maier, Atalanta fugiens, Edizioni Mediterranee
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